Solarino, Festa di San Sebastiano

Solarino

Festa di San Sebastiano

La seconda Domenica di Maggio a Solarino si tiene la bella festività in onore di “San Sebastiano” che si tiene presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime della cittadina solarinese. Questa festa si va ad aggiungere alla moltitudine di ricorrenze in onore del “Santo Bimartire” che si conferma così il più festeggiato in Provincia di Siracusa e, che a Solarino è piuttosto venerato (così come nella limitrofa città di Floridia) per la vicinanza a Melilli, cittadina titolare del culto in onore del “Santo Bimartire” che vede ogni anno molti solarinesi che vanno in pellegrinaggio la notte tra il 3 e il 4 Maggio (giorno in cui si tiene la grande festa di “San Sebastiano di Melilli”) e che festeggiano solennemente la seconda Domenica di Maggio.

Storia di San Sebastiano

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Sebastiano nacque a Narbona (Francia) da genitori cristiani intorno al 256 d.C. Dopo la morte del padre, il piccolo Sebastiano si trasferì a Milano insieme alla madre e lì venne avviato allo studio culturale dei Classici greci e romani, considerati come la massima espressione della cultura letterale di allora. Sebastiano, cresciuto con la dottrina cristiana non ebbe scelta, per diventare qualcuno doveva studiare le presunte “gesta” di dei pagani il cui culto stava man mano scemando poiché nessuno si beveva più che ogni cosa (il sole, l’acqua, la terra ecc..) avesse un proprio dio bizzoso che voleva essere venerato con inutili privazioni di denaro e assurdi sacrifici (di animali). Anche il culto sull’Imperatore di Roma stava scemando a favore del Culto Cristiano in cui si venera “Cristo”, la sua “Famiglia” e tutti i “Martiri” morti sotto le persecuzioni romane (tra cui molti Santi che hanno calcato il suolo aretuseo come “San Paolo”, “Santa Venera”, i “Santi Alfio Cirino e Filadelfo”; e addirittura Santi originari del siracusano come “Santa Lucia”, “Santa Sofia” e “San Marziano”); così l’Imperatore di allora, Diocleziano, ordinò che tutti i Cristiani venissero torturati ed uccisi in modo che il Cristianesimo svanisse facendo spaventare chiunque volesse seguire la “Religione infedele all’Imperatore di Roma”.

A Sebastiano non importava e andò a Roma sia per fare la carriera militare, sia per “Aiutare i Cattolici romani a continuare a perseguire la loro fede”. L’Imperatore Diocleziano e il suo uomo di fiducia, Massimiliano, notarono che Sebastiano era intelligente e colto; così il “giovane milanese” venne promosso con il grado di “Comandante della prima Corte della Guardia Pretoriana”. Teoricamente Sebastiano aveva il compito di “perseguitare i Cristiani”, ma lui, all’insaputa dell’Imperatore, aiutò moralmente molti Cristani durante la prigionia e fece scagionare tanti di essi salvandoli dal martirio.

Dopo i primi miracoli (tra cui la guarigione di una giovane dal mutismo) Sebastiano, indignato per le torture atroci subite dai Cristiani, incominciò a predicare il Cristianesimo davanti a tutti senza paura di essere arrestato e torturato. Un tirapiedi dell’Imperatore lo spiò e andò a riferire a Diocleziano quanto visto. L’Imperatore non volle credere che il suo allievo prediletto fosse uno “Sporco Cristiano” (così venivano chiamati dai Romani coloro che credevano in “Cristo”) e lo fece chiamare. Diocleziano allora chiese a Sebastiano se era vero quanto detto sul suo conto. Il giovane rispose di si, e che fin dalla nascita era stato educato col “Cristianesimo” e che era ormai stanco di queste assurde persecuzioni contro gente civile che dovrebbe “Amarsi come è stata amata da Gesù” e no ammazzarsi a vicenda. Diocleziano andò su tutte le furie e fece condannare a morte il giovane Sebastiano.

Egli venne condotto in un bosco nel “Colle Palatino”, venne legato ad un albero e trafitto con centinaia di frecce (la biografia storica dice che “Fu riempito di dardi tanto da sembrare un riccio”) che lo lasciarono in un primo momento esanime. Ma alcuni suoi proseliti si accorsero poi che “Sebastiano non era morto” poiché “Gesù Cristo lo aveva protetto dalle frecce”. Così, guidati dalla giovane Irene (una ragazza innamorata di lui, divenuta anch’essa “Santa Martire” e “Patrona” di Altamura e Erchie, città situate rispettivamente nelle province di Bari e Brindisi), presero il giovane e lo curarono fino a quando non guarì.

Dopo le inutili implorazioni dei discepoli al loro “Maestro”, Sebastiano andò da Diocleziano e, notato lo stupore dell’Imperatore, gli disse queste testuali parole <“Diocleziano, sono un uomo uscito dalla tomba per avvertirti che si avvicina il tempo della vendetta! Tu hai bagnato questa città col sangue dei servi di Dio e la sua collera poserà grave su di te: morrai di morte violenta e Dio darà alla sua Chiesa un imperatore secondo il suo cuore (Costantino il Grande). Pentiti mentre è tempo e domanda perdono a Dio”>. L’Imperatore sentito quanto detto non volle sentire ragioni e lo condannò definitivamente a morte. Sebastiano venne frustato ininterrottamente finché per le ferite e per il dolore perse i sensi cadendo esanime. Non contento delle torture inflitte al giovane, Diocleziano lo fece strangolare e annegare finché Sebastiano morì definitivamente. Era il 20 Gennaio del 288 d.C.

Dopo il Martirio, “San Sebastiano” (nel frattempo venne canonizzato dal Papa di allora) apparve in sogno alla giovane Lucina dicendogli di “Toglierlo dalla fossa comune in cui era stato posto e di seppellirlo lì dove riposavano i due grandi Apostoli San Pietro e Paolo”. Nel frattempo la premonizione di “San Sebastiano” fatta a Diocleziano divenne realtà; dopo alcuni anni scesero i Barbari (Ostrogoti, Vandali ecc..) e, dopo aver causato numerosi danni alle città dell’Impero,costrinsero Diocleziano a ritirarsi a Spalato dove morì di morte naturale ma tra sofferenze atroci; dopo di lui venne un nuovo grande Imperatore, Costantino il Grande, che abolì il paganesimo e fece divenire il Cristianesimo “Unica religione dell’Impero Romano”. Nel IV Secolo venne costruita a Roma la “Basilica di San Sebastiano”; lì riposano tuttora le spoglie del “Giovane Martire”.

[riduci]

Culto solarinese a “San Sebastiano”

Il culto legato al “Santo Bimartire” a Solarino è presente da tempi molto antichi, difatti prima della fondazione della città solarinese coloro che abitavano presso il suo attuale sito (pastori, contadini ecc…) sin dal 1414, anno in cui venne ritrovata la statua di “Sammastianu i Miliddi”. Dopo la fondazione della città solarinese furono molti i fedeli a prendere parte ai festeggiamenti melillesi o nelle città limitrofe fino a quando non è stato costruito un simulacro raffigurante il “Santo Bimartire” che veniva degnamente celebrato il 20 Gennaio con la ricorrenza liturgica legata al suo Martirio, e la sera tra il 3 e il 4 Maggio in cui i “Nuri Sampalisi” partivano in pellegrinaggio a piedi verso Melilli. Si è poi aggiunta la festività esterna che ricade tuttora la seconda Domenica di Maggio. Con la costruzione della Chiesa della Madonna delle Lacrime il suo Culto è stato trasferito in quest’ultima. Oggigiorno la festa solarinese di “San Sebastiano” è una delle più importanti ricorrenze sacre della cittadina.

La Festa Liturgica di San Sebastiano (20 Gennaio)

Il 20 Gennaio di ogni anno a Solarino si tiene la ricorrenza liturgica che commemora il “Martirio di San Sebastiano”, che prevede solenni Messe presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime della cittadina solarinese.

Prima della festività vi è il “Triduo di Preparazione che ricade nei giorni 16, 17 e 18 Gennaio che prevede solenni preghiere che culminano alle ore 18.30 nella Messa serale seguita da molti fedeli. Il 19 Gennaio, Vigilia della Festa Liturgica di San Sebastiano si tiene sempre una solenne Messa alle ore 18.00, che precede vari spettacoli presso la Parrocchia della Madonna delle Lacrime.

Il 20 Gennaio, giorno in cui ricorre la Festa Liturgica, alle ore 18.00 vi è il solenne Rosario che precede la solenne Messa delle ore 18.30 seguita da molti fedeli. Al termine della Messa il Simulacro di “San Sebastiano” esce per una breve Processione lungo le Vie Mazzini, XXIV Maggio, Matteotti e Viale della Patria per poi rientrare in chiesa tra applausi, scampanii e accensioni di mortaretti, concludendo di fatto la ricorrenza invernale di “San Sebastiano”.

I festeggiamenti in onore di “San Sebastiano” (3 Maggio – seconda Domenica di Maggio)

Il mese di Maggio vede Solarino apprestarsi a celebrare “San Sebastiano” con il tradizionale e toccante Pellegrinaggio a Melilli nella notte tra il 3 e il 4 Maggio, e la settimana seguente con la bella Festa solarinese in Suo onore. Infatti il mese di Maggio viene chiamato “Misi i Sammastianu” per via delle ricorrenze legate al “Santo Martire” che oltre a Melilli e Solarino, si tengono anche nelle limitrofe città di Floridia, Canicattini Bagni e Avola.

Il “Pellegrinaggio a San Sebastiano di Melilli” (notte tra il 3 e il 4 Maggio)

Alle ore 22.30 del 3 Maggio, in concomitanza con la sontuosa festa di “San Sebastiano” che si tiene il 4 Maggio di ogni anno nella vicina città iblea di Melilli, parte della cittadinanza solarinese partecipa ad un estenuante pellegrinaggio a piedi che vede i devoti a “San Sebastiano” percorrere a piedi per tutta la nottata la strada che da Solarino conduce a Melilli (S.P. 76 Diddino – Monti Climiti – Saiazza per Sortino e Melilli, fino al bivio con la S.P. 30 Melilli – Sortino andando poi verso la città melillese). Arrivati a Melilli la mattina del 4 Maggio i pellegrini raggiungono la Chiesa in cui è ubicato il veneratissimo Simulacro del “Bimartire”.

Va detto che durante il cammino i “Nuri” di Solarino (noti anche come “I Nuri Sampalisi” ossia di “San Paulu” antico nome di Solarino) intonano varie grida di invocazione al “Santo” oltre ad arrampicarsi a piedi nudi per le campagne e i rilievi di tipo ibleo a ridosso di Melilli. Come detto prima la partenza del pellegrinaggio avviene a tarda sera presso la Piazza del Plebiscito (ore 22.30 circa per i gruppi femminili, ore 04.30 circa per quelli maschili, anche se è possibile partire in gruppi misti indipendentemente dall’orario) salutata dallo scampanio delle campane della Chiesa di San Paolo e dallo sparo di fuochi d’artificio.

Quest’usanza è comune anche ad altre città del siracusano in cui vi è una fervente devozione verso “San Sebastiano” che si presenta come il “Santo più venerato in Provincia di Siracusa”.

Il Triduo di Preparazione alla Festa solarinese di San Sebastiano (secondo fine settimana di Maggio)

Passata la ricorrenza di “San Sebastiano di Melilli”, nel secondo fine settimana di Maggio cominciano i riti solarinesi consacrati al “Santo Bimartire” che iniziano ufficialmente col consueto Triduo di Preparazione che comprende il Giovedì, il Venerdì e il Sabato (Vigilia della Festa) che precedono la seconda Domenica di Maggio. Il Triduo comprende solenni Messe presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime che si tengono alle ore 18.00 – 18.30 circa che culminano con la benedizione ai fedeli impartita con una Reliquia appartenente a “San Sebastiano” (un frammento osseo).

La Festa di San Sebastiano (seconda Domenica di Maggio)

La seconda Domenica di Maggio, alle ore 08.00, Solarino si risveglia con forti colpi di cannone e con un solenne scampanio che annunziano l’inizio della festività in onore di “San Sebastiano”.

Alle ore 9.00 presso il Pozzo di San Paolo (ad est di Solarino) si radunano i “Nuri Sampalisi” che marciano in corteo verso la Chiesa della Madonna delle Lacrime intonando varie invocazioni in dialetto rivolte al “Santo Martire” (molti di loro camminano scalzi come voto di grazia ricevuta). All’arrivo dei “Nuri” verso le 10.30 inizia la solenne Messa mattutina in onore di “San Sebastiano” che viene seguita da un gran numero di fedeli. Dopo la Messa comincia a tenersi nei locali parrocchiali la “Fiera del Dolce” che durerà fino alla fine della festa, in cui si possono degustare dolciumi tipici locali. Lo sparo di colpi di cannone e un solenne scampanio alle ore 12.00 chiude i riti mattutini in onore di “San Sebastiano”.

Dopo un festoso pomeriggio (allietato anche dalla Fiera del Dolce) alle ore 18.30 presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime si tiene la Messa serale in onore di “San Sebastiano” che vede la partecipazione di molti fedeli.

Al termine della Messa, alle 19.30 circa il Simulacro di “San Sebastiano” esce in Processione dalla Chiesa della Madonna delle Lacrime salutato dalle invocazioni dei fedeli nonché da un festoso scampanio oltre che dal lancio di volantini colorati e di fuochi d’artificio. La Processione del “Santo Martire”, seguita da molti fedeli, percorrerà le Vie Mazzini, XXIV Maggio, Donizetti, Kennedy, Catania, Viale della Patria, Magenta, Messina, Calatafimi, Riscossa, Sella, Corso Italia, Vittorio Veneto, Oberdan, Battisti, Libertà, Amendola, Pilo per arrivare in Piazza Plebiscito fermandosi in una sosta di preghiera di fronte alla Chiesa Madre di San Paolo; dopo la sosta la Processione percorre il Corso Vittorio Emanuele e le Vie Garibaldi, Ardeatine, Galilei, Sauro e Mazzini ritornando così presso la Chiesa della Madonna delle Lacrime in cui avverrà il rientro che verrà salutato da scampanii e soprattutto dallo spettacolo pirotecnico che chiude i festeggiamenti in onore di “San Sebastiano”.

La serata terminerà con vari spettacoli che si terranno presso la Parrocchia della Madonna delle Lacrime di Solarino.

Per informazioni varie visita la pagina facebook della Parrocchia della Madonna delle Lacrime di Solarino.

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