*Siracusa, Ognina; Capo Ognina (Rovine della Torre di Ognina, Latomie e Calcare Greco – Romane)

Siracusa

Ognina

*Capo Ognina
(Rovine della Torre di Ognina, Latomie e Calcare Greco – Romane)


La scogliera di Capo Ognina, con le rovine della Torre di Ognina sullo sfondo.

Il Capo Ognina è la grande scogliera che da il nome all’omonima località marina siracusana, raggiungibile sia da una stradina sterrata di proprietà privata, ma anche da sentieri che partono dal porticciolo di Ognina.

Il Capo Ognina doveva in passato ospitare un centro abitato di epoca greca servito dal limitrofo porto canale, il cui imbocco forma un’altra insenatura con la scogliera del capo, in cui vi sarebbe posta una guarnigione militare facente capo alla soprastante Torre di Ognina. Essa era una torre di avvistamento elevata in epoca medievale rimasta funzionante fino all’ultima parte del 1600 la cui ubicazione strategica era utile per scrutare il mare per vedere se all’orizzonte vi erano navi nemiche e nell’eventualità avvisare le popolazioni limitrofe tramite segnali visivi. Questo edificio svolgeva probabilmente anche la funzione di faro per la navigazione, per segnalare appunto la presenza del porticciolo di Ognina. Oggigiorno la torre è diroccata ma un restauro conservativo ha fatto si che non venisse danneggiata dall’incuria. A poca distanza dalla torre vi è un casolare di tipo agricolo.


L’impervia scogliera di Capo Ognina.


La Torre di Ognina.

Presso la parte settentrionale del Capo Ognina vi doveva essere un altro piccolo porticciolo separato dal Porto Canale da una lingua di roccia che molto probabilmente ospitava delle “Saitte”, piccole imbarcazioni da combattimento che servivano per contrastare eventuali attacchi via mare. In questa zona ora vi è una piccola spiaggia semisabbiosa con insenature semicircolari scavate dal mare.


Lo sperone roccioso posto sotto Capo Ognina.


La spiaggia semi sabbiosa di Capo Ognina con le sue insenature scavate nella roccia.

A sud della scogliera vi sono invece i resti di antiche “Carcare”, ossia fornaci circolari di epoca greco – romana scavate nella roccia. Anche le numerose tracce di “Latomie” erano scavate nella roccia calcarea del Capo Ognina e si presentano come ampie aree scavate aventi forma regolare oppure sotto forma di misteriosi tagli paralleli tra essi che, potrebbero essere segni dell’estrazione di blocchi di pietra, oppure potrebbero essere i basamenti di una costruzione portuale antica.

L’area è tuttora sotto vincolo archeologico e un’approfondita campagna di scavi potrebbe riportare alla luce altre rovine.

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