Ortigia, Monastero di Sant’Agostino – Museo del Papiro di Siracusa

L’ex Monastero di Sant’Agostino dei Padri Agostiniani è ubicato presso la Via Nizza nel quartiere della Gancia. Esso venne fondato nella prima metà del 1500 con la discesa dei Padri Agostiniani a Siracusa, che ebbero anche una Chiesa consacrata a “Sant’Agostino” in cui si riuniva anche l’antica “Confraternita dei Cavalieri del Santo Sepolcro”. Il Monastero venne ricostruito nei primi anni del 1700 poiché il terremoto del 1693 lo rase al suolo. Nella seconda metà dell’800 la Chiesa venne demolita e l’antico Monastero requisito e dato in gestione alla Guardia di Finanza. Oggigiorno una parte dell’edificio è divenuta un ristorante molto noto di Siracusa, mentre il resto ospita il Museo del Papiro di Siracusa, che dal Viale Teocrito si è trasferito all’interno dell’ex Monastero.

La facciata del Monastero presenta un portale arcuato sopra cui vi è posto un elegante finestrone rettangolare. Sia la parte inferiore che quella superiore della facciata (delimitata da due pilastri) possiede eleganti finestre rettangolari sormontate da travoni lisci.

L’interno dell’ex Monastero degli Agostiniani ospita il Museo del Papiro di Siracusa. Esso è stato fondato nel 1989 da Corrado Basile, studioso di origini siracusane, con lo scopo di far conoscere l’antico utilizzo del Papiro, pianta il cui stelo veniva utilizzato sia per fabbricare una carta piuttosto utilizzata nelle epoche egizie, fenicie, greche e romane, sia per ottenere corde o una specie di vimini con cui venivano intrecciati canestri, recipienti e addirittura imbarcazioni piuttosto resistenti che, secondo alcuni studi, avrebbero portato in America alcuni scienziati egizi che avrebbero ispirato le cosiddette “Piramidi” costruite dai Maya e dagli Aztechi nelle remote epoche precolombiane. La primitiva sede era collocata presso il Viale Teocrito mentre attualmente si è stabilito presso l’ex edificio conventuale dei Padri Agostiniani.

La città aretusea è ubicata nel limite più settentrionale delle aree in cui il Papiro trova l’ambiente adatto per crescere fitto e rigoglioso e, proprio al di fuori della città, presso il Fiume Ciane, vi sono numerose piante di Papiro, la cui presenza è documentata anche da manoscritti greci che narrano di come veniva lavorato in epoca greca presso le officine cartarie ubicate anticamente presso l’isola di Ortigia. Qui il gambo del Papiro veniva tagliato a listarelle, posto su una lastra di pietra liscia, pressato con una pressa di pietra di forma tondeggiante e schiacciato da un blocco di pietra piuttosto pesante o da un torchio simile a quelli con cui veniva pigiata l’uva fino a quando l’acqua presente all’interno delle listarelle si asciuga ed esse si saldano tra di loro formando un foglio di carta vero e proprio. Questo tipo di tecnica di produzione della carta di Papiro è ancora praticato a fini turistici per ottenere vere e proprie “cartoline” su ci vengono raffigurati i principali monumenti della città aretusea (il Teatro Greco, la Cattedrale, la Fonte Aretusa, l’Orecchio di Dionisio e così via) oppure le effigi della “Madonna delle Lacrime” o di “Santa Lucia”.

Ritornando a parlare del Museo del Papiro, possiamo dire che questo spazio espositivo comprende reperti in Papiro provenienti dall’Africa come manoscritti di epoca egizia in carta di papiro, stuoie, sacchi e sandali intrecciati con steli di Papiro e addirittura imbarcazioni interamente formate da steli di Papiro intrecciati tra loro provenienti dal Ciad e dall’Etiopia, strumenti utilizzati per fabbricare i fogli in Papiro (presse, ripiani in pietra ecc…) per scrivere sulla carta di Papiro (calamai, inchiostri penne e pennelli) e un’ampia documentazione scritta e fotografica sull’utilizzo del Papiro a Siracusa e nelle altre zone del mondo. Va detto che l’ingresso a questo museo è di 5 euro a persona.

Per saperne di più sul Museo del Papiro di Siracusa visita i siti www.museodelpapiro.it (il sito ufficiale del Museo del Papiro), www.angolodelpapiro.comwww.papiro.it (aziende siracusane provviste anche di piccoli spazi museali, che producono manufatti in Papiro).