Siracusa, Parco Archeologico della Neapolis – Orecchio di Dionisio

(zona soggetta al biglietto di ingresso del Parco Archeologico della Neapolis)

L’Orecchio di Dionisio (o di Dionigi) è la più nota e più ammirata di tutte le grotte artificiali che si trovano all’interno del Parco Archeologico della Neapolis, sia per la sua bizzarra forma simile ad un orecchio, sia per il suo ruolo storico, sia per la sua acustica tutta particolare. Bisogna dire che questa caverna è la seconda attrazione più importante del Parco Archeologico della Neapolis dopo il Teatro Greco, tanto da essere iscritta di diritto nel 2005 nell’elenco dei “Luoghi Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco.

Questa grotta è ubicata a sud est del Teatro Greco all’interno della Latomia del Paradiso e anch’essa è una caverna in cui venivano estratti blocchi di pietra, ma essa è tristemente conosciuta come la più nota delle prigioni rupestri in cui il Tiranno Dionisio rinchiudeva i suoi oppositori politici facendoli lavorare come schiavi nell’estrarre blocchi di pietra e lasciandoli morire di stenti. La sua forma arcuata (che comprende anche la volta interna) favorisce un’amplificazione naturale della voce umana tanto che chi va a visitare questa grotta non fa altro che gridare o cantare facendo sentire la propria voce a molti metri di distanza. Proprio per questo particolare fenomeno naturale questa caverna è stata chiamata “Orecchio di Dionisio”, poiché una fonte storica di matrice quasi leggendaria narra che il Tiranno Dionisio ascoltasse quel che dicevano i prigionieri dalla finestrella posta sul vertice destro dell’atrio della caverna e quando poi sentiva qualche prigioniero pronunciare parole odiose verso l’allora Tiranno di Siracusa, lui lo individuava, lo faceva catturare, torturare ed uccidere. Dopo l’età greca, questa caverna venne abbandonata e riutilizzata dai Bizantini forse come Chiesa rupestre grazie alla sopracitata acustica.


L’interno dell’Orecchio di Dionisio, dotato di una straordinaria amplificazione acustica naturale.

Bisogna dire infine che questa caverna ispirò nel 1600 il pittore Caravaggio che qui vi ambientò il quadro raffigurante “Il Seppelimento di Santa Lucia” ubicato tuttora nella Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro (vedi il link ubicato nella pagina dei luoghi da visitare a Siracusa).

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