Solarino, Festa di San Paolo Apostolo

Solarino

Festa di San Paolo Apostolo

La festa consacrata a “San Paolo Apostolo” è la più importante festività religiosa solarinese derivate dalle antiche leggende aretusee legate al culto dei “Santi Apostoli” che hanno solcato l’attuale suolo della provincia siracusana, essendo considerata anche come una delle più importanti feste religiose della Provincia di Siracusa che comprende anche vari spettacoli e divertimenti di vario tipo.

Questa festività si festeggia due volte l’anno; una il 25 Gennaio, data che ricorda la “Conversione di San Paolo”, e la più fastosa festività estiva che si tiene la Prima Domenica di Agosto. La festa è seguita anche da numerosi fedeli provenienti da Palazzolo Acreide, altro paese molto devoto al “Santo Apostolo” anche se è il territorio solarinese ad essere molto più legato a “San Paolo” per la sua presunta presenza presso le terre solarinesi, in particolare nell’attuale zona del Pozzo di San Paolo (Contrada Cozzo Collura). Vi è anche la presenza di delegazioni di fedeli provenienti da Malta, isola da sempre devota a “San Paolo”.

La storia di “San Paolo”, la “Leggenda di San Paolo di Solarino” e il Culto dei “Ciarauli”

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Storia di “San Paolo Apostolo”, Origini del culto solarinese e “Leggenda di San Paolo di Solarino”

Prima di parlare dei vivaci festeggiamenti patronali di Solarino è lecito sapere qualcosa di più sulla vita di “San Paolo”, cara ai solarinesi (troverete la “Storia di San Paolo” anche nel link “Festa di San Paolo Apostolo” di Palazzolo Acreide).

“San Paolo” originalmente si chiamava Saulo e era originario della città di Tarso (Turchia meridionale). Lui era un grande antagonista dei Cristiani, difatti fu proprio lui ad ordinarne il Martirio di molti di essi, in particolare del Primo Martire del Cristianesimo, “Santo Stefano” (fatto uccidere a pietrate). Mentre si dirigeva a Damasco per uccidere i cristiani fuggiti da Gerusalemme durate le primissime persecuzioni contro di loro, “Gesù Cristo” gli apparve e con una luce accecante lo fece diventare cieco per tre giorni, finché un sacerdote cristiano di nome Anania (“Sant’Anania di Damasco”, anch’egli Martire) non lo curò per Volontà Divina. Lui si ritirò in meditazione finché convertitosi anche lui al Cristianesimo, decise di compiere forse la più grande “Opera di Evangelizzazione di allora”. Lui girò l’Asia Minore (attuale Turchia), la Palestina, l’Africa Settentrionale e infine l’Europa Meridionale (Grecia, Macedonia e Penisola Balcanica). In tutto San Paolo svolse tre “Viaggi”. Nel “Terzo Viaggio” che toccò l’Italia, lui sbarcò molto probabilmente in una località ignota della Sicilia Meridionale. Da lì si diresse presso la città più importante del Meridione d’Italia, Siracusa. Lì incontrò la Comunità Cristiana, che si riuniva nelle “Latomie” e nelle vecchie “Tombe Sicule” (vedi link “Parco Archeologico della Neapolis” nella Pagina riguardante Siracusa). Per paura delle truppe romane San Paolo si rifugiò presso l’attuale entroterra aretuseo.

Qui incomincia la leggenda che lega “San Paolo” alla città di Solarino.

Lui insieme ad un folto gruppo di Cristiani, si rifugiò presso una caverna da cui sgorgava un corso d’acqua, l’odierna “Grotta di San Paolo”. Li incontrò i Cristiani provenienti da Akrai e Casmene (rispettivamente Palazzolo Acreide e Buscemi). Si dice che San Paolo prima di proseguire il suo viaggio verso Roma (dove poi verrà processato e martirizzato intorno al 67 d.C. sotto l’Imperatore Nerone, acerrimo nemico dei Cristiani) nel benedire le Comunità Cristiane proveniente da tutto il sud est siciliano, lasciò miracolosamente un’impronta del piede su di un masso, sotto il quale si aprì una voragine dove sgorga tuttora acqua purissima (il “Pozzo di San Paolo”), dopodiché si diresse verso nord toccando “Rhegium” (l’attuale Reggio Calabria), “Cuma” (Pozzuoli) e infine Roma, dove venne condannato a morte e infine decapitato

Dopo numerosi secoli intorno a quel pozzo venne a formarsi un centro abitato chiamato appunto “San Paolo” in memoria dell’evento miracoloso legato all’Apostolo, che aveva calcato queste terre. Poi il villaggio divenne città e venne chiamato Solarino, ma gli abitanti preferiscono chiamarlo “San Paulu i Solarinu” e i più accesi devoti non si definiscono quasi mai solarinesi ma “Sampalisi” (letteralmente significa “San Paolesi”).

Il Culto dei “Ciarauli”

Un’altra antichissima leggenda in comune tra Solarino e Palazzolo Acreide dice le persone nate il 25 Gennaio avessero un grandissimo dono taumaturgico, quello di “Essere immuni ai morsi dei serpenti velenosi e di guarire la gente morsicata da essi”. Loro venivano chiamati “Ciarauli” (“Maghi, Guaritori”), nome derivante dal termine greco “Keraules” che significa “Suonatore di Corno”; infatti essi tramite uno speciale strumento a fiato attiravano le vipere (considerate come “animali malefici”) e le catturavano per ucciderle. Secondo testimonianze raccolte da insigni studiosi di etnologia siciliana (Pitrè e Mongitore su tutti), i “Ciarauli” possedevano dei segni particolari sul proprio corpo che li distinguevano dalle altre persone; per la precisione si tratta di una vena a forma ramificata (somigliante ad una tarantola) situata sotto la lingua, e una piccola smagliatura a forma di S situata nel braccio destro (che simboleggia un serpente strisciante).

Il primo di essi è proprio “San Paolo Apostolo”, che secondo un’altra leggenda lui, durante un suo viaggio a Malta (in cui il Santo è ampiamente venerato), sarebbe stato morsicato da una vipera mandata dal demonio. Però il morso per lui fu innocuo poiché “Gesù Cristo” lo rese immune al veleno dei serpenti.

I “Ciarauli” erano temuti e rispettati; si diceva che loro guarivano la gente morsa dai serpenti in cambio di niente praticando un segno di croce con il pollice della mano destra intriso con la saliva dello stesso taumaturgo, che diceva nel frattempo un’invocazione affinché l’effetto letale del veleno scomparisse. Poi bisogna dire che loro sfilavano in Processione recanti in mano “i serpenti ammansiti dal loro potere taumaturgico”.

Il culto dei “Ciarauli” si estese in tutta la Provincia di Siracusa, tanto che tantissimi pellegrini affluissero a Solarino nei giorni festivi dedicati a San Paolo. Difatti una vecchia preghiera di origine avolese recita:

“San Paulu
spina d’addauru
spina pungenti
nun muzzicari a mia
e mancu a la genti”.

“San Paolo
*spina d’alloro
spina pungente
non mordere me
e neanche la gente”.

* riferito al veleno de serpente.

Questo a dimostrare che la devozione a San Paolo di Solarino esisteva anche in altre città del siracusano.

Col passare del tempo il Culto dei “Ciarauli” è venuto meno, poiché a mano a mano è stato offuscato dal modernismo e dalla diffidenza verso queste antiche tradizioni sacre fomentate dall’incombenza di altri “fenomeni di costume” nei mass media, anche se qualcuno ancora conosce qualche presunto “Ciaraulu”.

Oltre Solarino, il culto legato ai “Ciarauli” era diffuso anche a Palazzolo Acreide.

[riduci]

La Festa del 25 Gennaio di “San Paolo Apostolo”

La festa del 25 Gennaio che commemora la “Conversione di San Paolo Apostolo”, inizia la mattina presto quando la popolazione viene svegliata verso le ore 07.00 – 08.00 circa da colpi di cannone per avvisarla del festoso evento. Per tutta la giornata verranno svolte Messe Solenni, pellegrinaggi alla “Grotta di San Paolo” e all’adiacente “Pozzo” pregando in particolare davanti alla presunta “Impronta di San Paolo”. Nel frattempo presso i locali parrocchiali situati accanto alla Chiesa Madre vi è allestito un piccolo museo dove è possibile ammirare gli Ex Voto offerti al Santo Patrono di Solarino come “Ringraziamento” per guarigioni fisiche o spirituali.

La sera, dopo la Messa Vespertina, vi è la “Processione del Simulacro di San Paolo”, portato a spalla dai “Paliddi” (nomignolo utilizzato per indicare i devoti più accaniti a “San Paolo”) per espletare un Voto di grazia ricevuta.

La festa estiva di “San Paolo”

La festa estiva è molto più fastosa di quella che si tiene in inverno, anche perché il clima estivo permette una perfetta organizzazione dei festeggiamenti. Nei tre giorni precedenti la festa si tengono eventi sacri (la “Svelata di San Paolo” accompagnata da applausi e grida di invocazione, Messe, Saggi in onore di “San Paolo”, mostre di Ex Voto….) e vari spettacoli (musicali e folcloristici).

La “Svelata di San Paolo”, il Triduo di Preparazione e la Vigilia della Festa (primo fine settimana di Agosto)

L’ultima Domenica di Luglio cominciano i solenni riti in onore di “San Paolo di Solarino”. Alle ore 19.30 i devoti “Paliddi” (cosi come vengono chiamati localmente coloro particolarmente devoti a “San Paolo”) si ritrovano presso il Pozzo di San Paolo per poi procedere in pellegrinaggio verso la Chiesa Madre di Solarino dove, alle ore 21.00, vi sarà celebrata una solenne Messa che quasi sempre viene celebrata dall’Arcivescovo della Diocesi di Siracusa. Al termine della Messa avviene il rito tanto atteso dai solarinesi, la “Svelata di San Paolo” tra urla di invocazione, applausi e scoppio di mortaretti (all’esterno della chiesa); il “Santo Patrono di Solarino” è di nuovo stato aperto alla venerazione dei suoi fedeli.

I giorni a seguire (Lunedì e Martedì) che culmineranno col Triduo di Preparazione (primi Mercoledì, Giovedì e Venerdì di Agosto) vi saranno solenni Messe in Chiesa Madre alle ore 19.00 mentre presso la Piazza del Plebiscito si terranno varie manifestazioni che inizieranno alle ore 20.00 di cui la prima è quella dei “Giochi senza Tempo” in cui si terranno rappresentazioni e gare di antichi giochi da strada siciliani che si tengono il Lunedì che precede la Festa di San Paolo. Gli altri giorni fino al Venerdì vi saranno spettacoli musicali, esibizioni teatrali, sportive e artistiche. Nel frattempo verranno montate le luminarie artistiche per Solarino e verranno poste le bancarelle che formeranno il tradizionale mercatino.

Sempre di Venerdì, ultimo giorno del Triduo, si tiene la sentita Messa per gli Anziani in una casa di riposo solarinese che inizia alle ore 20.00 in cui al termine della celebrazione vi sarà la benedizione impartita con una Reliquia appartenente a “San Paolo”.

Il primo Sabato di Agosto, in cui ricorre la Vigilia della Festa di San Paolo, inizia con l’accoglienza di una deputazione di fedeli maltesi che ogni anno assistono alla festività solarinese di “San Paolo” (in quanto l’isola di Malta è molto devota al “Santo Apostolo”) che avviene alle ore 11.00 presso il Palazzo Mezio (Municipio di Solarino). Dopodiché si terrà la solenne Messa mattutina al cui termine, alle ore 12.00, viene preso il Simulacro di “San Paolo” e posto sul suo Fercolo con cui verrà portato in Processione l’indomani, il tutto tra scampanii e spari di fuochi d’artificio che aprono solennemente i festeggiamenti in onore del “Patrono di Solarino”.

Nel primo pomeriggio il Reliquiario di “San Paolo” (recante un piccolo frammento corporeo del “Santo”) viene portato presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime di Solarino. Qui alle ore 19.00 si terrà la Messa serale con la partecipazione di un gran numero di fedeli. Al termine della Messa verso le ore 20.00 il Reliquiario viene portato in Processione verso la Chiesa di San Paolo seguito da molta gente percorrendo le vie che collegano la Chiesa della Madonna delle Lacrime al Corso Vittorio Emanuele e da qui, arrivati presso la Piazza Plebiscito, si rientra in Chiesa Madre dove verranno cantate le lodi a “San Paolo”.

La Vigilia termina alle ore 21.00 con vari spettacoli musicali in cui si esibiranno artisti locali e cantanti famosi italiani.

La Festa di San Paolo di Solarino (prima Domenica di Agosto)

La Processione Diurna di “San Paolo”

La Prima Domenica di Agosto la città si sveglia a suon di colpi di cannone con la cosiddetta “Alborata” verso le ore 07.00 a cui seguirà un festoso scampanio, dopodiché alle ore 08.30 circa la banda musicale di Solarino marcerà per le vie cittadine annunziando ulteriormente l’arrivo della festa tanto attesa in onore del “Patrono”. Alle ore 10.00 viene celebrata la solenne Messa Mattutina cantata in onore di “San Paolo” a cui parteciperanno sia i fedeli ma soprattutto i portatori di “San Paolo”.

Al termine della solenne Messa, alle ore 12.00 vi è la prima“Sciuta” di “San Paolo”. Il Simulacro raffigurante il “Martire Predicatore” uscirà dalla Chiesa Madre di Solarino tra lo sparo di carte colorate e di forti fuochi d’artificio. Esso, spinto dai “Paliddi” (ossia i fedeli più accaniti al “Santo”) verrà portato in Processione prima facendo il giro della Piazza Plebiscito per poi percorrere le Vie Solferino, Libertà, Amendola per poi risalire il Corso Vittorio Emanuele e, arrivando in Piazza Plebiscito, rientrare in Chiesa tra spari di fuochi, grida di invocazione e scampanii. Nel frattempo verranno benedetti i “Mezzi di Primo Soccorso”, indispensabili per la comunità solarinese e alzati numerosi bambini neonati all’indirizzo di “San Paolo” affinché il Santo li benedica. Si chiudono così i riti mattutini in onore di “San Paolo”.

La Processione Serale di “San Paolo”

Nel pomeriggio, dopo vari pellegrinaggi ai “Luoghi di San Paolo” (Grotta e Pozzo di San Paolo), vi è la sfilata alle ore 17.00 dei Corpi Bandistici di Solarino di altre città limitrofe per il Corso Vittorio Emanuele. Dopodiché in Chiesa Madre alle ore 18.00 vi è la solenne Messa Serale in onore di “San Paolo Apostolo e Martire” anch’essa seguita da molti fedeli.

Al termine della Messa, verso le ore 19.00 di sera vi è la seconda “Sciuta ri San Paulu” in Processione. Il Monumento recante la statua di “San Paolo”, verrà salutato all’uscita dalla Chiesa dallo sparo di fuochi artificiali, da scoppio di petardi (“Mascuna”) e lancio di strisce di carta colorata tramite speciali cannoni; in seguito esso sarà condotto dai “Paliddi” in Processione per le vie e le contrade cittadine, accompagnato dai numerosi fedeli. “San Paolo” percorrerà quindi un lungo giro lungo Solarino per le seguenti Vie: Piazza Plebiscito, Solferino, Roma, Barbagallo, Libertà, Diaz, Volta, Marconi, Cavour, Verdi, nuovamente Via Solferino, Bellini, Trieste, Marconi, Tagliamento, Principe Umberto, Petrarca, Piazza IV Novembre, Sella, Corso Italia, Cavallotti, della Riscossa, Magenta, Veneto, Matteotti, Sauro, di nuovo Via Magenta, Viale della Patria (con sosta di preghiera presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime), Mazzini, XXIV Maggio, Galilei, Ardeatine, Oberdan, risalendo il Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Plebiscito, in cui verso le ore 22.30 la Processione rientra presso la Chiesa Madre venendo salutata da scampanii, grida di invocazione e fuochi d’artificio. 

Dopo il rientro in Chiesa, alle ore 23.00 presso la Piazza Plebiscito vi sarà lo spettacolo musicale dove canteranno artisti famosi del panorama canoro italiano. Al termine del concerto, alle ore 01.00 circa presso la Piazza vi sarà il colorato quanto rumoroso “Spettacolo Pirotecnico di Chiusura” che chiuderà solennemente i festeggiamenti in onore di “San Paolo”.

Alla fine dei fuochi, presso l’interno della Chiesa Madre, il Simulacro di “San Paolo” verrà richiuso nella sua nicchia salutato dalle invocazioni dei fedeli solarinesi. Esso verrà esposto di nuovo il 25 Gennaio in seguito alla ricorrenza della “Conversione”, venendo poi richiuso fino alla bella festa estiva in onore dell’ “Apostolo delle Genti”.

La festa termina l’indomani col “Lunedì di San Paolo” ossia il giorno dopo i solenni festeggiamenti viene trascorso dai solarinesi o in campagna o presso le zone marine della Provincia di Siracusa (Arenella, Ognina, Plemmirio, Marine di Avola e Noto e infine Vendicari).

Per informazioni più dettagliate visita la pagina facebook della Chiesa di San Paolo di Solarino.

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