Scoglitti
Piazza San Francesco di Paola e Chiesa Vecchia di Santa Maria di Porto Salvo
Dalla Piazza Cavour, percorrendo le Vie Napoli e Catania, arriviamo presso la Piazza San Francesco di Paola, piccolo spiazzale che funge da sagrato per la vecchia Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, consacrata al fervente culto scoglittese di “San Francesco di Paola” che viene celebrato in maniera particolare nel periodo estivo nel secondo fine settimana di Luglio.
Questa chiesetta venne edificata nei primi anni del 1700 per volere dei marchesi Ferreri (proprietari del Feudo di Anguilla posto un tempo a sudest di Scoglitti) e intitolata a “Santa Maria di Porto Salvo” (protettrice dei pescatori e dei marinai). Nel 1812 con l’abolizione della feudalità in Sicilia la chiesa venne affidata ai pescatori scoglittesi che qui vi portarono nel 1834 il simulacro di “Santa Maria Assunta di Cammarana”, salvatosi dall’incendio che distrusse il suo Santuario ubicato un tempo presso le rovine dell’antica città greca di Kamarina (poste a sud di Scoglitti nei pressi della S.P. 102 per le località marine di Punta Braccetto e Punta Secca, appartenenti al comune di Santa Croce Camerina); la statua (presumibilmente scolpita nell’anno 1685) venne portata in Processione presso questa chiesetta venendo così venerata dagli scoglittesi. Nella seconda metà del 1800 (non viene citata la data precisa) alcuni pescatori presso la località marina nota come “Palummaru” (posta in una scogliera a sud di Scoglitti) ritrovarono nella limitrofa spiaggetta una piccola statua di fattura seicentesca raffigurante “San Francesco di Paola” che venne portata in Processione presso questa chiesa. Nel 1925 la Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo divenne la principale “parrocchia” di Scoglitti ma visto che ormai non era più capace di contenere un alto numero di fedeli (dato dall’aumento di coloro che vennero ad abitare presso Scoglitti), venne costruita la nuova Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo posta in Piazza Cavour che venne consacrata a “Santa Maria Assunta di Cammarana” (vedi link nella pagina precedente per saperne di più). La vecchia chiesa rimase comunque aperta ai fedeli scoglittesi che vi praticano il culto a “San Francesco di Paola” meglio noto come “San Franciscuzzu”.
Dopo i cenni storici su questa chiesa, passiamo alla sua descrizione; l’edificio sacro si affaccia presso un breve sagrato posto nello spiazzale collocato tra le Vie Catania e Napoli noto appunto come “Piazza San Francesco di Paola” posto a poca distanza dal Porto di Scoglitti. La facciata è molto sobria ma non per questo poco elegante, e si presenta delimitata da due pilastri che recano al centro l’unico portale arcuato sormontato da un timpano triangolare all’interno del quale è posta una statuina di pietra raffigurante “San Francesco di Paola”; a destra del portale è posto un pannello in Ceramica di Caltagirone che raffigura la “Traversata di San Francesco di Paola sullo Stretto di Messina”. Sulla sommità della facciata vi è posta la nicchia campanaria composta da due arcuate recanti altrettante campane, delimitata da balaustrini in cui poggiano due statuine di angeli.
L’interno della chiesa presenta un’unica Navata con volta a botte divisa dal presbiterio da un’elegante arcata recante stucchi decorativi di colore bianco. Nel catino absidale è posto l’elegante Altare Maggiore composto da una nicchia arcuata affiancata da due statue di angioletti e sormontata da un timpano triangolare che reca al suo interno la statuina raffigurante “San Francesco di Paola” che viene festeggiata la seconda Domenica di Luglio. Nella navata vi sono gli Altari laterali (aventi una nicchia simile a quella posta nell’Abside) in cui vi sono posti rispettivamente un dipinto devozionale che raffigura il “Ritrovamento della statua di San Francesco di Paola a Scoglitti”, un “Crocifisso” ligneo e le statue raffiguranti “Santa Maria Addolorata”, “Sant’Antonio di Padova” e una statua contemporanea raffigurante “San Francesco di Paola” che viene portata in Processione durante i festeggiamenti ricadenti la seconda Domenica di Luglio.
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