Scoglitti, Spiaggia e Scogliera di Riviera Kamarina (Scogliera del “Palummaru” – Villaggio Kamarina – Macconi – Necropoli greche)

Scoglitti

Spiaggia e Scogliera di Riviera Kamarina
(Scogliera del “Palummaru” – Villaggio Kamarina – Macconi – Necropoli greche)

Dopo aver parlato del litorale a nord di Scoglitti, ora ci accingiamo a descrivere quello posto a sud della frazione balneare vittoriese, noto come “Riviera Kamarina” poiché è collocato presso la S.P. 102 che conduce proprio presso le rovine dell’antica omonima città greca andandosi a collegare con le aree marine di Monte Cammarana,  Passo Marinaro, Branco Piccolo, Maghialonga, Cava Randello, Branco Grande (in territorio di Ragusa) e Punta Braccetto (in quello di Santa Croce Camerina) per poi raggiungere le località di Punta Secca e Marina di Ragusa.

Comunque sia, percorrendo il “Lungomare Riviera Kamarina” troviamo alla nostra destra (andando verso sud) una spiaggetta delimitata da frangiflutti posta a sud del Porto di Scoglitti (raggiungibile dalla Via Amalfi) contraddistinta da fondali sabbiosi poco profondi.

All’inizio del lungomare inizia un tratto di costa rocciosa con tratti a strapiombo sul mare intervallati da brevi calette miste a sabbia e scogli con fondale ad altezza mista aventi vari anfratti scavati nella roccia. Questa località marina è nota come “U Palummaru” poiché questi anfratti danno rifugio a molti volatili tra cui colombi (“Palummi” in dialetto) ed è nota per il ritrovamento del venerato simulacro di “San Francesco di Paola” (noto a Scoglitti come “San Franciscuzzu” per le sue modeste dimensioni) avvenuto nella seconda metà del 1800. Da qui si può raggiungere tramite la Via Oanis il piccolo Cimitero di Scoglitti.

Proseguendo per il Lungomare Riviera Kamarina, arriviamo all’imbocco con Via Villaggio Kamarina (prima traversa dopo l’imbocco per il cimitero, posta alla nostra sinistra venendo da Scoglitti), da cui si raggiunge l’area residenziale nota appunto come “Villaggio Kamarina”. Essa è composta da varie villette residenziali abitate perlopiù nel periodo estivo da molti villeggianti nei cui pressi vi sono vari ruderi di tipo rurale (caseggiati, pozzi, condotte e cisterne idriche ecc…).

A poca distanza dal Villaggio Kamarina vi sono varie dune di sabbia alte al massimo 5 metri coperte da vegetazione spontanea note come “Macconi”. Questi piccoli rilievi sabbiosi sorgono a poca distanza dalla spiaggia di Riviera Kamarina (posta alla nostra destra sulla S.P. 102) formata da bassi fondali sabbiosi piuttosto puliti e popolati da numerosa fauna ittica anche grazie alla presenza della limitrofa foce del Fiume Ippari, in  cui troviamo anguille, cefali, spigole e orate oltre a varie specie di rettili, anfibi, insetti, volatili e mammiferi. Questa spiaggia è una delle più frequentate dai bagnanti durante il periodo estivo.

L’immediato entroterra collocato tra le sponde del tratto marino del Fiume Ippari è anch’esso formato da vasti macconi coperti da una folta macchia mediterranea (formata prevalentemente da piante di lavanda e vari arbusti quali il ginepro, importante pianta aromatica). Nelle limitrofe aree rocciose poste ad ovest del Villaggio Kamarina (collocate tra il Cimitero di Scoglitti, le Vie Villaggio Kamarina, Dascone, della Fratellanza e la S.P. 105 Cammarana – Scoglitti per Santa Croce Camerina) e presso le sponde del Fiume Ippari, sono stati rinvenuti i resti di una necropoli di epoca greca risalente al V secolo a.C. (500 – 401 a.C.) che formava un sito funerario appartenente alla limitrofa Kamarina che comprende varie tombe a fossa scavate nel terreno, un po’ difficoltosa da visitare in quanto l’area non risulta molto antropizzata. Da queste tombe provengono molti reperti archeologici di cui monete, anfore, monili ecc… esposti presso il poco distante Museo Archeologico di Kamarina. Molte di queste monete rinvenute casualmente presso questa zona (molto probabilmente durante lavorazioni agricole) raffiguravano la figura di una “civetta” ossia l’animale sacro della dea Atena; ciò fece si che la fantasia popolare attribuì queste monete alla figura del “Re Cuccu” ossia una figura avente la testa di una civetta (nota in siciliano come “U Cuccu” ) che aveva nascosto ricchi tesori alle pendici del Monte Cammarana e che viveva all’interno di una grotta nota appunto come “Grotta di Re Cucco” (posta nei pressi del Torrente Rifriscolaro, a sud di Kamarina).

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