Ortigia, Chiesa del Santissimo Salvatore e Ex Convento delle Suore Teresiane

La Chiesa del Santissimo Salvatore, anticamente consacrata anche a “Santa Teresa d’Avila”, era una delle più importanti del centro storico siracusano prima della sua sconsacrazione avvenuta nel 1924. Essa è ubicata alla fine del Ronco Capobianco (una traversa della Via della Maestranza posta accanto al Palazzo Zappata – Gargallo).


La Chiesa del Santissimo Salvatore, ormai chiusa al culto da tanti anni.

La Chiesa e l’attiguo Convento Carmelitano (che ospitava le Suore Teresiane) che ospitava l’antico Conservatorio di Musica di Siracusa, vennero progettati probabilmente da Giovanni Vermexio e costruiti nel 1652 dal Monsignor Francesco Capobianco, che proprio all’interno di questa Chiesa volle essere sepolto. Dopo i restauri settecenteschi, la Chiesa si presentava più bella di prima per via delle decorazioni tardobarocche che l’adornavano. Nella seconda metà dell’800 la Chiesa venne affidata ad un’associazione ecclesiastica affinché non venisse sconsacrata. La Chiesa venne infine sconsacrata nel 1924 per volere del regime fascista e, dopo la seconda guerra mondiale non venne mai più riconsacrata.

La facciata della Chiesa (delimitata da due ampi pilastri) possiede un portale arcuato recante lo stemma del Vescovo Capobianco sormontato da un timpano arcuato di forma trilobata. Sopra vi è una bella finestra di forma poligonale. La facciata del Convento presenta elementi architettonici piuttosto semplici.

L’interno della Chiesa ad unica Navata, malgrado fosse stata utilizzata come tipografia, possiede ancora le decorazioni barocche dell’epoca e gli splendidi Altari (tra cui quello Maggiore in marmo policromo).

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