Siracusa, Parco Archeologico della Neapolis; Teatro Greco

Siracusa

Parco Archeologico della Neapolis

Teatro Greco

(zona soggetta al biglietto di ingresso del Parco Archeologico della Neapolis)

Il Teatro Greco è in assoluto il monumento più celebre di Siracusa e dell’intera provincia aretusea, nonché il simbolo chiave della potenza e del prestigio che la città aretusea ricopriva in passato sull’intero versante mediterraneo dell’Europa meridionale. Questo monumento riconosciuto nel 2005 dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità” è collocato nel cuore del Parco Archeologico della Neapolis ed è visitato ogni anno da migliaia di turisti (italiani ma soprattutto stranieri).

 Questo è il più grande di tutti i Teatri costruiti in epoca greca sia nelle colonie della cosiddetta “Magna Grecia” (di cui Siracusa ne era la colonia più importante), sia nella stessa Grecia. Esso si presenta di forma semicircolare ed è interamente scavato nella roccia.


Il Teatro Greco, uno dei principali monumenti della città di Siracusa.

Cenni storici sul Teatro Greco

 L’inizio della sua costruzione risale alla prima parte del V secolo a.C. quando Dionisio I (Tiranno di Siracusa) affidò all’architetto Democopo la costruzione di un primitivo Teatro caratterizzato da una cavea molto più piccola di quella attuale, scavando l’area meridionale del rilievo noto come “Colle Temenite”. Verso il 215 a.C. il Tiranno Ierone II fece in modo che il Teatro venisse ampliato e abbellito con statue raffiguranti Divinità greche e tempietti consacrati agli Dei che, secondo l’antica religione greca, proteggevano i musicisti e i poeti. In epoca romana la cavea del Teatro venne ancora ampliata assumendo così l’attuale forma semicircolare e attorno ad essa vennero poste delle canalizzazioni idriche per far si che durante gli spettacoli vi fossero anche degli stupendi giochi d’acqua.

Passata l’era romana il Teatro Greco venne abbandonato fino a quando non venne quasi smembrato durante la dominazione spagnola cinquecentesca, quando Carlo V ordinò che l’isola di Ortigia venisse fortificata. I blocchi delle fortificazioni spagnole dell’isola (attuale centro storico cittadino) provengono proprio dalla cavea del Teatro Greco. Con il terremoto del 1693 parte della cavea sprofondò sotto terra e del tanto glorioso Teatro Greco si perse l’interesse visto che la gente di Siracusa pensava più a ricostruire le loro case e gli edifici sacri piuttosto che mettersi a cercare rovine appartenenti alla storia passata della città aretusea, anche se numerosi artisti e uomini di cultura del settecento si interessarono a quest’importante costruzione greca.

Finché l’interessamento delle nobili famiglie dei Gargallo e dei Landolina fecero si che il Teatro Greco ritornasse alla luce grazie a imponenti scavi archeologici. Nel 1914 al nobile siracusano Mario Tommaso Gargallo balenò un’idea che avrebbe continuato a fare del Teatro Greco un importante luogo culturale per la città aretusea e per l’intera Sicilia; riproporre nella cavea del teatro greco le antiche “tragedie” scritte in epoca greca dai tanti poeti e filosofi greci. Dopo le immancabili diffidenze iniziali, Mario Tommaso Gargallo fondò ufficialmente un’associazione che si occupa tuttora dello svolgimento di queste rappresentazioni chiamata “INDA” (“Istituto Nazionale del Dramma Antico”) con sede proprio a Siracusa. Difatti dal 1914 fino ai giorni nostri (malgrado una pausa forzata dovuta alla II guerra mondiale) nella cavea Teatro Greco di Siracusa si svolgono attualmente queste rappresentazioni incentrate sulle “tragedie” classiche greci che si tengono nel mese di Giugno. Per saperne di più visita il sito www.indafondazione.org.

Descrizione complessiva del Teatro Greco

La cavea semicircolare del Teatro Greco occupa il versante meridionale meridionale del cosiddetto Colle Temenite (che era sicuramente l’Acropoli dell’antica città greca di Siracusa) si presenta ampia e ariosa. Il suo diametro è di 138 metri si presenta diviso in nove settori da corridoi centrali chiamati “cunei”. I gradoni che la ricoprono sono in tutto 46 ma anticamente dovevano essere molti di più.

Il fondo della cavea di forma semicircolare risulta diviso dalla cavea da un doppio fossato, mentre dietro di essa vi sono le rovine del palco dell’orchestra (in cui si sistemavano i musicanti) e del tempietto consacrato alle Muse (le dee che proteggevano la gente colta). Accanto al Teatro Greco vi era un corso d’acqua artificiale alimentato con le acque provenienti dalla sorgente ubicata all’interno della Grotta del Ninfeo, che alimentavano un mulino ad acqua costruito nel 700 che comunicava con una curiosa costruzione che sovrasta il teatro Greco chiamata “Casetta dei Mugnai”, poiché qui vi abitava una famiglia di mugnai che lavorava nel sottostante mulino (oggigiorno andato perso). Sotto quest’edificio vi era una piccola grotta che fungeva da Catacomba in epoca sicula.

Per visitare il Teatro Greco, così come le altre attrazioni del Parco Archeologico della Neapolis, bisogna essere forniti dell’apposito biglietto che viene rilasciato alla biglietteria posta all’ingresso di quest’importante area archeologica.

Torna indietro

Torna alla pagina principale di Siracusa