Ortigia, Fonte di Aretusa

Ortigia
Centro storico di Siracusa

Fonte di Aretusa

La Fonte di Aretusa, posizionata tra il Passeggio e il Largo Aretusa, è il luogo più celebre di Ortigia, poiché proprio presso questa sorgente d’acqua dolce sarebbero sbarcati i coloni guidati da Archia da Corinto che fondarono poi l’attuale città aretusea.


La bella Fonte di Aretusa, uno dei luoghi più celebri di Siracusa per via della leggenda della Ninfa Aretusa.

Secondo la mitologia greca questa fonte sarebbe sgorgata dal corpo morente della Ninfa Aretusa che, per compassione della Dea Diana, sarebbe stata tramutata in limpida fontana dopo che la Ninfa morì di crepacuore a causa dell’insistenza del guerriero Alfeo, follemente innamorato di lei. Dopo la morte della Ninfa Alfeo si disperò e, travolto dai sensi di colpa morì anche lui e venne trasformato dagli Dei in un fiume che, secondo la medesima leggenda, dalla regione greca del Peloponneso si immette nel Mare Egeo e scorrendo sotto il mare raggiunge la Fonte Aretusa affinché le acque della fonte e di questo fiume (che a scanso di equivoci esiste veramente) si ricongiungano così come Alfeo e Aretusa fecero nell’Aldilà amandosi poi per l’eternità (questo è un piccolo riassunto della leggenda di Aretusa ed Alfeo, per saperne di più vai nella pagina “Feste e Tradizioni di Siracusa”). Di questa fonte molti poeti scrissero una miriade di versi che celebravano il sacrificio della Ninfa Aretusa e la nascita della città siracusana; tra questi citiamo Teocrito, Cicerone, Virgilio, Pindaro, Ovidio, D’Annunzio e tantissimi altri ancora.


La Fonte di Aretusa, presso cui crescono delle piante spontanee di Papiro.

In realtà la Fonte Aretusa è un piccolo specchio d’acqua dolce (per meglio dire salmastra) alimentato da una piccola sorgente sotterranea che a sua volta è collegata ad un’altra sorgente ubicata presso l’inizio del Lungomare Alfeo, nota come “Occhio della Zillica”, che secondo i coloni greci che fondarono la città, era lo sbocco del sopracitato Fiume Alfeo che immetteva le sue acque nella Fonte Aretusa. Invece il cosiddetto “Occhio della Zillica”, così come la stessa Fonte Aretusa, non è altro che lo sbocco superficiale di una grande riserva d’acqua dolce posta nelle viscere del centro storico siracusano. Questa fonte di acqua potabile nel medioevo divenne il lavatoio cittadino (a quei tempi Siracusa contava meno di 1000 abitanti) e le sue acque vennero utilizzate dagli Arabi per far funzionare le cosiddette “Concerie dell’Aretusa” (vedi link “Ipogei sotterranei di Ortigia”).

La Fonte Aretusa è stata sempre murata per cui l’acqua rimase dolce, ma oggigiorno sotto il Passeggio Aretusa vi è un piccolo cunicolo che la collega al mare, per cui l’acqua della fonte oggigiorno è divenuta mediamente salmastra, creando così un interessante ecosistema acquatico all’interno della parte vecchia della città, con il conseguente popolamento di varie specie animali tra cui molti volatili acquatici come Anatre, Gallinelle d’acqua e Cigni (infatti la Fonte Aretusa è nota come “A Funtana re Papiri” ossia “La Fontana delle Papere”, proprio per la consistente presenza di anatre che, in maniera popolana vengono chiamate “papere”), ma anche di pesci d’acqua salmastra come i Cefali. Tra gli insetti possiamo ammirare le Libellule. Per quanto riguarda le specie viventi vegetali è opportuno notare la consistente presenza del Papiro, pianta piuttosto importante per l’economia siracusana perché il suo gambo serve per fare una carta piuttosto pregiata utilizzata per manufatti venduti come souvenir turistici, ma che in epoca greca veniva utilizzata per scrivere.


Anatre e Germani Reali fotografati presso la Fonte di Aretusa.


Le belle piante di Papiro che crescono presso la Fonte di Aretusa.

Nello spiazzale interno della Fonte Aretusa (in cui vi sono elementi decorativi scolpiti con la tecnica del bassorilievo) vi è una bella statua bronzea raffigurante il “Mito di Aretusa e di Alfeo”, opera dello scultore rosolinese Biagio Poidomani.

Bisogna dire infine che dopo aver visitato la Fonte Aretusa si può andare sia all’interno del centro storico (in particolare verso la Piazza Duomo) tramite la Via Pompeo Picherali; oppure verso il Castello Maniace, tramite il Lungomare Alfeo.

Torna indietro

Torna alla pagina principale di Siracusa