Ortigia, Cattedrale della Natività di Maria Santissima e Santa Lucia (Tempio di Atena)

Ortigia
Centro storico di Siracusa

Cattedrale della Natività di Maria Santissima e Santa Lucia (Tempio di Atena)


La bella Cattedrale di Siracusa, consacrata a “Santa Lucia”, Patrona della città aretusea.

La Cattedrale di Siracusa è il luogo sacro più importante della città di Siracusa (e dell’Arcidiocesi di Siracusa), consacrata alla “Natività di Maria Santissima ma anche al culto della Patrona “Santa Lucia”. Questa monumentale chiesa, nota a Siracusa come “U Duomu” (“Il Duomo”) o anche come “A Matrici” (“La Matrice” ossia la “Chiesa Principale”) è senza ombra di dubbio il monumento che racchiude in se tutta la storia della città di Siracusa, dalle origini greche fino ai giorni nostri. Essa è situata nella parte nord orientale della Piazza Duomo posta affiancata a sinistra dalla Via Minerva e a destra dal Palazzo Arcivescovile. Va detto che la Cattedrale di Siracusa è una delle Chiese più belle della Sicilia sudorientale sia esternamente, sia internamente ed è stata iscritta nella lista dei “Patrimoni dell’Umanità” dall’Unesco nel 2005 andandosi così ad aggiungere alle monumentali Chiese barocche di Noto e di Palazzolo Acreide (“Patrimonio dell’Umanità” dal 2002 ma facenti parte dell’ambito delle “Città Barocche del Val di Noto”). Ma questa è anche uno dei principali luoghi cristiani italiani sia per la ricchezza di reliquie appartenenti a “Santa Lucia” e ad altri “Santi”, sia per la ricchezza di opere d’arte contenute al suo interno.


Il profilo barocco della Cattedrale di Siracusa.

Difatti l’attuale edificio sacro sorge sulle rovine dell’antico Tempio consacrato alla Dea Atena (nota anche come Minerva) ubicato su quella che doveva essere l’Acropoli dell’antica Siracusa prima di divenire quella che sarebbe stata nota come la “Pentapoli”. Di questo tempio (il più grande della città di Siracusa, il cui plastico, realizzato in base agli studi effettuati, è esposto presso il Museo Archeologico “Paolo Orsi” della città aretusea) restano solo le maestose colonne in stile dorico che fungono tuttora da pilastri portanti dell’edificio sacro. Dopo la caduta dell’Impero Romano, i Bizantini (che conquistarono nel frattempo buona parte dell’Italia) abbatterono questo tempio pagano (lasciando solo le colonne esterne) per costruirne una monumentale Chiesa in stile bizantino, che però venne in parte distrutta durante l’occupazione araba di Siracusa; difatti l’interno della Chiesa (allora consacrata alla “Madonna”) venne utilizzato come Moschea. Quando gli Arabi vennero cacciati da Siracusa dai Normanni, la Chiesa venne ricostruita secondo lo stile architettonico normanno, ampliata, riconsacrata ed elevata al ruolo di “Cattedrale” al posto della Chiesa di San Giovanni alle Catacombe. La Cattedrale normanna si presentava maestosa e austera, pur conservando gli interni in stile bizantino e le colonne del Tempio di Atena. Miracolosamente la Cattedrale resistette pure al terremoto del 1693 seppur presentasse gravissimi danni strutturali e la facciata normanna venne completamente rovinata. Ma le colonne del tempio e gli interni in stile bizantino (a cui si sono aggiunte le cappelle normanne e seicentesche di cui parleremo più sotto) hanno miracolosamente resistito alle fortissime onde sismiche di questo terribile terremoto.

Durante i primi anni del 1700 gli interni vennero restaurati (soprattutto il Presbiterio e le cappelle, restaurate da Pompeo Picherali) però necessitava dare un aspetto ben preciso alla Cattedrale siracusana, per cui nel 1721 gli architetti Andrea Palma da Palermo e il siracusano Pompeo Picherali progettarono una monumentale facciata in stile barocco che venne completata nel 1753 e implementata con l’aggiunta delle splendide statue scolpite dal palermitano Ignazio Marabitti. Ritornando al fatto delle distruzioni scampate bisogna dire che la Cattedrale rimase miracolosamente indenne durante i bombardamenti della II guerra mondiale in cui vennero rasi al suolo numerosi edifici storici (come la vicina Chiesa di Santa Maria di Montevergini tanto per fare un esempio); e infine la Cattedrale scampò anche alle scosse del “Terremoto di Santa Lucia” (13 Dicembre 1990) in cui il Duomo ne uscì indenne subendo solo restauri conservativi (di cui l’ultimo terminato nel 2007).

Questa certa “resistenza” della Cattedrale di Siracusa a distruzioni, terremoti, bombardamenti e al passare del tempo è vista dalla popolazione siracusana come la testimonianza lampante che la loro Patrona, “Santa Lucia”, tenga sotto la sua protezione la città di Siracusa e i suoi abitanti, e la Cattedrale ne è il simbolo principale della protezione della “Martire Siracusana”, visto che questo edificio sacro ha sopportato di tutto e mai ha dimostrato segni di cedimento, come se questa Cattedrale fosse quasi un “essere vivente” in grado di riprendersi dopo una grave ferita. Per questo il Duomo di Siracusa è considerato dai siracusani come il loro monumento più importante ancor di più del Teatro Greco, dell’Orecchio di Dionisio, delle vaste Catacombe e della Fonte Aretusa; solo il Santuario della Madonna delle Lacrime e la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro sono posti a pari merito del “Duomo” della città aretusea per gli eventi miracolosi legati rispettivamente alla “Madonna delle Lacrime” e al “Martirio di Santa Lucia”.


La facciata della Cattedrale di Siracusa, dopo i lavori di restauro effettuati nel 2007.

La Cattedrale è posta su di un sagrato composto da una breve scalinata delimitata da due basamenti quadrangolari sopra cui poggiano le statue che raffigurano gli “Apostoli Pietro e Paolo” (scolpite da Ignazio Marabitti) poste rispettivamente a sinistra e a destra della scalinata che conduce ai tre portali della Chiesa.


La statua che raffigura “San Pietro Apostolo”.


La statua raffigurante “San Paolo Apostolo”.

La facciata dell’edificio sacro è piuttosto complessa; essa presenta due ordini orizzontali separati da un’elegante e splendida trabeazione merlata di cui parleremo più dettagliatamente andando avanti con la descrizione. L’ordine inferiore presenta cinque monumentali colonne in stile corinzio di cui le quattro centrali che inquadrano il portale principale della Cattedrale e sorreggono un grandioso timpano spezzato recanti eleganti merlature, mentre quelle laterali sorreggono le statue del Martire siracusano “San Marziano” (a sinistra della facciata) e di “Santa Lucia” (rispettivamente a destra).


La bella facciata barocca della Cattedrale di Santa Lucia.


La statua che raffigura “San Marziano”, posta sulla parte sinistra della facciata della Cattedrale.


La statua raffigurante “Santa Lucia” posta nella parte destra della facciata.

Il portale principale della Cattedrale è formato da un arco sostenuto da due colonne corinzie racchiuso da una monumentale cancellata in ferro battuto. La sommità di questo portale è decorata con uno splendido fregio scolpito con la tecnica del bassorilievo che raffigura lo stemma araldico del Vescovo Marini, incorniciata da ghirlande floreali sorrette da “Angeli” aventi le sembianze di bimbi paffutelli incorniciata da contrafforti a spirale che sostengono un timpano semicircolare di forma arcuata decorato sempre da ghirlande raffiguranti motivi floreali e mascheroni grotteschi (sempre scolpite con la tecnica del bassorilievo) sormontate da un fregio raffigurante un’aquila recante uno scudo che raffigura lo stemma araldico dell’Arcidiocesi allora presieduta dal Vescovo Requiesenz (1757). Al centro del timpano spezzato posto al centro della trabeazione merlata che divide gli ordini inferiori e superiori della facciata è posta l’iscrizione commemorativa in latino con cui si commemora l’operato dei Vescovi Marino e Testa durante la costruzione della Cattedrale. I portali laterali sono entrambi di forma arcuata recanti entrambi splendide cancellate in ferro battuto e splendidi bassorilievi raffiguranti motivi floreali sormontati da timpani triangolari merlati. Sopra i portali laterali vi sono eleganti finestrelle arcuate sormontate da eleganti timpani semicircolari merlati.


Il portale centrale della Cattedrale.


Le decorazioni in bassorilievo che abbelliscono il portale centrale del Duomo di Siracusa.

L’ordine superiore della facciata presenta un corpo di forma trapezoidale delimitato da due contrafforti a spirale posti nei vertici inferiori sopra cui vi sono bassorilievi recanti la forma di gigli che adornano i lati di esso. Al centro vi è una nicchia arcuata inquadrata da colonne corinzie che sorreggono un timpano spezzato elegantemente merlato che al centro reca uno stemma sorretto da “Angeli” alati che reca un’iscrizione con cui si attesta la consacrazione della Cattedrale a “Santa Lucia” e alla “Natività di Maria”. All’interno di questa nicchia vi è la stupenda statua del Marabitti che raffigura la “Madonna Immacolata”, chiamata dai siracusani “A Madonna ro Pilieri” (“La Madonna del Piliere”).


La bella statua raffigurante la “Madonna Immacolata” posta sulla parte superiore della facciata del Duomo di Siracusa.

Ai lati della nicchia vi sono quattro colonne corinzie (due per lato) che sorreggono un elegante timpano spezzato che incornicia il frontone triangolare che corona la facciata della Cattedrale, recando al centro una bella “Croce” in ferro battuta sostenuta da due statue che raffigurano sempre due “Angeli”. Ai lati vi sono le celle campanarie sormontate da due orologi solari.


La parte superiore della facciata della Cattedrale di Siracusa.


Foto che raffigura tutte le principali decorazioni barocche della facciata della Cattedrale di Siracusa.


La facciata della Cattedrale di Santa Lucia fotografata di notte.


Vecchia foto della Cattedrale di Santa Lucia.

Per quanto riguarda ancora l’esterno della Cattedrale, possiamo ammirare presso la Via Minerva le antiche e massicce colonne doriche del Tempio consacrato anticamente alla Dea Atena, ma anche l’elegante portale laterale del Duomo e la bella merlatura di età bizantina che orla la parte superiore della Chiesa (facendoci intuire che la Cattedrale di Siracusa aveva anche la funzione di “Chiesa fortificata”).


La parete laterale della Cattedrale di Siracusa posta presso la Via Minerva, qui possiamo ammirare le possenti colonne doriche che un tempo facevano parte dell’antico Tempio di Atena.

Varcati i portali d’ingresso ubicati nella facciata ci imbattiamo nell’elegante vestibolo d’accesso alla Cattedrale, caratterizzato sempre da tre portali di cui quello centrale (di forma rettangolare) inquadrato da splendide colonne tornite abbellite da bassorilievi raffiguranti motivi floreali (ghirlande di fiori e grappoli d’uva) che sostengono un mensolone decorato da fini merlature recanti mascheroni grotteschi al di sopra dei capitelli in stile corinzio di queste due colonne. Da ammirare anche lo splendido timpano semicircolare posto sul portale.

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Due foto dell’elegante portale d’ingresso posto nel vestibolo della Cattedrale di Santa Lucia.


Particolare delle decorazioni poste sulle colonne tortili del portale ubicato all’interno del vestibolo della Cattedrale di Siracusa.

Gli altri due portali sono sormontati da timpani semicircolari aperti sopra cui vi sono due finestre arcuate sormontate da due timpani triangolari. Nei muri laterali del vestibolo vi sono due nicchioni sormontati da timpani semicircolari recanti le statue di “San Ludovico Bertrando” (nicchione di sinistra) e di “San Vincenzo Ferreri” (nicchione di destra), due “Santi” appartenenti all’ordine dei Domenicani (di cui faceva parte anche l’Arcivescovo Marino).


Il nicchione sinistro del vestibolo della Cattedrale di Santa Lucia adiacente al portale laterale sinistro (a destra nella foto).


La statua in marmo posta nella nicchia che raffigura “San Ludovico Bertrando”.


Il nicchione destro del vestibolo della Cattedrale affiancato dal portale laterale destro (a sinistra nella foto).


La bella statua marmorea di “San Vincenzo Ferreri” collocata all’interno della nicchia.

Oltrepassato il vestibolo possiamo ammirare l’interno della Cattedrale rimasto tale e quale a quello della prima Chiesa costruita in epoca bizantina; che si presenta suddiviso in tre Navate disposte a “Croce Latina”. Qui possiamo ammirare le splendide acquasantiere in marmo del 1802 (opera dello scultore siracusano G. Puglisi).


L’interno della Cattedrale di Santa Lucia.

La Navata Centrale è uno splendido esempio di architettura altomedievale con rifacimenti normanni. Da ammirare le monumentali arcate sostenute da poderosi pilastri prismatici che sorreggono la splendida Volta lignea della Chiesa che si presenta decorata dagli stemmi appartenenti alle famiglie aristocratiche siracusane che nel 1700 finanziarono il restauro della Cattedrale distanziati da rosoni dorati. Sotto di essa le mura riportano l’iscrizione in latino che recitano la frase del Papa Leone X che, nel 1517 riconobbe la Chiesa Siracusana come la prima fondata in Italia da “San Pietro” seconda solo a quella di Antiochia (città della Turchia), nota per esser stata la prima comunità cristiana del mondo allora conosciuto ad essere fondata dall’Apostolo prescelto da “Gesù Cristo” per continuare la sua “Missione di Evangelizzazione”. Anche la pavimentazione in marmo levigato va ammirata poiché essa raffigura elaborate figure geometriche concatenate tra esse; al centro della Navata vi è però una raffigurazione che riproduce l’edificio sacro in epoca normanna. Accanto al portale d’ingresso invece possiamo ammirare le due colonne che un tempo fungevano da accesso all’antico Tempio di Atena.


Le massicce arcate della Navata centrale della Cattedrale di Siracusa, sullo sfondo notiamo due possenti colonne doriche inglobate all’interno della Chiesa che vanno ad inquadrare il portale d’ingresso dall’interno.


La pregevole volta lignea della Cattedrale.

Qui possiamo ammirare due splendidi Pulpiti marmorei posti a lato della Navata centrale, scolpiti nel 1926 per far si che il Vescovo e il Rettore di allora potessero predicare ai fedeli.


Uno dei due Pulpiti in marmo posti nella Navata centrale della Cattedrale.

Il Presbiterio della Cattedrale in stile barocco, progettato da Pompeo Picherali e Luciano Alì, presenta una pregevole volta lignea caratterizzata da un preziosissimo soffitto a cassettoni che termina con una cupoletta ottagonale (in origine doveva essere circolare in modo che svettasse essendo visibile da lontano, ma si decise di farne una piccolina e leggera visto che l’antiquato solaio della Chiesa non la poteva reggere). Nei lati vi è uno splendido coro ligneo scolpito nel 1770 da Corrado Mazza presso il quale possiamo ammirare due splendide tele del 1927 (opere del pittore Silvio Galimberti) che raffigurano “San Pietro e San Marziano” (parete sinistra) e “San Paolo che predica nelle Catacombe di Siracusa” (parete destra). Più dietro vi sono due strutture in legno che servivano a sorreggere le canne dell’organo della Cattedrale (non più funzionante). Al centro del Presbiterio possiamo ammirare lo splendido Altare Maggiore in bronzo ricavato da un blocco monolitico facente parte dell’antico Tempio consacrato alla Dea Atena. Qui vi è la tomba in cui riposa l’Arcivescovo Giambattista Alagona (morto nel 1802).


Il Presbiterio barocco della Cattedrale di Santa Lucia, con l’Altare Maggiore in bronzo (al centro nella foto) il coro ligneo settecentesco e l’antico organo della Cattedrale.


Le tele del Galimberti che raffigurano “San Pietro e San Marziano” e “San Paolo che predica nelle Catacombe di Siracusa”.

La parte più bella del Presbiterio è senza ombra di dubbio l’Abside barocca disegnata da Pompeo Picherali e portata a compimento da Ignazio Marabitti. Essa presenta quattro splendide colonne corinzie decorate con stucchi dorati che sorreggono un elegante ciborio barocco decorato con merlature e decorazioni geometriche scolpite a bassorilievo e decorate con splendidi stucchi policromi recante al centro un cameo con la figura affrescata di “Cristo Re”, Sulla sommità delle quattro colonne vi sono altrettante coppe elegantemente decorate con stucchi di colore dorato. Al centro vi è la splendida tela seicentesca che raffigura “La Natività di Maria”, opera del pittore messinese Agostino Scilla, mentre sul frontone vi è il dipinto che raffigura “Il Cristo Re” (opera del pittore Mario Albertella che lo dipinse nel 1927).


La stupenda Abside barocca della Cattedrale di Siracusa, opera di Pompeo Picherali.


Il dipinto che raffigura “La Nascita di Maria” posto al centro dell’Abside della Cattedrale.

Nella Navata sinistra, oltre alle monumentali colonne doriche di cui abbiamo parlato già prima, possiamo ammirare tre statue cinquecentesche scolpite da esponenti della famiglia palermitana Gagini (di cui si tramandava la vena artistica della scultura del marmo da generazione in generazione). Esse raffigurano rispettivamente “Santa Lucia” (opera di Antonello Gagini), la “Madonna con Gesù Bambino” (opera di Domenico Gagini) e “Santa Caterina d’Alessandria” (opera di uno scultore ignoto facente parte o della famiglia Gagini o della scuola curata da questa famiglia di scultori).


La statua marmorea che raffigura “Santa Lucia”.


La statua in marmo raffigurante “La Madonna col Bambino”.



La statua in cui vi è raffigurata “Santa Caterina di Alessandria”.

Al termine della Navata sinistra vi è la Cappella normanna consacrata alla “Madonna della Neve”, miracolosamente scampata alla furia distruttrice del terremoto del 1693. Qui possiamo ammirare l’Abside in stile normanno con l’Altare che reca la statua che raffigura appunto la “Madonna della Neve”, anch’essa opera di un esponente della famiglia Gagini (per la precisione, di Antonello Gagini). Qui vi è anche la tomba dell’Arcivescovo Benedetto Lavecchia.


L’interessante Cappella di epoca normanna consacrata alla “Madonna della Neve”.


La statua di Antonello Gagini che raffigura la “Madonna della Neve”.

La Navata destra è quella di sicuro più interessante della Cattedrale poiché è provvista di ben quattro Cappelle, una più bella dell’altra, divise dalle poderose colonne doriche di epoca greca che tuttora fungono da “colonne portanti” di questa meravigliosa Cattedrale barocca.


Particolare di una colonna dorica di epoca greca posta nella Navata destra della Cattedrale di Santa Lucia.

La prima Cappella è quella del Battistero, recante una grande anfora di età greca che funge da vera e propria “Fonte Battesimale” sopra cui vi è una bella vetrata artistica che raffigura “Il Battesimo di Gesù Cristo”. Qui vi sono esposti due fregi in mosaico provenienti dall’antica Cattedrale normanna e inoltre da qui si può accedere al cosiddetto “Museo Luciano”, ubicato in una stanza del Palazzo Arcivescovile che comunica con la Cappella del Battistero. Qui possiamo ammirare reperti appartenuti a “Santa Lucia” (capi di vestiario, piccole “Reliquie” e una ciocca di capelli), Ex voto donati dai devoti e infine molte raffigurazioni pittoriche e fotografiche delle varie feste tenutesi a Siracusa in onore di “Santa Lucia”.


La cosiddetta “Cappella del Battistero” con in primo piano l’anfora di età greca che funge da Fonte Battesimale, ai lati della quale sono posti i due fregi in mosaico appartenenti alla preesistente Cattedrale Normanna.

La seconda Cappella è quella consacrata a “Santa Lucia” ed è racchiusa da una splendida cancellata in ferro (opera seicentesca del fabbro siracusano Pietro Spagnuolo). Progettata nel 1712 da Pompeo Picherali, questa Cappella è considerata come il “cuore” vero e proprio del culto verso “Santa Lucia”. Difatti qui vi è un monumentale Altare in cui è posta la nicchia che racchiude la splendida Statua argenteo di “Santa Lucia” (opera dello scultore palermitano Pietro Rizzo risalente al 1599) posta su di un monumentale Simulacro chiamato “Vara i Santa Lucia” (opera di Nibilio Gagini) nelle cui fiancate sono raffiguranti episodi della vita della “Martire Siracusana”. La Statua e la “Vara” vengono esposti e portati in Processione durante le festività di “Santa Lucia” (prima Domenica di Maggio, 13 e 21 Dicembre, ma può capitare che vengano esposti durante il periodo estivo ai turisti e ai siracusani che scendono per le ferie nella loro città, ovviamente dopo una solenne Messa in onore della “Patrona”), che è considerata come l’opera d’arte più importante del Duomo non tanto per il suo valore artistico quanto per il suo valore sacro visto che è la Statua della “Patrona” venerata da sempre dai devoti siracusani.La nicchia è decorata da merlature ed è sormontata da un timpano triangolare e sugli sportelli che la racchiudono è posta un quadro seientesco che raffigura “Santa Lucia” (opera di ignoti che probabilmente lo dipinsero a scopo devozionale). Ai lati di essa vi sono due nicchiette in cui sono poste due statue in marmo bianco che raffigurano “Sant’Antonio Abate” e “Santa Maria Immacolata” (attribuite alla scuola della famiglia Gagini). Sotto la Nicchia vi è un Altare in cui è posta la “Cassa – Reliquiario” contenente alcune Reliquie di “Santa Lucia” (tra cui un frammento dell’osso del braccio); a lato vi sono altre due piccole nicchie arcuate in cui sono posti reliquiari contenenti sempre Reliquie appartenenti alla “Martire Siracusana” (non sono altro che frammenti ossei, denti o addirittura ritagli provenienti dalle vesti mortali di “Santa Lucia”, niente se paragonate al tanto agognato “Corpo” della “Santa” custodito a Venezia che i siracusani vorrebbero di nuovo nella loro città per venerarlo).


La splendida “Cappella di Santa Lucia” con la nicchia che racchiude il Simulacro argenteo di “Santa Lucia” possiamo notare il quadro di artisti ignoti raffigurante “Santa Lucia” posto sulla nicchia, le due statue marmoree raffiguranti “Sant’Antonio Abate e Santa Maria Immacolata”, e i Reliquiari che contengono varie Reliquie appartenenti a “Santa Lucia”.


La “Cassa – Reliquiario” contenente un piccolo osso di “Santa Lucia”.


Il Simulacro con la statua argentea di “Santa Lucia”, Patrona di Siracusa.

Nelle pareti laterali della Navata vi sono la tomba dell’Arcivescovo Requiesenz, e due Sepolcri gentilizi in cui sono sepolti esponenti della famiglia Bonanno – Landolina (tra cui l’Arcivescovo Gaetano Bonanno), sormontati da formelle circolari in marmo bianco raffiguranti “Santa Lucia” (a sinistra) e “San Zosimo Vescovo” (tutto ciò è opera dello scultore Ignazio Marabitti). Bisogna dire infine che nel pavimento a destra della Cappella è posto un Ex Voto piuttosto importante; si tratta di una bomba caduta all’interno della stanza del Generale Orsini durante l’assedio borbonico di Siracusa e rimasta inesplosa per intercessione di “Santa Lucia”.


Sepolture gentilizie poste all’interno della “Cappella di Santa Lucia”.

La terza Cappella, consacrata al “Santissimo Sacramento”, è la più bella della Cattedrale per le sue decorazioni barocche uniche al mondo nel suo genere. Essa venne progettata e costruita nel 1616 dai fratelli Andrea e Giovanni Vermexio ed è il simbolo vero e proprio della solidità di quest’edificio sacro perché durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693 essa non subì nessun danno.


La bella “Cappella del Santissimo Sacramento” della Cattedrale di Santa Lucia.

Essa è sezione semi ottagonale ed è caratterizzata da splendidi bassorilievi murali interrotti da colonne corinzie che sorreggono la splendida volta a botte decorata con stupendi affreschi seicenteschi dipinti dal pittore messinese Agostino Scilla. Essi si dividono in cinque spicchi che raffigurano altrettanti personaggi dell’Antico Testamento che sono: il “Re Davide”, il “Profeta Elia”, i “Profeti Daniele e Abacuc”, due pastori israeliti che donano a “Dio” i frutti del loro lavoro e infine vi è raffigurato “Mosè” mentre guida gli israeliti verso la loro terra natia sfamandoli con la manna caduta dal cielo per intercessione di “Dio”. Completano il ciclo di affreschi delle pitture poste al centro della volta raffiguranti una schiera di “Angeli” che sorreggono l’Ostensorio contenente il “Santissimo Sacramento” (l’Ostia consacrata durante l’Eucarestia) e il cameo raffigurante il Vescovo Torres (colui che finanziò la costruzione di questa Cappella).


Le stupende decorazioni barocche poste all’interno della “Cappella del Santissimo Sacramento”.


La splendida volta della Cappella affrescata dal pittore messinese Agostino Scilla.

Al centro della Cappella, sotto una splendida arcata barocca decorata con stucchi dorati, vi è lo splendido Tabernacolo in legno dorato progettato dall’architetto Luigi Vanvitelli (colui che progettò la “Reggia di Caserta”). Presso l’Altare (affiancato da due portali barocchi che conducono alla Sagrestia del Duomo)vi è uno splendido paliotto settecentesco che raffigura “L’Ultima Cena” (opera dello scultore fiorentino Filippo Valle).Nella Cappella vi è il Sepolcro dell’Arcivescovo Luigi Bignami (scolpito dallo scultore Sebastiano Agati) e una bella statua che raffigura “La Madonna del Rosario” (di artisti ignoti).


Il Tabernacolo ligneo della “Cappella del Santissimo Sacramento”; opera di Luigi Vanvitelli.


La tomba dell’Arcivescovo Luigi Bignami.


La bella statua che raffigura la “Madonna del Rosario”.

L’ultima Cappella, consacrata al “Santissimo Crocifisso”, è posta al termine della Navata destra della Cattedrale. Essa venne edificata nel 1691 (due anni prima del terremoto che distrusse Siracusa) per volere dell’allora Arcivescovo Giuseppe Fortezza. Questa è una vera e propria “Chiesa nella Chiesa” poiché si presenta piuttosto isolata dal resto della Cattedrale (altre chiese con questo tipo di Cappella poste in Provincia di Siracusa sono ad Avola nella Chiesa Madre, a Noto nella Chiesa del Santissimo Crocifisso, a Palazzolo nella Chiesa di San Sebastiano e a Lentini nella Chiesa di Sant’Alfio). Se la “Cappella del Santissimo Sacramento” stilisticamente è la più bella, quella del “Crocifisso” viene considerata come la più importante dopo quella di “Santa Lucia”, poiché essa è considerata da molta gente come un vero e proprio luogo in cui rilassare la mente e lo spirito e magari pregare e sfogarsi in pace nel silenzio di questa Cappella, un tempo utilizzata come vero e proprio “cimitero ecclesiastico” viste le tante tombe poste dentro di essa.


La bella “Cappella del Santissimo Crocifisso”; la più silenziosa ed isolata della Cattedrale di Siracusa.

Essa presenta una pavimentazione geometrica risalente al 1885 caratterizzata da tessere di marmo bianche e nere che formano una vera e propria “scacchiera”, mentre l’interessante volta a botte in gesso (la cui costruzione risale al 1778) presenta le figure affrescate degli “Apostoli”. Da ammirare anche l’interessante Coro della Cappella.


La volta della “Cappella del Santissimo Crocifisso”.


Il Coro della Cappella.

L’Altare Maggiore della Cappella è composto da quattro colonne corinzie (due per lato) che sorreggono un timpano spezzato che al centro reca una vetrata artistica. Al centro di quest’Altare è posto uno splendido “Crocifisso” bizantino proveniente dalla Chiesa di San Giovanni alle Catacombe, considerato “miracoloso” da molti devoti siracusani.


L’Altare Maggiore della Cappella, in cui è collocato l’interessante “Crocifisso” in legno di epoca bizantina.


Lo splendido “Crocifisso” della Cattedrale di Siracusa.

Qui possiamo ammirare la bella volta dell’Abside della Cappella, i cui spicchi affrescati (da artisti ignoti) raffigurano “Angeli del Paradiso”.


La volta dell’Abside della “Cappella del Crocifisso” decorata con stupendi affreschi.

Nella parete laterale destra possiamo ammirare l’Altare barocco consacrato a “San Marziano” recante una splendida tavola quattrocentesca che raffigura il “Vescovo Siracusano” (martirizzato in epoca romana) attribuita alla scuola di Antonello da Messina, l’urna reliquiaria contenente le ossa di “Santa Vittoria Martire” e il sepolcro dell’amato Arcivescovo Ettore Baranzini, sotto la cui Arcidiocesi la città assistette alla “Lacrimazione della Madonnina” in Via degli Orti; difatti il monumento funebre in bronzo (opera dello scultore rosolinese Biagio Poidomani) raffigura proprio quest’evento miracoloso.


L’Altare barocco consacrato a “San Marziano”.


La tavola che raffigura “San Marziano Martire”.


Le ossa di “Santa Vittoria Martire” (poste sotto l’Altare consacrato a “San Marziano”).

A sinistra vi è l’Altare consacrato a “San Zosimo Abate” recante un’altra tavola quattrocentesca stavolta dipinta dallo stesso Antonello da Messina che raffigura quest’altro “Santo Siracusano” (che vegliò fino alla sua morte presso la tomba di “Santa Lucia”). Sotto l’Altare vi è un’ altra urna reliquiaria contenente le ossa di “San Benedetto Martire” (bisogna dire che le ossa di questi “Santi” furono portate a Siracusa dalle Catacombe romane di San Callisto e conservate nella città aretusea dapprima nella Chiesa di Santa Maria del Ritiro, poi nel Duomo siracusano, dove attualmente sono poste). Qui vi è anche la tomba in marmo nero dell’Arcivescovo Giacomo Carabelli (scolpita dallo scultore siracusano Pasquale Sgandurra).


L’Altare consacrato a “San Zosimo Abate”.


Il dipinto che raffigura “San Zosimo Abate”.


Le ossa di “San Benedetto Martire”.

Al centro della Cappella vi è una lapide posta sul pavimento che copre un ossario dentro il quale sono sepolti i Vescovi, i Preti e i Seminaristi vissuti nei secoli precedenti al 1700. Bisogna dire che all’interno di questa cappella vi sono tombe gentilizie di Arcivescovi e nobili siracusani.


Le sepolture gentilizie poste all’interno della “Cappella del Santissimo Crocifisso”.

Dalla “Cappella del Crocifisso” si accede infine alla Sacrestia del Duomo decorata con stupendi affreschi settecenteschi attribuiti al pittore Giuseppe Crestadoro (che ha lasciato molte sue opere d’arte nelle chiese delle città di Palazzolo Acreide, Buscemi, Buccheri e Sortino). Qui vi è ubicato il “Museo del Duomo” in cui vi sono esposti oggetti sacri (opera degli fratelli orafi siracusani Chindemi).

All’interno della cattedrale è posto anche un bassorilievo, opera dello scultore siracusano Antonio Leone.


Il bassorilievo opera dello scultore Antonio Leone.

La Cattedrale di Santa Lucia è aperta tutti i giorni ed è visitabile e fotografabile (ai turisti viene comunque fatto pagare un ticket di due euro che comprende anche riduzioni presso altri luoghi da visitare e percorsi guidati all’interno di Siracusa), però bisogna rispettarne la quiete che avvolge questo luogo sacro, che è considerato anche come un vero e proprio “Cimitero Ecclesiastico” per via delle numerose tombe presenti al suo interno.

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