Ortigia, Chiesa e Convento di Santa Maria Immacolata


La bella Chiesa di Santa Maria Immacolata.

La Chiesa di Santa Maria Immacolata, nota anche come “San Francesco all’Immacolata” (poiché è consacrata anche a “San Francesco d’Assisi”), è uno splendido edificio sacro in stile barocco ubicato presso la piccola Piazza Francesco Corpaci (posta nel tratto centrale della Via della Maestranza) comprendente anche l’attiguo Convento dei Frati Minori Conventuali (uno dei tanti ordini francescani di tipo monastico). L’originaria Chiesa venne costruita nel XVI secolo ma, in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 crollò. La ricostruzione dell’edificio sacro avvenne nei primi anni del 700 (colui che guidò i lavori fu senza dubbio Pompeo Picherali, anche se c’è chi sostiene che sia stato l’architetto Rosario Gagliardi), mentre gli interni vennero decorati nel 1735. L’attiguo Convento dei Francescani posto tra le Vie Gargallo e Maestranza (che architettonicamente venne modellato secondo lo stile architettonico tardoneoclassico con portali e finestre con sobrie decorazioni) venne soppresso nella seconda metà del 1800 divenendo così “Tribunale” della città aretusea (fino a quando non è stato costruito quello nei pressi di Piazza della Repubblica e poi quello nuovo tuttora ubicato presso il quartiere di Santa Panagia). La Chiesa oggigiorno, dopo aver subito alcuni restauri, è aperta al pubblico.


La splendida facciata barocca della Chiesa di Santa Maria Immacolata.

La facciata curvilinea della Chiesa (tipico delle Chiese progettate dal Gagliardi) si presenta convessa verso il centro. L’ordine inferiore presenta quattro pilastri e due colonne aventi eleganti capitelli corinzi, che sorreggono una bella trabeazione curva. I pilastri vanno ad inquadrare splendidi fregi scolpiti con la tecnica del bassorilievo, mentre le colonne inquadrano il portale centrale della Chiesa. Quest’ultimo è sormontato da un timpano semicircolare che a sua volta reca uno scudo che raffigura l stemma dei Frati Minori Conventuali. Al centro della facciata, presso la trabeazione, vi è uno splendido timpano spezzato. L’ordine superiore della facciata presenta cinque pilastri con capitelli corinzi che inquadrano sempre pregevoli fregi in bassorilievo. Al centro vi è l’elegante finestrone centrale di forma arcuata. La facciata è coronata da una nicchia arcuata sostenuta da contrafforti a spirale ai cui lati sono posti quattro obelischi piramidali. Accanto alla facciata vi è una torretta (affiancata da una piccola nicchia campanaria) recante un orologio meccanico ottocentesco proveniente dall’ormai inesistente Chiesa di Sant’Andrea dei Teatini (che in origine era collocata presso la Piazza Archimede. Questa torre è abbellita da bassorilievi e da pinnacoli a coppa e possiede una bella finestra a “bifora”.

L’interno della Chiesa possiede una sola Navata decorata da affreschi (molti dei quali rovinati dal tempo) e da stucchi policromi. L’affresco della bella volta “a botte” (opera di Giuseppe Crestadoro) raffigurava “Maria Immacolata”, “Sant’Antonio da Padova” e “San Francesco d’Assisi”. Da ammirare il sobria ma elegante Coro ligneo, in cui vi è ubicato un piccolo organo a canne ottocentesco.


L’interno della Chiesa di Santa Maria Immacolata.

Nelle pareti laterali della Chiesa vi sono sei Altari barocchi (tre per lato) contenenti importanti opere d’arte scultorea e pittorica come la statua di “Sant’Antonio di Padova”, il “Monumento del Cristo Morto” (che viene portato in Processione durante il “Venerdì Santo”) la bella statua della “Madonna Immacolata” (portata in Processione ogni anno l’8 Dicembre), il dipinto che raffigura “Gesù Risorto e San Francesco d’Assisi” (opera di artista ignoto), un bel “Crocifisso” in legno del seicento e la tavola che raffigura “I Dodici Apostoli” (attribuita al pittore Pietro Novelli). Vi è anche un un portale quattrocentesco ad arco cuspidato, rimasto illeso durante il terremoto del 1693.

Nel Presbiterio possiamo ammirare lo splendido Altare Maggiore in marmo policromo sovrastato dalla tela settecentesca che raffigura “Sant’Andrea Apostolo” (proveniente dall’ormai inesistente Chiesa di Sant’Andrea dei Teatini), Da ammirare anche il catino absidale (recante al centro una bella formella in stucco) in cui è dipinto uno splendido affresco che raffigura “L’Ultima Cena” (dipinto da Giuseppe Crestadoro).

Torna indietro

Torna alla pagina principale di Siracusa