Ortigia, Palazzo Vermexio (Municipio di Siracusa)

Il Palazzo Vermexio (dal nome di Giovanni Vermexio, l’architetto che lo progettò), noto anche come “Palazzo del Senato”, è il Municipio della città di Siracusa. Esso sorge accanto al Palazzo Salonia – Interlandi (splendido palazzo ottocentesco adibito ad uso abitativo posto alla sinistra del Municipio) e comunica a destra con la Via Minerva.


Il Palazzo Vermexio, sede del Municipio di Siracusa.

La costruzione di questo palazzo venne commissionata dal Senato di Siracusa all’architetto Giovanni Vermexio, che portò a termine la sua costruzione nel 1632. C’è da dire che questo palazzo non subì nessun danno durante il terremoto del 1693 poiché l’edificio si presentava piuttosto solido essendo costruito pochi decenni prima. Bisogna dire che il Palazzo ospitò anche il Teatro cittadino prima della costruzione dell’imponente “Teatro Comunale” (ubicato presso la vicina Via Roma).


La bella facciata barocca del Palazzo Vermexio.

La facciata del Palazzo Vermexio si presenta di forma quadrata (così come l’intero edificio progettato dal Vermexio) solcata da sei pilastri che nell’ordine inferiore si presentano bugnati e sorreggono una ricca trabeazione, mentre nell’ordine superiore si presentano lisci. Il portale d’ingresso è incassato dentro la parete centrale della facciata (in bugnato), ai lati della quale vi sono due finestre sormontate da timpani semicircolari (nella fiancata destra del Palazzo ve ne sono due uguali ad esse). Presso il portale d’ingresso (sormontato da un mascherone grottesco). vi sono due splendidi lampioni in ferro battuto e un piedistallo in cui è posta la targa con cui si commemora l’iscrizione di Siracusa e Pantalica nei “Luoghi Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’Unesco. La trabeazione centrale si presenta arricchita da decorazioni geometriche scolpite con la tecnica del bassorilievo, eccezion fatta per lo spigolo sinistro di essa in cui è scolpita una lucertola, che Giovanni Vermexio applicò per “firmare” molte sue costruzioni, oltre al suddetto palazzo (un bassorilievo dello stesso tipo è posto presso la Chiesa di San Filippo Neri, sempre a Siracusa).


La facciata del Palazzo Vermexio vista frontalmente.

L’ordine superiore è caratterizzato da una splendida balconata (sorretta dalla trabeazione sopraelencata) racchiusa da una splendida ringhiera in ferro battuto sopra cui si affacciano tre finestroni (due nella parte laterale del palazzo) di cui quello centrale sormontato da un timpano spezzato che reca al centro lo stemma dei Borboni (un’aquila con due teste) sotto la quale è posta la targa in cui si onoravano i Borboni di Spagna (opera dello scultore fiorentino Gregorio Tedeschi). Le due finestre laterali sono sormontate da timpani spezzati più piccoli sopra cui è posto lo stemma araldico della città di Siracusa. Nella parete laterale le due finestre sono sormontate da timpani semicircolari. Tra le finestre vi sono delle nicchie arcuate che in origine dovevano contenere i busti dei Re borbonici vissuti fino ad allora (dovevano essere scolpite sempre da Gregorio Tedeschi, ma l’improvvisa morte dell’artista rese impossibile ciò). Una seconda trabeazione merlata riportante motivi floreali scolpiti con la tecnica del bassorilievo cinge l’attico del Palazzo (costruito nel 1850).


Il Palazzo Vermexio fotografato di notte.

L’interno del Palazzo presenta moderne stanze restaurate, ma anche locali rimasti tali e quali come la “Sala del Sindaco” (foderata in tela verde), il cortile interno e l’atrio d’ingresso che presenta una splendida volta “a botte” e due eleganti portali laterali. Qui vi possiamo ammirare la targa in pietra iblea su cui è riportata per intero la dichiarazione dell’Unesco con cui Siracusa e la Necropoli di Pantalica (quest’ultima situata tra i territori comunali di Sortino, Cassaro e Ferla) sono state dichiarate ufficialmente “Patrimonio dell’Umanità”.

Presso il Palazzo Vermexio possiamo ammirare infine la splendida “Carrozza del Senato”; si tratta di uno splendido carro settecentesco utilizzato dalle maggiori autorità della città aretusea per muoversi all’interno della di essa. Questa carrozza viene fatta sfilare ogni anno in occasione dei festeggiamenti in onore di “Santa Lucia”.

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