Scoglitti, Tratto costiero e Foce del Fiume Ippari (Rovine del Porto di Kamarina)

Scoglitti

Tratto costiero e Foce del Fiume Ippari
(Rovine del Porto di Kamarina)

A sud di Scoglitti, presso le Contrade Macconi di Cammarana e Salina ad ovest della Riserva del Pino d’Aleppo, è posto il tratto più occidentale del Fiume Ippari attraversato dalle S.P. 105 Cammarana – Scoglitti e S.P. 102 “litoranea” per Punta Secca (e Marina di Ragusa) quest’ultima posta a poca distanza dalla sua foce.

Questo tratto del fiume attraversa l’area in cui era posto il tratto occidentale del Lago di Kamarina, prosciugato in epoca greca per far si che l’area attorno al fiume potesse essere utilizzata per l’agricoltura, mentre verso la foce vi era posto l’approdo marittimo noto come “Porto di Kamarina”, che serviva alla limitrofa omonima città fondata dai coloni siracusani (le cui principali rovine sono collocate in territorio ragusano).

Dell’antico porto si possono ammirare i resti di antiche “banchine” interne risalenti al V secolo a.C. formate da piccoli “solchi” (ora interrati) che formavano un sistema a “spina di pesce” in cui venivano collocate le imbarcazioni. Nei piccoli rilievi vi sono anche vari ruderi di epoche varie. Tracce di una fortificazione appartenente a questo porto sono state rinvenute a sud della foce del Fiume Ippari presso il versante nord del Monte Cammarana.

Questo rilievo costiero è posto in territorio di Ragusa ed è caratterizzato dalla presenza delle rovine dell’antica città greca di Kamarina, in cui un tempo vi era collocato il “Santuario della Beata Vergine Assunta di Cammarana” (andato distrutto a causa di un incendio nel 1834) oltre che di un sistema difensivo comprendente una torre di avvistamento cinquecentesca nota come “Papallossu” (termine di origine chiaramente greca a cui facevano riferimento queste opere difensive) che faceva parte di una piccola fortezza voluta dall’Imperatore Carlo V di Asburgo (a quei tempi Sovrano di Sicilia) in seguito al rafforzamento della costa siciliana per scongiurare gli attacchi marittimi dei saraceni. Di questa opera difensiva faceva parte un piccolo approdo marittimo collocato un tempo presso quello che era l’antico Porto di Kamarina. La torre del “Papallossu”, già danneggiata in seguito al terremoto del 1693, crollò del tutto nei primi anni del 1900 e i suoi resti si dispersero in mare.

Nel limitrofo tratto marino, durante varie esplorazioni subacquee, sono stati rinvenuti vari reperti di cui, in area vittoriese, va citata una statua raffigurante la divinità nota come “Arpocrate” venerata da popolazioni greche che abitavano in Egitto risalente al periodo tra i secoli III e II a.C. (300 – 201 e 200 – 101 a.C.), molto probabilmente proveniente dal relitto di una nave che seguiva la rotta tra Kamarina e qualche porto posto presso l’antico Egitto (Alessandria d’Egitto?). In questo tratto di mare sono stati ritrovati anche due cannoni di fattura spagnola risalenti al 1500 – 1600 (provenienti dalla torre del “Papallossu” ?).

Dal punto di vista naturalistico l’ultima parte del corso del Fiume Ippari risulta circondato da folti canneti e le sue acque sono popolate da pesci di acqua salmastra quali anguille, cefali e spigole oltre che di rettili quali serpenti acquatici e anfibi quali rane e rospi; è possibile ammirare anche molti uccelli acquatici (aironi, folaghe, cormorani, falchi di palude, fenicotteri ecc…).

Accanto alla foce del Fiume Ippari vi è la spiaggia nota come “Riviera Kamarina”, contraddistinta da un litorale sabbioso dietro al quale vi sono le caratteristiche dune di sabbia note  come “Macconi”, bagnato da acque marine abbastanza pulite e popolate da varie specie ittiche. Questa spiaggia si popola particolarmente nel periodo estivo risultando molto affollata e apprezzata dai bagnanti locali e no.

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