*Belvedere, Contrada Tremilia, Latomia, Acquedotto Greco e Necropoli Rupestri

La Contrada Tremilia, ubicata a sud est di Belvedere, è raggiungibile dalla S.P. 77 che dalla Traversa Sinerchia si collega alla SS 124 Siracusa – Floridia (da quest’ultima bisogna seguire le indicazioni per Belvedere) entrando presso la Traversa Tremilia che aggira un campo di serre passando sotto un piccolo rilievo ibleo ma che comunica sempre con la S.P. 77. Si tratta di un’area agricola che si presenta caratterizzata da un costone roccioso che non è altro che il prolungamento del rilievo di Contrada Fusco, anch’esso ricco di rovine archeologiche.


Resti archeologici posti presso la Contrada Tremilia.

In questa zona sono state rinvenute alcune rovine di epoca greca. Di esse vi sono un cospicuo tratto delle Mura Dionigiane (difatti questa zona dovrebbe essere inserita all’interno dell’omonimo Parco Archeologico, ad oggi ristretto alla Balza di Epipoli e al Castello Eurialo) nel loro tratto più a sud. Nei terreni limitrofi sono stati ritrovati i resti di un piccolo tempio posto sotto una piccola Latomia con pareti lisce molto probabilmente utilizzata per la costruzione di una parte delle Mura Dionigiane e di parte della zona sud occidentale dell’antica Siracusa (facente parte dell’antico quartiere di Neapolis). Sul costone montano vi sono i resti di Necropoli rupestre di epoca greco – ellenistica a grotta o a fossa, nonché le rovine dell’Acquedotto Greco delle Tre Miglia (che da il nome alla limitrofa zona) che dal tratto finale del Canale Galermi, l’antico acquedotto greco che conduceva le acque dell’Anapo a Siracusa, convogliava le sue acque nelle campagne a sudovest della città aretusea, sgorgando presso l’area del Feudo Bonanno. Le rovine di questo acquedotto ancora oggi non sono identificabili ma molto probabilmente alimentava due sorgenti che a sua volta formavano due piccoli torrenti (Fiumare di Tremmilia) che ora sono stati canalizzati nel limitrofo impianto di depurazione di Siracusa (posto nei pressi del Cimitero cittadino). 

Una parte della condotta di questo acquedotto si presume sia stata rinvenuta nei pressi dell’antico Feudo della famiglia Bonanno; si tratta di una condotta scavata nella roccia che veniva utilizzata per scopi agricoli convogliando l’acqua all’interno di un pozzo ormai secco, che da qui veniva prelevata per irrigare i campi.


I resti di una tomba situata sempre in Contrada Tremilia.

Le più importanti rovine archeologiche di Contrada Tremilia sono però quelle della Basilica Bizantina di San Pietro Ad Baias, poste all’interno della villa nobiliare della famiglia Bonanno (vedi il link nella pagina precedente).

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