Siracusa, Latomia dei Cappuccini (Teatro all’Aperto, Antico Lavatoio, Catacombe “Branciamore” e “Fontana – Russo – Trigilia – Attanasio – Belloni . Monteforte”)

Siracusa

Latomia dei Cappuccini
(Teatro all’Aperto, Antico Lavatoio, Catacombe “Branciamore” e “Fontana – Russo – Trigilia – Attanasio – Belloni . Monteforte”)


Foto panoramica della Latomia dei Cappuccini.

La Latomia dei Cappuccini, così come quelle ubicate all’interno del Parco Archeologico della Neapolis, è una cava artificiale ubicata all’interno della città aretusea da cui venivano estratti blocchi di pietra per la costruzione di palazzi, templi e monumenti dai prigionieri catturati dalle truppe siracusane durante il Conflitto tra Siracusa e Atene nel 413 a.C. che conducevano questa logorante “attività lavorativa” mediante i lavori forzati a cui erano sottoposti. Questi prigionieri (7000 in tutto) morirono a causa delle cattive condizioni di vita a cui erano lasciati vivere. Dopo alcuni secoli di abbandono, in cui divennero un sito funerario con la presenza di alcune piccole catacombe scavate nella roccia (gli Ipogei “Branciamore” e “Fontana – Russo – Trigilia – Attanasio – Belloni . Monteforte”), questa latomia venne riutilizzata dai Frati Cappuccini come una sorta di “Chiostro” in cui loro coltivavano la terra e nel frattempo meditavano sulle “Sacre Scritture”. Nel 900 ospitarono nel periodo estivo molte rassegne musicali, teatrali e culturali, che ospita tuttora. Oggigiorno la Latomia dei Cappuccini è stata riaperta al pubblico dopo esser state sottoposte a interventi di consolidamento e come detto prima ospita rassegne artistico – culturali nel periodo estivo; è aperta nel periodo estivo durante i fine settimana (Venerdì, Sabato e Domenica escluse le ore serali, eventi a parte) e l’ingresso costa 5 euro per i turisti, 3 euro ridotto.

Alle Latomie dei Cappuccini si accede da una lunga scala il cui ingresso è adiacente alla Villa Politi, che conduce nel fondo di questa cava artificiale in cui sono poste concrezioni, archi e particolari colonne di pietra che sono state formate grazie all’azione di scavo avvenuta in epoca greca. Il fondo di questa Latomia, chiamata dai siracusani “A Sibbia”, possiede infatti notevoli pareti rocciose che formano vere e proprie “sculture naturali”.

Ma l’aspetto che più colpisce della “Pirrera” (altro nome con cui viene chiamata dai siracusani che in siciliano significa “cava di pietra”) è la sua lussureggiante vegetazione mediterranea Acanti, Palme Nane, Siliquastri, Pitospori, Oleandri, Carrubi, Pini Marittimi, Bagolari, Olivi, Fichi d’India, Agavi, Cycas o “Palma di Santa Lucia”, Cipressi, Alberi di Agrumi (Arance, Limoni, Mandarini ecc…), Mandorli e tantissime specie vegetali addirittura risalenti ad epoca preistorica che, seppur non essendosi del tutto “estinte” malgrado l’azione di scavo in epoca greca, trovano in questa “Latomia” l’ambiente adatto per sopravvivere. Qui è posto un interessante teatro all’aperto in cui nel periodo estivo vengono organizzati molti spettacoli ed eventi culturali, artistici e musicali.

Tra i vari ambienti ipogeici va citato il “Lavatoio” ottenuto in un ambiente scavato nella roccia (forse una catacomba) in cui è stata ricavata una vasca di pietra un tempo alimentata da una limitrofa sorgente di acqua dolce.

Presso la Latomia dei Cappuccini sono collocati i siti funerari noti come Ipogei “Branciamore” e “Fontana – Russo – Trigilia – Attanasio – Belloni – Monteforte”, rispettivamente collocati sud e a nord dell’antica cava di pietre. Si tratta di piccole catacombe di epoca paleocristiana che molto probabilmente vennero utilizzate anche dall’antica comunità ebraica che un tempo viveva presso la città aretusea. Queste tombe rupestri fanno parte dell’insieme di siti sepolcrali disposti lungo la Riviera Dionisio il Grande e che un tempo formavano una vasta necropoli cittadina che attualmente risulta ancora del tutto sconosciuta.

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