Scoglitti, Festa di San Francesco di Paola

Scoglitti

Festa di San Francesco di Paola

La gioiosa festa scoglittese in onore di “San Francesco di Paola è considerata una delle più importanti della frazione marinara vittoriese in quanto è consacrata al suo “Santo Protettore”. Questa festività è molto sentita dalla comunità marinara scoglittese in quanto il “Santo Calabrese”, identificato nella venerata statuina nota come “San Franciscuzzu” ritrovata nel 1800 presso la località marina nota come “Palummaru” (a sud di Scoglitti) e collocata presso la vecchia Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, è il loro “Protettore” nonché “Compatrono” di Scoglitti. Questa festa a cui partecipano devoti scoglittesi e vittoriesi (questi ultimi che celebrano il “Santo Calabrese” ad Aprile nella limitrofa Vittoria) oltre a vari visitatori provenienti dai limitrofi centri urbani e ovviamente anche i turisti che soggiornano nell’area vittoriese, comprende oltre ai riti sacri (ossia le Messe celebrate presso le due Chiese di Scoglitti) innanzitutto il “Corteo Storico” che commemora il ritrovamento di “San Franciscuzzu”, i giochi popolari in spiaggia in cui culmina la cosiddetta “Antinna a Mari” e le due Processioni del moderno simulacro di “San Francesco di Paola”. La prima è quella “a Mare” che si svolge di mattina, mentre la seconda è quella “serale” che si svolge presso le vie di Scoglitti. Sono presenti anche vari spettacoli musicali, degustazioni di piatti tipici locali e gli immancabili fuochi pirotecnici a mare. 

Storia di “San Francesco di Paola”

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“San Francesco di Paola” (al secolo Francesco D’Alessio) nacque a Paola (CS) da Giacomo D’Alessio detto “Martolilla” e Vienna da Fuscaldo, una coppia di coniugi dalla salda fede cattolica, devoti, in particolare, a San Francesco d’Assisi, all’intercessione del quale, pur trovandosi già in età avanzata, chiesero la grazia di un figlio.

Da bambino, Francesco contrasse una forma grave d’infezione ad un occhio, tanto che i genitori si rivolsero nuovamente in preghiera al “Poverello d’Assisi”, promettendogli, in caso di guarigione, che il piccolo avrebbe indossato per un anno intero (il cosiddetto “Famulato”) l’abitino dell’ordine francescano. Fin da piccolo, Francesco fu particolarmente attratto dalla pratica religiosa, denotando umiltà e docilità all’obbedienza. All’età di tredici anni narrò della visione di un “Frate francescano” (“San Francesco d’Assisi”) che gli ricordava il voto fatto dai genitori. Accolto nel convento francescano di San Marco Argentano (CS), vi rimase per un anno, adempiendo alla promessa dei genitori. L’anno di “Famulato” evidenziò le attitudini mistiche del giovane, compresi quei fenomeni soprannaturali che accompagneranno tutta la sua biografia, aumentandone la fama in vita ed il culto dopo la morte. Durante quest’anno di dedizione al convento, il piccolo Francesco si adoperò nell’osservanza regolare e nello sbrigare le mansioni umili della casa come la pulizia dei pavimenti, la cucina, il servizio della mensa e la questua, e praticava già molti digiuni e astinenze.

Concluso l’anno, i frati di San Marco Argentano avrebbero voluto trattenerlo, ma Francesco conservava il desiderio di conoscere anche altre modalità di vita consacrata prima di fare la sua scelta. Nel 1430 svolse, con la famiglia, un lungo pellegrinaggio che, avendo Assisi come mèta principale, coinvolse alcuni dei principali centri della spiritualità cattolica italiana: Loreto, Roma e Montecassino, toccando anche i romitori del Monte Luco. Lo sfarzo della “Città Eterna” (Roma) lo impressionò negativamente, spingendolo, sembra, a redarguire un cardinale, al quale fece notare che “Gesù non aveva avuto abiti così sontuosi”. Rientrato a Paola, iniziò un periodo di vita eremitica, utilizzando un luogo impervio compreso nelle proprietà della famiglia e suscitando lo stupore dei paolani.

Nel 1435, altri si associarono a questa esperienza, riconoscendolo come guida spirituale. Con i suoi, costruì una cappella e tre dormitori, dando, di fatto, inizio all’esperienza, tutt’ora in corso, del cosiddetto “Ordine dei Minimi”. Alle prime adesioni, se ne aggiunsero molte altre, tanto che il 31 agosto 1452 il nuovo Arcivescovo di Cosenza, monsignor Pirro Caracciolo, concesse l’approvazione diocesana, atto che comportava la facoltà di istituire un oratorio, un monastero ed una chiesa. La fama di santità di Francesco si diffuse rapidamente, tanto che nel 1467 Papa Paolo II inviò a Paola un suo emissario per avere notizie sull’eremita calabrese. Il 4 luglio dello stesso anno, quattro cardinali firmarono la lettera che concedeva l’indulgenza a coloro che avrebbero contribuito alla costruzione della chiesa del monastero di Paola, nonché a coloro che l’avrebbero visitata.Nel 1470 ebbe inizio il procedimento giuridico – canonico per l’approvazione definitiva del nuovo ordine di eremiti. La “Causa Paolana” fu patrocinata da monsignor Baldassarre da Spigno. Il 17 maggio 1474, Papa Sisto IV riconosceva ufficialmente il nuovo ordine con la denominazione “Congregazione eremitica paolana di San Francesco d’Assisi”. Con l’approvazione, gli eremitaggi, sul modello di quello di Paola, fiorirono in Calabria (Paterno Calabro nel 1472, Spezzano della Sila nel 1474, Corigliano Calabro nel 1476), e Sicilia (Milazzo nel 1480). Francesco divenne quindi un punto di riferimento essenziale per la gente e per i poveri della sua terra.

Nel frattempo il Regno di Napoli era in quel periodo retto dagli aragonesi, che avevano instaurato un regime coloniale, a scapito della popolazione. Francesco adempì anche in tale contesto storico la missione della diffusione della vita cristiana. Fra i fenomeni soprannaturali attribuiti a Francesco vi è quello della guarigione di un ragazzo affetto da un’incurabile piaga ad un braccio, sanata con delle banali erbe comuni; lo sgorgare miracoloso dell’acqua della “Cucchiarella”, che Francesco fece scaturire colpendo con il bastone una roccia presso il convento di Paola e che ancora è meta di pellegrinaggi; le pietre del miracolo che restarono in bilico mentre minacciavano di cadere sul convento. Ma il miracolo più famoso è certamente quello noto come “L’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello steso”, dopo che il barcaiolo Padron Maso si era rifiutato di traghettare gratuitamente lui ed alcuni seguaci, che ha contribuito a determinarne la nomina a patrono della gente di mare d’Italia. Altro carisma attribuito al santo eremita fu la profezia, come quando previde che la città di Otranto sarebbe caduta in mano ai turchi nel 1480 e riconquistata dal re di Napoli. La notizia delle sue doti di santità e taumaturgia raggiunse anche la Francia. Il re Luigi XI il quale, ammalatosi gravemente, lo mandò a chiamare chiedendogli di visitarlo. Francesco era molto restio all’idea di lasciare la sua gente bisognosa tanto da indurre il sovrano francese ad inviare un’ambasceria presso il Papa affinché ordinasse a Francesco di recarsi presso di lui. Il Papa e il Re di Napoli colsero l’occasione per rinsaldare i fragili rapporti con l’allora potentissima Francia, intravvedendo in prospettiva la possibilità di raggiungere un accordo per abolire la “Prammatica Sanzione di Bourges” del 1438. Ci vollero alcuni mesi però per convincere Francesco a lasciare la sua terra per attraversare le Alpi e ad abbandonare il suo stile di vita austero per passare a vivere in un palazzo reale.

Il 2 febbraio 1483 lasciò la Calabria alla volta della Francia. Passò per Napoli dove fu accolto da una grande folla acclamante e dallo stesso re Ferdinando I. A Roma incontrò diverse volte Papa Sisto IV che gli affidò diversi incarichi. Si imbarcò quindi a Civitavecchia per la Francia. Al suo arrivo presso la corte, nel Castello di Plessis – lez – Tours, Luigi XI gli si inginocchiò. Egli non lo guarì dal male ma l’azione di Francesco portò ad un miglioramento dei rapporti tra la Francia e il Papa. Francesco visse in Francia circa venticinque anni e seppe farsi apprezzare dalla popolazione francese. Molti religiosi francescani, benedettini ed eremiti, affascinati dal suo stile di vita, si aggregarono a lui anche in Francia, contribuendo all’universalizzazione del suo ordine. Questo comportò gradualmente il passaggio da un puro eremitismo ad un vero e proprio cenobitismo (ordine conventuale), con la fondazione di un secondo ordine (per le suore) ed un terzo (per i laici). Le rispettive regole furono approvate da Papa Giulio II il 28 luglio 1506. Il re Carlo VIII, successore di Luigi XI, stimò molto Francesco e contribuì alla fondazione di due monasteri dell’Ordine dei Minimi, uno a Plessis – les – Tours ed uno sul monte Pincio a Roma. Nel 1498, alla morte di Carlo VIII, ascese al trono Luigi XII che, benché Francesco chiedesse di tornare in Italia, non glielo lo concesse. Trascorse gli ultimi anni in serena solitudine. Approssimandosi la sua fine chiamò a sé i suoi confratelli sul letto di morte esortandoli alla carità vicendevole e al mantenimento dell’austerità nella regola. Nominò il vicario generale ed infine, dopo avere ricevuto i sacramenti, si fece leggere la “Passione secondo Giovanni” mentre la sua anima spirava. Fu canonizzato nel 1519, a soli dodici anni dalla morte, durante il pontificato di Papa Leone X, evento molto raro per i suoi tempi. Nel 1562, gli ugonotti forzarono la sua tomba, trovarono il corpo incorrotto, e vi diedero fuoco.

Le Ceneri di “San Francesco di Paola” riposano in pace nella Basilica di Paola a lui consacrata. e da lì una moltitudine di ceneri e frammenti ossei sono stati dati in consegna alle principali chiese italiane consacrate al “Santo Paolano”.

“San Francesco di Paola” è il “Protettore dei marinai e delle città di mare”, nonché “Santo Patrono e Protettore di Calabria e Sicilia”.

[riduci]

Origini del culto scoglittese a “San Francesco di Paola” e il ritrovamento del Simulacro di “San Franciscuzzu”

Il culto consacrato a “San Francesco di Paola” è ben consolidato in gran parte dei centri marittimi siciliani in quanto il “Santo Calabrese” è considerato come il “Protettore dei marinai”, quindi molto probabilmente anche a Scoglitti si ebbero i primi segni di devozione verso di lui anche se il culto a “Santa Maria Assunta di Cammarana” era quello più praticato anche dopo l’incendio che nell’800 distrusse il suo Santuario collocato presso l’attuale sito archeologico di Kamarina (posto nel territorio comunale di Ragusa ma molto vicino a Scoglitti) tant’è che il suo simulacro venne collocato presso l’attuale vecchia Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo (il cui titolo venne assorbito da quello della “Vergine di Cammarana”) fatta erigere dai Marchesi Ferreri (un tempo proprietari di un vasto feudo collocato presso l’area ora nota come “Contrada Anguilla” collocata a sudovest di Scoglitti). Comunque sia nella limitrofa Vittoria il culto al “Santo Calabrese” era già presente grazie alla presenza dell’ordine dei Frati Minimi collocati presso il non più esistente convento posto dietro all’attuale Chiesa di San Francesco di Paola posta presso il centro storico vittoriese, in cui il “Santo Paolano” viene celebrato ogni anno ad Aprile (vedi link “Festa di San Francesco di Paola – Vittoria” per saperne di più).

In quegli anni molto probabilmente nel periodo tra i mesi di Giugno e Luglio, nei pressi della spiaggetta nota come “U Palummaru” collocata a sud di Scoglitti (chiamata così poiché negli anfratti della limitrofa scogliera vi nidificano numerosi “Palummi” ossia colombe) avvenne il ritrovamento di una statuina raffigurante un ragazzino. Questa piccola statua molto probabilmente di epoca seicentesca doveva provenire da un veliero spagnolo affondato nelle acque antistanti Scoglitti (non si conosce esattamente l’anno del naufragio) che grazie alle correnti marine venne trasportata presso il litorale a sud della località marittima vittoriese. Gli scoglittesi riconobbero nella statuina del ragazzino la figura giovanile di “San Francesco di Paola” dandogli appunto il nome di “San Franciscuzzu” e portandola in Processione all’interno della Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo.

“San Franciscuzzu” venne venerato fin da subito e in molti lo pregavano per ottenere una grazia, che in qualche modo arrivava facendo accrescere il suo culto nonostante la chiesa scoglittese si presentasse stretta e inadeguata per permettere il culto sia a “San Francesco di Paola”, sia alla “Madonna di Cammarana”; infatti agli inizi del 900 si decise di costruire l’attuale nuova Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo completamente consacrata al culto della “Madonna di Cammarana” che venne completata e aperta al culto nel 1925, mentre la vecchia piccola chiesa venne consacrata appunto a “San Francesco di Paola”. Inoltre venne scolpito un nuovo simulacro che raffigura la figura “ufficiale” del “Santo Calabrese”. Col tempo i festeggiamenti si sono poi evoluti comprendendo i tradizionali riti sacri come la “Processione” a mare del “Santo Calabrese” svolta per benedire il tratto marino in cui lavorano i pescatori scoglittesi nonché per onorare la memoria di coloro che sono morti in mare  anche vari eventi, e ovviamente molti giochi popolari come quello noto come “Antinna a Mari”. Va comunque detto che “San Francesco di Paola” era ed è un’occasione per passare un’intera giornata a mare presso le ampie spiagge scoglittesi colta dagli scoglittesi e dai loro vicini vittoriesi, acatesi, santacrocesi e comisani (oltre che dai vari turisti).

Il culto a “San Francesco di Paola” o per meglio dire a “San Franciscuzzu” attualmente è molto sentito dai pescatori e dai marinai scoglittesi al pari di quello consacrato a “Santa Maria Assunta di Cammarana” e i festeggiamenti vengono organizzati dalla Parrocchia di Santa Maria di Porto Salvo e dal suo “comitato ufficiale” per i suoi festeggiamenti, in collaborazione con i pescatori e le autorità portuali di Scoglitti.

Le Feste Liturgiche di “San Francesco di Paola” (27 Marzo e 2 Aprile)

La figura di “San Francesco di Paola” viene commemorata il 27 Marzo (giorno in cui ricorre l’anniversario della sua nascita) e 2 Aprile (giorno consacrato dalla chiesa cattolica al “Santo Calabrese” in cui si commemora la sua morte) con Messe celebrate presso la Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo. In questo periodo di tempo si cominciano già a pianificare gli eventi facenti parte della “Festa Estiva” in onore del “Protettore di Scoglitti”.

La Festa Estiva di San Francesco di Paola (seconda Domenica di Luglio)

L’apertura dell’Ottavario di “San Franciscuzzu” (prima settimana di Luglio)

Con l’inizio dell’estate a Scoglitti si comincia ad attendere i festeggiamenti in onore di “San Francesco di Paola”. Il primo Sabato di Luglio, dopo la Messa serale delle ore 19.00, il simulacro di “San Francesco di Paola” viene portato in Processione verso la Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo seguito da molti devoti in occasione dei riti del cosiddetto “Ottavario”, ossia gli otto giorni che precedono la vivace festa consacrata al “Santo Calabrese”. Il giorno dopo, la prima Domenica di Luglio (giorno in cui si celebra nella vicina Vittoria la festa del Patrono “San Giovanni Battista”) verranno celebrate solenni Messe alle ore 09.00, 11.00 e 19.00 con cui iniziano ufficialmente i riti in onore di “San Francesco di Paola”.

Dal Lunedì al Sabato della seconda settimana di Luglio si terranno solenni Messe alle ore 09.00 presso la piccola Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, mentre presso quella nuova di Piazza Cavour vi sarà la recita del Rosario alle ore 18.00, la preghiera a “San Francesco di Paola” alle ore 18.30 e la solenne Messa alle ore 19.00. Nelle serate di questi giorni (esclusa quella della Vigilia ricadente il secondo Sabato di Luglio) verranno svolti vari eventi a seconda del programma festivo annuale di cui i più importanti sono l’adorazione e la Processione eucaristica, i giochi parrocchiali e infine la serata di evangelizzazione e animazione organizzati dalla Parrocchia di Santa Maria di Porto Salvo a partire dalle ore 21.00.

La Vigilia della Festa e il Corteo Storico di “San Franciscuzzu” alla “Spiaggia del Palummaru” (secondo Sabato di Luglio)

Il secondo Sabato di Luglio si comincia ad entrare nel vivo dei festeggiamenti in onore di “San Francesco di Paola” con i riti della “Vigilia” ossia del giorno che precede la Domenica in cui viene celebrata la vivace festività in onore del “Santo Calabrese”.

Alle ore 08.00 un vivace scampanio delle campane della nuova Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo avvisa Scoglitti che i riti della Vigilia stanno per avere inizio. Alle ore 09.00 viene celebrata la solenne Messa mattutina in cui un buon numero di fedeli assiste. Alle ore 12.00 un altro scampanio chiude i riti mattutini.

Nel pomeriggio alle ore 18.00 il suono delle campane e la sfilata della banda musicale per le strade di Scoglitti avvisa la popolazione dell’inizio dei riti serali in onore del “Santo Calabrese”. Alle ore 18.30 comincia la recita del Rosario seguita dalle preghiere all’indirizzo del “Protettore di Scoglitti”. Alle ore 19.00 viene celebrata la Messa serale seguita da molti devoti che conclude l’ottavario. Al termine della Messa, presso il sagrato in Piazza Cavour avviene la degustazione di dolciumi tipici che comincia alle ore 20.00. Nel frattempo il simulacro di “San Franciscuzzu” viene condotto presso il litorale meridionale di Scoglitti (Riviera Kamarina) nell’area nota come “U Palummaru”.

Alle ore 21.00 dalla vecchia Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo molta gente che, vestita con gli abiti indossati da contadini e pescatori nel 1800, inscena il “Corteo Storico” con cui si commemora il ritrovamento della piccola statua presso la località marina nota come “U Palummaru”. Al suono della “Brogna” (grossa conchiglia che emette un particolare suono se si soffia al suo interno) parte questo corteo composto da molta gente che reca in mano delle torce che, incamminandosi in direzione del Lungomare Riviera Kamarina, raggiunge l’area del “Palummaru” in cui viene fatto rivivere il “Ritrovamento” di “San Franciscuzzu” che avviene tra grida di gioia e fuochi d’artificio. Il piccolo simulacro viene poi portato a spalla presso la vecchia Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo con gioia e devozione, venendo poi ricollocato nel suo Altare.

La serata della Vigilia termina con esibizioni musicali che cominciano alle ore 22.00 presso la Piazza Cavour che si protrarranno fino a tarda serata mentre gli scoglittesi attendono la vivace festa dell’indomani.

La Festa Estiva e la Processione di “San Francesco di Paola” (seconda Domenica di Luglio)

La Processione a Mare di “San Francesco”

La seconda Domenica di Luglio iniziano ufficialmente i festeggiamenti in onore di “San Francesco di Paola” con lo sparo di colpi di cannone alle ore 08.00 che annunziano la venuta della festa a tutta Scoglitti. Nel frattempo presso la Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo viene celebrata la prima Messa mattutina. Alle ore 09.00 la banda musicale girerà in corteo per le vie di Scoglitti suonando gioiose melodie che annunziano ulteriormente l’arrivo della festa mentre in chiesa viene celebrata la seconda Messa mattutina.

Alle ore 10.30 inizia la Messa che precede la Processione mattutina di “San Francesco di Paola”, seguita da un alto numero di fedeli. Al termine della funzione, la statua del “Santo Calabrese” viene posta su un artistico fercolo con cui si appresta ad uscire in Processione.

Alle ore 11.30 circa, il vivace scampanio e lo sparo di fuochi d’artificio annunzia l’uscita di “San Francesco di Paola” il cui simulacro viene portato con devozione a spalla dai portatori che scendono verso il porto passando dalla vecchia Chiesa scoglittese venendo seguito da una festante folla.

La statua di “San Francesco di Paola” arriva presso il Porto di Scoglitti dove viene imbarcata su una grande imbarcazione su cui compirà la tradizionale “Processione a Mare”. Dal porto scoglittese il motoscafo su cui è collocato il “Santo Calabrese” si dirigerà al largo del Mare Mediterraneo che bagna la costa vittoriese venendo seguito da molte altre imbarcazioni dirigendosi prima verso sud di fronte alla foce del Fiume Ippari (nei pressi del sito di Kamarina) e poi a nord verso il Golfo di Gela. Avverrà la solenne benedizione del tratto marino scoglittese e la preghiera in suffragio di tutti coloro morti o dispersi in mare.

Verso le ore 12.00, la statua di “San Francesco di Paola” sbarca presso il porto scoglittese accolta dallo sparo di fuochi d’artificio e dalle urla di gioia dei fedeli, venendo poi ricondotta in Processione verso la Chiesa Madre in cui alle ore 12.30 avverrà il suo rientro in chiesa che sancirà la fine dei riti mattutini in onore del “Compatrono di Scoglitti”.

La Processione Serale e la fine dei festeggiamenti

Dopo i riti mattutini, Scoglitti si appresta a celebrare nuovamente “San Francesco di Paola” mentre molta gente passa la giornata nelle limitrofe spiagge scoglittesi. Nel pomeriggio a partire dalle ore 16.00 circa, presso il limitrofo tratto di mare scoglittese, si tengono i tradizionali giochi popolari di cui il più importante è quello della cosiddetta “Antinna a Mari” in cui i partecipanti devono riuscire a prendere una banderuola posta alla fine di una passerella di legno resa scivolosa con del grasso; chi riesce a vincere viene premiato con ricchi premi.

Alle ore 18.00 lo sparo di colpi di cannone avvia l’inizio della festa serale in onore del “Protettore di Scoglitti”, mentre in Piazza Cavour la banda musicale suona allegre sinfonie. Alle ore 19.00 presso la nuova Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo viene celebrata la Messa che precede l’uscita in Processione del “Santo Calabrese” a cui assistono molti devoti. Dopo la funzione, il simulacro viene di nuovo sistemato per l’imminente uscita in Processione.

Alle ore 20.00, accompagnata da un vivace scampanio, la statua di “San Francesco di Paola” esce dalla Chiesa accolta dal lancio di carte colorate e dallo sparo di fuochi artificiali, oltre che dagli applausi e dalle grida di gioia dei fedeli. Il simulacro viene sistemato su un grosso carrello che viene spinto per le principali strade di Scoglitti  seguita da numerosi fedeli al “Santo Calabrese”. Alle ore 20.30 viene celebrata una solenne Messa all’aperto seguita con devozione da molti scoglittesi, al cui termine la Processione riprende il suo cammino processionale.

Quando la Processione arriva all’altezza di Piazza Sorelle Arduino, presso il limitrofo Porto di Scoglitti viene effettuato uno stupendo spettacolo pirotecnico sul mare che rende omaggio al “Santo Protettore” della frazione vittoriese.

Dopo i fuochi la statua di “San Francesco di Paola” viene ricondotta in Processione nella sua chiesa venendo acclamata con molta devozione. Dopo il rientro la statua viene collocata nel suo Altare rimanendo esposta alla venerazione dei fedeli durante tutto l’anno, in attesa della festa che verrà celebrata l’anno venturo.

Al termine della Processione presso la Piazza Cavour si tengono spettacoli musicali che concluderanno del tutto la festività scoglittese in onore di “San Francesco di Paola”.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Festa di San Francesco di Paola di Scoglitti.

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