Siracusa, Quartiere Tiche (Santa Panagia – Scala Greca – Pizzuta)

Siracusa

Quartiere Tiche
(Santa Panagia – Scala Greca – Pizzuta)

I quartieri posti nella periferia nord occidentale della città di Siracusa, corrispondenti al all’antica “Tiche” (o “Tika”) facenti parte dell’antica Pentapoli di Siracusa, formano la zona periferica più grande della città siracusana comprendente parte del Viale Teracati e del Viale Zecchino e i Viali Tica, Santa Panagia e Scala Greca, che sono i veri e propri assi viari di questa grande zona della città siracusana. In queste zone sono state rinvenute anche numerose rovine archeologiche. 

Quartiere Tiche

Il Quartiere Tiche (o Tica) sorge nel centro dell’antico quartiere della “Pentapoli” aretusea (presso il Viale Tica). Esso è il più vasto quartiere periferico di Siracusa che si presenta moderno e funzionale, con ampi spazi verdi per i cittadini, ma era anche la zona più grande dell’antica città greca, molto probabilmente era l’area residenziale comprendente anche alcuni templi con piccole aree funerarie, difatti in questa zona sono stati rinvenuti durante degli scavi delle rovine greche in particolare nel 2009 è stata rinvenuta una Necropoli greca sotterranea contenente ossa e anfore. L’area seppure sia urbanizzata è tuttora sotto studi archeologici.

Quartiere Santa Panagia

Il quartiere Santa Panagia chiamato così per via di una Chiesa rupestre che sorge a poca distanza dal centro abitato, è ubicato nella periferia nord occidentale della città. È uno dei quartieri siracusani di più recente costruzione (il cui asse urbano è rappresentato dal Viale Santa Panagia), dotato anche di un mercatino giornaliero (Mercato di Santa Panagia); poco più a nord vi è un’area demaniale marittima in cui sorge la vecchia “Tonnara di Santa Panagia” ma anche un piccolo parco archeologico posto tra la tonnara e la zona di Scala Greca comprendente rovine di epoca greca. Qui vi hanno sede sia il moderno Tribunale di Siracusa, sia il Centro Direzionale della città aretusea. Lungo il Viale Santa Panagia sono state rinvenute delle rovine inglobate all’interno della strada (sono poste nello spartitraffico di fronte alla Chiesa di Santa Maria Madre di Dio). Nella Siracusa greca in questa zona confinante con l’attuale Contrada Targia vi era posto un piccolo porto militare detto “del Trogilo” (in riferimento del piccolo centro abitato greco posizionato nei pressi di Priolo Gargallo) localizzato nell’area dell’antica Tonnara di Santa Panagia, posta al termine di una breve cava iblea in cui è posta la Chiesa Rupestre di Santa Panagia di epoca bizantina (non si sa se vi era anche una Chiesa vera e propria).

Quartiere Scala Greca – Pizzuta

Il quartiere Scala Greca (attraversato dall’omonimo Viale) possiede questo nome bizzarro per via delle rovine del cosiddetto “Artemision” (tempio greco consacrato alla Dea Artemide) di cui restano solo pochi scalini posto all’imbocco della SS 114 per Priolo Gargallo (da qui il nome “Scala Greca”). Esso è un quartiere moderno che sorge presso la zona nord occidentale della città di Siracusa. Qui, oltre alle rovine dell’Artemision, possiamo notare anche qualche “muro a secco” che sorgono all’interno di ampi spiazzali (lotti di terreno destinati alla costruzione di palazzi e posti sotto vincolo archeologico), che non sono altro che le rovine di antiche masserie di epoca greca. Estrema propaggine periferica del Quartiere Scala Greca è il piccolo quartiere noto come “Pizzuta” in cui sorge una torre di avvistamento di epoca cinquecentesca (vedi link “Torre della Pizzuta”). Esso è uno dei più recenti della città in cui vi sono alcuni resti appartenenti alle monumentali “Mura Dionigiane” ma anche nei pressi della Targia (in cui è posto l’Artemision) i ruderi di due porte dell’antica città di Siracusa, la Porta Scea e la Porta dell’Hexapylon. Sono state localizzate anche delle piccole necropoli di epoca siculo – greca

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