*Siracusa, Parco Archeologico di Santa Panagia; Cava di Santa Panagia

La Cava di Santa Panagia è una piccola cavità scavata sia da un piccolo corso d’acqua di tipo meteorico (una cosiddetta “Fiumara”) sia dall’azione erosiva delle onde del mare  che, a seconda dell’intensità delle correnti, arriva a sommergere il tratto finale di questa cavità. Si tratta di uno dei pochi esempi di Cava Iblea posta a poca distanza dal mare, una vera e propria oasi naturale a pochi passi dalla città di Siracusa e dagli impianti petrolchimici della costa settentrionale del siracusano.


La Cava di Santa Panagia, con l’omonimo quartiere siracusano sullo sfondo.

Presso questa piccola cava vi è una vegetazione molto ricca di tipo mediterraneo, ma anche numerose caverne di tipo carsico (forse utilizzate come Catacombe rupestri in epoca greco – paleocristiana). Da citare anche la presenza di caverne artificiali di epoca bizantina che fungevano da piccole Necropoli rupestri.


Particolari della Cava di Santa Panagia.


Lo sbocco marino della Cava di Santa Panagia in cui sono ubicate sia la Tonnara, sia le rovine del porto ellenistico.


La parete della cava in cui è posta la Chiesa Rupestre di Santa Panagia.

Qui vi è ubicata infine la Chiesa rupestre di Santa Panagia, che da il nome alla zona limitrofa e al quartiere siracusano posto poco più a sud.

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(foto inviate da Roberto Capozio)