Siracusa, Parco Archeologico della Neapolis; Grotta dei Cordari

(zona soggetta al biglietto di ingresso del Parco Archeologico della Neapolis)

La Grotta dei Cordari è una cavità artificiale ubicata all’interno della Latomia del Paradiso. Essa in realtà era un’apertura da cui venivano estratti i blocchi di pietra che servivano per costruire gli edifici dell’antica Siracusa; bisogna dire che il lavoro era svolto dai prigionieri politici che proprio in questa caverna erano rinchiusi per volere del Tiranno Dionisio. Facendo un salto in avanti di qualche secolo arriviamo nel Medioevo, quando in questa grotta vi venne posta una fabbrica artigianale di cordami ricavati da alcune piante del territorio; quest’attività era favorita dalla massiccia presenza di umidità all’interno di questa caverna, cosa che era anche molto rischiosa per i cosiddetti “Curdari” (coloro che fabbricavano le corde) poiché tanti di loro furono affetti da polmonite e tubercolosi, malattie che all’epoca si presentavano talvolta incurabili e mortali. L’attività dei Cordari durò fino alla seconda metà del 1900 (anni 60) venendo sostituita dalla moderna fabbricazione di cordami ottenuta con vari derivati del petrolio tra cui il nylon.

Passiamo a descrivere la Grotta dei Cordari; all’esterno l’apertura si presenta di forma trapezoidale leggermente arrotondata nei vertici inferiori. Le pareti interne della grotta qui si presentano perfettamente lisce e modellate. L’interno della grotta è il più caratteristico di tute le caverne ubicate all’interno del Parco Archeologico perché è caratterizzato da ampi pilastri che sorreggono la volta di questa grotta artificiale. Da ammirare poi le vasche in cui venivano lavorate le corde colme d’acqua perlopiù di origine meteorica.

Adiacente alla Grotta dei Cordari vi si trova la cosiddetta Grotta del Salnitro; una cavità rupestre sempre di origine artificiale la cui volta però è crollata secoli fa. All’interno di questa grotta possiamo notare i cosiddetti “gradoni”, segno dell’attiva estrazione di blocchi di pietra da queste tante cavità artificiali scavate nelle pendici del Colle Temenite.