Ortigia, Quartiere della Giudecca


Il Quartiere della Giudecca, uno dei più interessanti dell’isola di Ortigia.

Il quartiere della Giudecca (chiamato “A Iureca” dai siracusani) è uno dei più antichi del centro storico di Ortigia, ma va inoltre detto che questa zona ha avuto un passato difficile perché era considerata come un quartiere “di serie b” poiché molti suoi monumenti storici sono stati lasciati cadere in rovina facendone il quartiere più degradato del centro storico della città aretusea. Oggigiorno si è provveduto ad una sostanziale rivalutazione turistica di questa zona; innanzitutto sono stati restaurati molti monumenti settecenteschi e ottocenteschi (cosa che ha favorito l’apertura di numerosi locali di ritrovo e di strutture ricettive all’interno di molti di questi caratteristici edifici d’epoca), poi sono state avviate numerose iniziative turistico – culturali affinché i turisti potessero apprezzare e conoscere la storia e le bellezze di questo tribolato quartiere, che in realtà era il “ghetto ebraico” della città di Siracusa.

In epoca medievale gli Ebrei siracusani (discendenti da famiglie di mercanti provenienti dalla Palestina, che in epoca romana si stanziarono a Siracusa) abitavano presso l’attuale quartiere di Acradina, fuori dalla città (ristretta solo all’isola di Ortigia) poiché in epoca medievale essi erano visti un po’ ovunque (non solo a Siracusa, ma in tutta Europa) come malfattori, usurai, infami ecc… solo perché “Gesù Cristo” venne ucciso proprio dagli Ebrei israeliti. Nel quattrocento però l’allora governatore di Siracusa Giovanni Cardenas fece si che la comunità ebraica si potesse collocare presso l’attuale quartiere della Giudecca avendo così gli uguali privilegi dei loro concittadini. Gli Ebrei siracusani si adattarono molto bene nel loro nuovo quartiere costruendo anche i loro luoghi di culto come le Sinagoghe e i “Miqweh” (ipogei ebraici), e fecero in modo che le voci che li descrivevano come “persone poco affidabili” potessero venire meno, tanto che molti di loro divennero personalità molto importanti nel campo del commercio, elle arti umanistiche e della politica siracusana, anche se i pregiudizi verso di loro non cessarono anzi vennero fomentate da improvvisati predicatori cattolici che aizzavano la popolazione di religione cristiana contro gli ebrei siracusani. Difatti le sofferenze per la comunità ebraica non finirono; nel 1492 il Re Ferdinando II il Cattolico ordinò che tutti gli Ebrei dovevano essere cacciati dalla Sicilia poiché secondo lui erano colpevoli di aver finanziato i Saraceni nelle loro guerre contro i Cattolici (ma anche per un odio razziale dei Cristiani verso gli Ebrei) e quindi la Giudecca si spopolò (anche se qualcuno di religione ebraica restò di nascosto) e oltre gli assedi e i terremoti (in particolare quello del 1693) che distrussero le loro case e i loro edifici sacri, e inoltre coloro che si convertirono forzatamente al Cristianesimo continuavano ad essere malvisti da numerosi esponenti del Clero cittadino (ma anche da molto Cristiani praticanti) per via della loro originaria religione che non riconosceva “Cristo” e i “Santi”. Infine durante la II guerra mondiale le poche famiglie ebraiche patirono ovviamente le leggi razziali imposte dai nazisti e di loro non se ne seppe più niente (non si sa se vennero deportate o no). Oggigiorno sono pochissimi gli esponenti dell’antica comunità ebraica aretusea, però va detto che grazie ad essa Siracusa è stata riconosciuta nei secoli come “città multietnica e multiculturale” poiché abbracciò durante i secoli tutte le culture provenienti dai popoli del Mediterraneo, tra cui anche quella ebraica.

Tornando a parlare della Giudecca, va detto che qui vi sono moltissimi edifici sacri cristiani sorti sulle rovine di Sinagoghe aventi anche ipogei sotterranei in cui vi erano collocati i “Miqweh”, ma anche numerose costruzioni caratterizzate da uno stile architettonico misto tra il barocco siciliano e lo stile ebraico israelita con elementi che si rifanno agli stili architettonici medievali e rinascimentali solcati da vicoli strettissimi e tortuosi (Vicoli I, II, III e IV alla Giudecca) che si collegano alle Vie della Giudecca e del Crocifisso (in cui sorgeva l’omonima Chiesa, distrutta in seguito al terremoto del 1693 e soppressa in favore di quella di San Filippo Apostolo).


Un caratteristico vicolo della Giudecca.

Le piazze più importanti sono il Largo San Filippo in cui è ubicata la Chiesa barocca di San Filippo Apostolo (che al suo interno racchiude un importante ipogeo ebraico), la Piazza del Precursore in cui è posta la Chiesa di San Giovanni Battista meglio nota come “San Giovannello”, ma anche un’altro ipogeo ebraico. Va detto infine che di questo quartiere fa parte anche la zona nota come “Cannamela” di cui parleremo nel medesimo link.

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