Scicli, Via Francesco Mormina Penna (ex quartiere “Santa Maria la Piazza”)

Scicli

Via Francesco Mormina Penna
(ex quartiere “Santa Maria la Piazza”)


La Via Francesco Mormina Penna, la strada più elegante del centro storico di Scicli.

La Via Francesco Mormina Penna è la strada più famosa della città di Scicli, perché essa è  considerata il vero e proprio “cuore” del barocco tardo settecentesco sciclitano con ben cinque edifici che nel mese di Giugno dell’anno 2002 sono stati proclamati “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco. Infatti questa via, intitolata all’omonimo barone sciclitano (nato l’1 Agosto 1860 e deceduto il 13 Febbraio 1925), è caratterizzata da stupende costruzioni barocche che la rendono per l’appunto uno dei “simboli” della ricostruzione tardo barocca avvenuta in Sicilia sudorientale dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693, che distrusse quest’area dell’isola siciliana di cui fa parte anche Scicli. Questa strada la si può raggiungere ad oriente tramite la Via Nazionale da quello che viene definito come il suo ingresso “principale”, ma anche da occidente tramite l’imbocco di Piazza Nicola Calipari posto tra il Corso Umberto I e la Via Ospedale nei pressi del tratto urbano del Torrente Santa Maria la Nova. Questa strada, che viene citata anche come “Via Mormino Penna”, è in assoluto il principale luogo di passeggio e di ritrovo per gli sciclitani e per i turisti, ovviamente perché essa è interamente chiusa al traffico veicolare (possono entrare solo mezzi autorizzati), e a prescindere dalla presenza degli importanti edifici barocchi che la contraddistinguono, anche grazie alla cospicua presenza di esercizi commerciali e locali di ritrovo (bar, gelaterie, ristoranti ecc…) che contribuiscono a fare di questa strada il vero e proprio “cuore pulsante” del centro storico sciclitano.

Questa strada parzialmente alberata nonché avente un particolare basolato che funge da pavimentazione della medesima, era nota prima come “Corso San Michele”, perché essa collegava le aree limitrofe al Colle San Matteo e alle due Cave di San Bartolomeo e Santa Maria la Nova (che scorrono rispettivamente a sud e a nord di questa via), al Convento di San Michele Arcangelo a cui apparteneva l’adiacente Chiesa barocca. Presso questa strada vennero costruiti il Palazzo Spadaro che è considerato come il più antico edificio barocco della città sciclitana costruito tra gli ultimi anni del secolo 1600 e i primi decenni del 1700, a cui si aggiunsero tra il XVIII secolo e il XIX secolo il Convento delle Suore Benedettine e l’adiacente Chiesa di San Giovanni Evangelista, il già citato Convento di San Michele appartenente alle Suore Agostiniane (che oggigiorno è sede del “Museo del Costume Mediterraneo e della Cultura Materiale negli Iblei” e dell’ente religioso noto come “Opera Pia Carpentieri”) con la limitrofa Chiesa, il Convento e la Chiesa di Santa Teresa appartenente un tempo alle Suore Carmelitane, la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo e la grande Chiesa di Santa Maria la Piazza, e i Palazzi Porcelli – Battaglia – Veneziano – Sgarlata, Papaleo, Penna – Nicolaci – Mormina – Conti e Bonelli – Patanè. Il più antico di questi edifici risulterebbe essere la Chiesa di San Giovanni Evangelista, la cui presenza è documentata sin dall’anno 1300.

Nella seconda metà del 1800, in seguito alla sconsacrazione di gran parte dei sopracitati edifici di culto avvenuta a causa del decreto dell’eversione dell’asse ecclesiastico redatto dal Regno d’Italia nel 1866, avvenne la demolizione della piccola Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, e dell‘ex Convento di San Giovanni Evangelista, che fungeva da ospedale cittadino dopo l’abbandono delle suore benedettine, che inoltre era limitrofo ad un’altra piccola chiesa che si affacciava nei pressi di Via Nazionale consacrata al culto della “Madonna Addolorata” (il cui simulacro ora è posto all’interno della Chiesa di San Giovanni Evangelista, che tuttora viene portata in processione la sera del Venerdì Santo) anch’essa demolita. Al posto dell’edificio conventuale venne costruito tra il 1902 il 1906 l’attuale Palazzo Comunale che, oltre alla sede municipale (spostata qui dall’ex Convento dei Gesuiti) ospitava al suo interno il nuovo “Circolo di Conversazione” (che precedentemente era allocato all’interno del vicino Palazzo Beneventano), mentre l’adiacente Chiesa venne risparmiata dalla demolizione. Inoltre, in seguito alla costruzione della limitrofa “Via Nazionale”, nel 1883 venne demolita la Chiesa di Santa Maria la Piazza che era la più grande della città dopo l’ex Chiesa Madre di San Matteo. Sul sito in cui era posto questo edificio sacro venne a trovarsi uno spiazzale noto come “Piazza Municipio” che rappresenta l’attuale imbocco orientale della Via Francesco Mormina Penna.


La Piazza Municipio posta all’inizio di Via Francesco Mormina Penna.

Infatti il quartiere adiacente era appunto noto come “Santa Maria la Piazza”, confinante a meridione con il quartiere noto come “Fiumillo” ubicato lungo il corso del Torrente San Bartolomeo (ora convogliato sotto l’attuale “Piazza Italia”), mentre a nord vi sono le aree note come “Fontana” e “Scifazzo” che si affacciano lungo il corso urbano del Torrente Santa Maria la Nova.

La strada si arricchì di nuovi edifici costruiti tra la seconda metà del 1800 e i primi decenni del 1900 Presso la Piazza Municipio nel 1921 venne posta una lapide commemorativa in memoria del “Milite Ignoto” e dei caduti della I guerra mondiale posta sul vertice sinistro del palazzo municipale, e nel 1928 venne costruito il “Palco della Musica” che permetteva lo svolgimento di vari concerti e spettacoli musicali.


Il Palco della Musica di Piazza Municipio.

Dopo la seconda guerra mondiale e nei decenni successivi, la Via Francesco Mormina Penna cominciò man mano ad essere riqualificata, divenendo quello che oggi è noto come il “Salotto Barocco della città di Scicli” cominciando ad ospitare vari musei, negozi, locali di ritrovo e strutture ricettive all’interno di gran parte dei suoi edifici storici, di cui il più noto è l’esercizio commerciale noto come “Farmacia Cartia” collocato all’interno del Palazzo Spadaro. Il vero e proprio salto di qualità però lo si ebbe con l’iscrizione della città di Scicli all’interno della lista delle città in cui al loro interno erano “Patrimoni dell’Umanità” Unesco il 27 Giugno 2002, In questa strada infatti vi sono cinque edifici che fanno parte di questa esclusiva lista che sono (da est ad ovest): la Chiesa di San Giovanni Evangelista, il Palazzo Veneziano – Sgarlata, la Chiesa di San Michele Arcangelo, il Palazzo Spadaro e infine la Chiesa di Santa Teresa.

Il Palazzo Comunale di Scicli.


La Chiesa di San Giovanni Evangelista.


L’ex Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.


Il Palazzo Porcelli – Battaglia – Veneziano – Sgarlata.


Il Palazzo Spadaro.


La Chiesa di San Michele Arcangelo.


La Chiesa di Santa Teresa.

Per la sua eleganza architettonica, la Via Francesco Mormina Penna è stata inoltre scelta come “set cinematografico” per le riprese di film e serie televisive tra cui va citato ovviamente il telefilm “Il Commissario Montalbano” in quanto il “Palazzo Comunale” in questa serie ospita al suo interno il commissariato dell’immaginaria cittadina in cui il commissario lavora nota come “Vigata”. Infatti questa strada è divenuta uno dei cosiddetti “Luoghi di Montalbano”, ossia l’insieme degli edifici e delle località siciliane (collocate in gran parte tra le Province di Ragusa e Siracusa) in cui sono state effettuate le riprese di questa famosa serie televisiva. Da questa strada possiamo ammirare verso est anche la massiccia mole del rilievo ibleo noto come “Colle San Matteo”, su cui è posta l’ex Chiesa Madre della città di Scicli, consacrata un tempo a “San Matteo Apostolo”.


Varie foto di Via Francesco Mormina Penna.


La Via Francesco Mormina Penna fotografata di sera.


Il Colle San Matteo visto dalla Via Francesco Mormina Penna.

Bisogna dire inoltre che presso la Via Francesco Mormina Penna, dimorava il famoso cane “Italo”, anche grazie ad una cuccia collocata vicino all’ingresso del palazzo municipale cittadino; infatti questa strada è nota anche per essere considerata come la vera e propria “Casa del Cane Italo”, che qui era solito “accompagnare” gli sciclitani che passeggiavano lungo questa strada, ma anche i turisti che ammiravano gli eleganti edifici in stile barocco in adiacenza ad essa.

Va detto infine che lungo la Via Francesco Mormina Penna, in quanto essa è una “Zona a Traffico Limitato” (“ZTL”), è assolutamente vietato transitare su veicoli a motore (fatta eccezione per i veicoli strettamente autorizzati). 

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