*Belvedere, Vallone Carancino e Rovine Archeologiche (Valle dell’Anapo di Siracusa)

Ad ovest di Belvedere vi è collocata la vasta Contrada Carancino, comprendente l’omonimo rilievo ibleo in cui sorge la parte alta di Belvedere (alla cui sommità vi è posto il Castello), e la vasta piana che degrada presso un vallone in cui scorre il Fiume Anapo. Essa è divisa in due dall’Autostrada A 18 CT – SR – Gela ed è raggiungibile dalla S.P. 46 Belvedere – Carancino (posta ad ovest della frazione siracusana). È considerato l’ultimo tratto della “Valle dell’Anapo”, la lunga cava iblea che comprende numerose rovine archeologiche e bellezze naturalistiche (di cui va citato il poco lontano sito di Pantalica).

Ad ovest, presso la cava iblea chiamata “Vallone Carancino” vi scorre un tratto del Fiume Anapo. Qui possiamo ammirare una notevole vegetazione mediterranea in cui prevalgono molte piante autoctone tipiche delle zone iblee. Questa zona la si raggiunge S.P. 46 andando verso Floridia ma, all’incrocio con la S.P. 77 (in cui è presente la segnaletica per Floridia, Solarino, Priolo e Sortino) bisogna andare in direzione dell’agriturismo Ventura Ranch presso la “Traversa Carancino” in direzione sud, imboccata quest’ultima strada andiamo in fondo fino a quando non diviene sterrata (facendo attenzione perché man mano la strada si restringe quindi non è consigliabile utilizzare l’automobile). Da qui scendiamo in uno scosceso sentiero che conduce presso il fondo della cava iblea del Vallone Carancino dentro alla quale scorre l’Anapo. Nei pressi di questa cavità iblea sono state rinvenute varie rovine neolitiche, sicule e greche riconducibili a insediamenti abitativi e piccole necropoli

Ad est del Vallone Carancino vi è un’altura in cui si origina un piccolo corso d’acqua (Torrente Carancino) che si immette più a valle presso il Fiume Anapo. Qui vi sono ruderi di epoca greca (necropoli e insediamenti rurali) nonché un’interessante caseggiato rurale appartenente al feudo di Carancino (che apparteneva alla famiglia Monteforte) raggiungibili dalle Traverse San Tommaso e Ponte di Capocorso (in cui è posto un altro punto di accesso alla cava). Nella parte alta della cava (visibile dalla S.P. Priolo – Floridia posta all’uscita di Siracusa Nord andando verso Floridia e Solarino) vi sono resti di “latomie” (cave di estrazione di epoca greca), necropoli neolitico – siculo – bizantine e insediamenti rupestri di epoca bizantina.

Infine va detto che vi sono numerosi ruderi rurali (caseggiati, mulini, acquedotti, “gebbie” e “saie”).

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