Siracusa
Tempio di Giove Olimpo
Le rovine del Tempio di Giove Olimpo si trovano nel piccolo promontorio chiamato “Cozzo Pantano” ubicato presso le Contrade Rinaura e Mottava e raggiungibile da una stradina che dalla SS 115 SR – Cassibile conduce direttamente alle sue rovine (bisogna seguire l’indicazione “Tempio di Giove Olimpo”).
Le rovine del Tempio di Giove Olimpo.
Questo era il cosiddetto “Olympieion” dell’antica città aretusea, ossia il principale tempio consacrato al Dio Giove (Zeus per i greci), considerato come il padre di tutti gli dei venerati in epoca greco – romana. La costruzione di questo edificio sacro risale al VI secolo a.C. al di fuori della città per far si che il Dio Giove potesse proteggere sia Siracusa, sia i territori appartenenti alla città, ma bisogna dire che questo tempio era una specie di ufficio anagrafe dell’epoca greca poiché in esso vi erano contenuti gli inventari con tutti i nomi dei cittadini siracusani di allora. Questo Tempio venne depredato per ben tre volte durante gli assedi ateniesi, cartaginesi e romani, poiché i rispettivi eserciti si accampavano presso questo tempio prima di attaccare la città aretusea, ma nel frattempo prendevano tutto ciò che nel tempio era ritenuto di valore. Tutto ciò avveniva senza danneggiare questo luogo sacro, poiché l’esercito in questione avrebbe poi subito l’ira divina del Dio Giove. Dopo la caduta dell’Impero Romano, il tempio cadde miseramente in rovina e venne spogliato man mano dai contadini che abitavano le contrade limitrofe che prelevavano blocchi di pietra per costruire le loro case. Con il terremoto del 1693 il tempio venne semidistrutto ma grazie all’incessante opera di alcuni archeologi le rovine del Tempio di Giove Olimpo vennero salvaguardate.
Oggigiorno questo tempio si salva solo qualche blocco di pietra della pavimentazione del tempio (che in tutto misurava 60 metri di lunghezza e 20 di larghezza) e due colonne delle 42 ormai andate perse; difatti la località in cui sorgono le rovine del Tempio del Giove Olimpo viene chiamata localmente “I rui colonni” (“Le due colonne”).
Particolare di una colonna del tempio.
(foto inviate da Roberto Capozio)