*Santa Maria del Focallo, Area marina di Porto Ulisse – Punta Castellazzo

Homepage – IspicaS. M. del FocalloArea marina Porto Ulisse

Santa Maria del Focallo
(Frazione di Ispica)

*Area marina di Porto Ulisse – Punta Castellazzo
(Scogliera di Porto Ulisse e Punta Castellazzo – Presunte Rovine di Apolline – Ruderi della Fortezza Marina – Porto Caricatore della Marza)


La scogliera di Porto Ulisse.

Lungo l’estremo tratto orientale della S.P. 67 “Pozzallo – Marza” andando in direzione di Pachino (venendo quindi da ovest), costeggiamo l’estremità est della località di Marina Marza.

Seguendo la S.P. 67 arriviamo presso un tornante alla fine del quale è posto l’imbocco per la Via Punta Castellazzo, che conduce alla località marina ispicese nota come “Porto Ulisse”, collocata al confine tra i territori comunali di Ispica e Pachino, quindi tra le Province di Ragusa e Siracusa.

L’area di Porto Ulisse presenta insenature rocciose che delimitano ampie spiagge sabbiose, presentandosi più o meno simile alla vicina area di Ciriga.

Queste spiagge, di cui una sede di uno stabilimento balneare posta immediatamente ad occidente della Punta Castellazzo, sono raggiungibili da sentieri che costeggiano la scogliera.

I fondali di queste spiaggette sono poco profondi e piuttosto puliti, fungendo da habitat ideale per numerose specie ittiche.

A delimitare la zona di Porto Ulisse è la lunga ed alta scogliera nota come “Punta Castellazzo” raggiungibile dalla sopracitata e omonima via.

Questa protuberanza rocciosa è chiamata così perché qui era ubicata un’antica fortezza marina che doveva essere riadattata a torre di avvistamento nel secolo 1500 per controllare l’adiacente tratto marino e avvisare le popolazioni locali in caso di incursioni saracene.

I ruderi di questa fortificazione sono stati demoliti nel secondo dopoguerra in seguito alla costruzione di una base NATO che comprendeva un eliporto.

Oggigiorno questa base militare è stata dismessa e sulla sommità di Punta Castellazzo vi è un grande spiazzale panoramico a planimetria circolare sorto sull’ex pista di atterraggio del non più presente eliporto, da cui poter ammirare un ottimo panorama che comprende quasi per intero buona parte della costa sudorientale della Provincia di Ragusa compresa nei territori di Ispica e Pozzallo (ad ovest), nonché quella sudoccidentale della Provincia di Siracusa compresa nei territori di Pachino e Portopalo di Capo Passero (ad oriente).

In prossimità di questa scogliera doveva trovarsi il presunto insediamento marittimo di epoca greco – romana noto come “Apolline”, di cui rimangono solo i resti di alcuni edifici abitativi (di cui gran parte delle rovine risulta quasi sprofondata) e di siti sepolcrali formati da tombe a fossa poste a ridosso dello spiazzale rotondo che fungeva da eliporto.

L’intera area circostante dovrebbe essere sottoposta a studi più approfonditi e scavi archeologici per poter risalire alla storia di questo insediamento.

Si sa però con certezza che il limitrofo Pantano Longarini doveva far parte dello scalo portuale di Apolline, che era il più importante approdo dell’estrema zona meridionale della Sicilia sudorientale, essendo utilizzato anche durante il periodo medievale e divenendo parte del “Feudo della Marza” retto dai Marchesi Statella avendo la funzione di “porto caricatore”.

Il nome “Apolline” deriverebbe da un antico tempio consacrato al Dio Apollo posto in prossimità di questa scogliera, magari nel luogo in cui sorgono le rovine di una base NATO costruita proprio nel punto in cui vi era posto “U Castiddazzu” , ossia la fortezza di epoca presumibilmente greca che da il nome alla scogliera.

L’area di Porto Ulisse riconducibile al presunto insediamento di Apolline, molto probabilmente svolse la funzione di “approdo riparato” durante tutto il periodo greco – romano e per buona parte dell’alto medioevo nel periodo posteriore alla caduta dell’Impero Romano di Occidente.

Ciò è avvalorato dal ritrovamento del relitto di una nave bizantina risalente al periodo tra i secoli 500 e 600 d.C. avvenuto nel 1963, in occasione della costruzione di un impianto di acquacoltura all’interno del Pantano Longarini (questo relitto dovrebbe essere esposto presso il futuro Museo Archeologico di Cava d’Ispica posto presso l’ingresso del “Parco Forza”).

L’area comunque è nota come “Porto Ulisse” poiché le antiche popolazioni di origine greca credevano che l’omonimo eroe le cui gesta sono narrate nell’Odissea, sbarcò in quest’area del litorale ispicese durante uno dei suoi viaggi.

L’area è stata infatti studiata da molti archeologi e storici che hanno stillato molte ipotesi sul sopracitato insediamento.

Ma la sopracitata costruzione della base militare NATO occultò buona parte del cosiddetto “Castiddazzu”, ma alcuni ruderi appartenenti ad esso sono posti lungo i margini della scogliera di Punta Castellazzo.

Di questa base rimane una torretta di cemento posta su un edificio ormai diroccato.

La limitrofa area di Punta Castellazzo doveva essere stata sede del sopracitato “porto caricatore” del Feudo della Marza, di cui però le infrastrutture portuali oggigiorno non sono più presenti.

Al feudo comunque appartenevano altri approdi posti poco più ad ovest lungo l’area posta tra Punta Ciriga e il litorale sabbioso tra Marina Marza e Santa Maria del Focallo.

Sulla scogliera di Punta Castellazzo vi era posta anche una base appartenente all’esercito italiano, che venne appunto bombardata durante lo sbarco angloamericano del 10 Luglio 1943 avvenuto durante la II guerra mondiale, comprendente varie operazioni belliche effettuate lungo la costa ispicese,

Un monumento posto lungo il tratto terminale della S.P. 67 (prima dell’immissione sulla S.P. 50) commemora queste operazioni belliche.

A nordovest della scogliera di Punta Castellazzo è ubicato il “Pantano Bruno”, uno specchio di acqua salmastra collegato a sua volta mediante canalizzazioni col Pantano Gorgo Salato a sudovest, e col Mare Mediterraneo ad est.

A nordest della scogliera di Punta Castellazzo è posta una spiaggia sabbiosa delimitata a nord dal Pantano Longarini (in cui venne rinvenuto il sopracitato relitto) e confinante ad est con il territorio comunale di Pachino e più precisamente con la lunga spiaggia sabbiosa di Contrada Granelli.

Essa è raggiungibile tramite l’estremo tratto est della S.P. 50 “Favara – Bufali – Marza” (presso la quale termina la S.P. 67) imboccando una traversa sterrata posta poco più ad ovest dell’attraversamento del pantano (la seconda alla nostra destra venendo da Santa Maria del Focallo).

Questa spiaggia presenta gli sbocchi marini del Pantano Longarini (che fungono appunto da confine provinciale), e bassi fondali sabbiosi piuttosto popolati da varie specie ittiche quali anguille, cefali, spigole e orate.

Oggigiorno l’area di Porto Ulisse comprendente anche la scogliera di Punta Castellazzo, posizionata  tra il Mare Mediterraneo e i Pantani Bruno e Longarini, è una delle località balneari più importanti della Provincia di Ragusa per la presenza di spiagge sabbiose, aree per i camperisti, scogliere con importanti concrezioni rupestri e ovviamente il sopracitato sito storico di Apolline che attende solo di essere studiato in maniera più approfondita.

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