Il sistema carsico delle Grotte Chiusazza e Genovese (Grotta 1 e 2) si trova tra i territori di Floridia e Canicattini nelle zone note come “Cugno Galera” e “Quartararo” posta tra la S.P. 14 “Maremonti” per la città canicattinese e la S.P. 12 Cassibile – Floridia. L’ingresso preciso è conosciuto solo da speleologi locali per cui se si vuole esplorare queste grotte bisogna rivolgersi ad associazioni speleologiche siciliane (Speleoclub Ibleo, Natura Sicula, Gruppo Speleologico Siracusano ecc…) i cui recapiti sono facilmente rintracciabili su internet (per cui l’esplorazione di queste caverne è riservata solo ad esperti in speleologia).
L’ingresso delle grotte, chiamate “Genovese” dal cognome del proprietario dei terreni in cui sono state scoperte (difatti la dicitura precisa è “Grotta Genovese”, le diciture “Genovesi” e “Del Genovese” o “Dei Genovesi” sono errate) è posto in un’area molto internata difatti solo speleologi sanno come raggiungerla. Si tratta di buchi e anfratti nel terreno che scendono in profondità fino ad arrivare in due grandi cavità carsiche (Genovese 1 e Genovese 2) ricche di stalattiti, stalagmiti, cannule, colonne e varie concrezioni calcaree formatesi durante i secoli grazie all’umidità che ha modellato le rocce calcaree.
L’interno della Grotta Chiusazza.
La limitrofa Grotta Chiusazza è un’importantissima cavità carsica formatasi grazie all’azione modellante delle acque meteoriche che infiltrandosi nella roccia iblea, calcarea e porosa, scava immense grotte adorne di stalattiti (protuberanze di roccia di forma conica che pendono dal soffitto), stalagmiti (affini alle stalattiti, però esse si innalzano dal pavimento), vele (scanalature simili ad una vela date dal percolamento dell’acqua), “canule” (piccole stalattiti cristalline che per l’azione del vento tendono a deformarsi divenendo “eccentriche”) e colonne (grandi pilastri in pietra simili a grandi colonnati).