*Sortino, Area Rupestre di Contrada Lardia

Sortino

*Area Rupestre di Contrada Lardia

La Contrada Lardia è una vasta area agricola che però possiede molte testimonianze del passato situata a nord ovest di Sortino raggiungibile sia dalla S.P. 29 Sortino – Ferla sia dalla stessa città di Sortino dalla Via Regina Margherita costeggiando la Cava Miello ossia la cavità di tipo ibleo che scorre ad ovest di Sortino; da qui si risale verso la S.P. 29 costeggiando la breve Cava Lardia passando sotto il sito archeologico principale che rende celebre questa contrada, conosciuta da sempre come una zona molto importante per l’olivicoltura sortinese vista la vastità degli oliveti che ricoprono questa zona. E’ raggiungibile anche dalla Contrada Cugni da alcune traverse poste alla nostra sinistra andando verso Ferla.

La Contrada Lardia che sorge tra l’area dei Cugni di Sortino ad ovest e la Contrada Castagna a nordest possiede molti importanti siti archeologici di tipo rupestre che si affacciano sia presso la piccola Cava Lardia, sia presso l’altopiano posto a sudovest di essa. La principale area archeologica è contraddistinta da un’importantissima Necropoli Paleocristiana, considerata la seconda per importanza dopo quella di Pantalica restando in territorio sortinese per quanto riguarda i siti funerari paleocristiani (mentre tra quelli protostorici va citata la necropoli posta in Contrada Favara in territorio carlentinese ma posta a pochi km a nord di Sortino).


L’ingresso di una Catacomba rupestre di Contrada Lardia.

Le grotte più importanti di questa Necropoli rupestre risalente al V secolo d.C. (401 – 500 d.C.) sono circa una decina anche quelle più grandi sono in tutto tre. La prima caverna è caratterizzata da un’apertura trapezoidale di forma irregolare. All’interno di essa vi sono due tombe a “Baldacchino” e numerose nicchie di forma arcuata dove sono state rinvenute alcune steli funerarie. La seconda tomba presenta una stretta apertura rettangolare situata dentro un corridoio scavato nella roccia. All’interno presenta alcune nicchie ad arco scavate nella roccia dove sono stati ritrovati i resti di alcune lucerne di epoca romana. La terza grotta è quella più vasta della Necropoli contenente ben 31 loculi sepolcrali formati da fosse scavate nella roccia o da veri e propri “sarcofagi” suddivisi in varie camere. Qui sono stati rivenuti i resti di lanterne, fibbie, gioielli e anche piccolissimi frammenti ossei (forse resti umani).


L’interno di una Catacomba rupestre di Contrada Lardia.

Vi sono inoltre altre tombe “a forno” e a camera sempre di epoca bizantina di importanza inferiore a quelle già citate, nonché sepolcri a fossa e tombe sotterranee con corridoio che scende nella grotticella sepolcrale. Vi sono anche nicchie semplici sparse per i siti montuosi che circondano l’area di Lardia (alcune sono visibili dalla strada che costeggia la Cava Lardia collegando la Via Regina Margherita di Sortino alla S.P. 29).

Molte tombe rupestri vennero “ripulite” dai corpi dei defunti e dagli arredi funerari già in epoca medievale venendo utilizzate come stalle rupestri per gli ovini note come “Mannare” che servivano per proteggere i greggi dai predatori (a quei tempi era diffusa la presenza del lupo, che poi si estinse in tutta la Sicilia), mentre alcuni siti più grandi divennero sede di magazzini e addirittura di un frantoio per macinare olive e cereali, posto in una grande caverna, che era molto probabilmente una Basilica rupestre adibita anche ad uso cimiteriale vista la presenza di ampi arcosoli ossia nicchie arcuate utilizzate per la sepoltura dei defunti. La grotta venne poi inglobata in un edificio di cui rimangono in piedi le mura perimetrali e il portico d’ingresso; questo frantoio di cui rimangono intatti macine e palmenti rimase in funzione fino al primo dopoguerra. Le grotte adiacenti poi svolgevano funzione di stalla – magazzino facendo così dell’area di Lardia una vera e propria “masseria rupestre” utilizzata dai contadini che in estrema povertà si adattarono utilizzando le grotte – tombe costruite secoli prima dalle popolazioni bizantine che popolavano questa zona.


Le rovine di una stalla rupestre posta all’interno di una catacomba paleocristiana.

L’area di Lardia infatti non comprendeva solo una vasta necropoli, ma un vero e proprio insediamento abitativo di cui rimangono poche rovine sull’altopiano che domina la Cava Lardia. Si presume che qui vi si trovasse anche una Basilica bizantina di cui rimangono sono tracce delle fondamenta e della pavimentazione. Sono stati rinvenuti anche sepolcri a fossa che forse erano inglobati all’interno di questa basilica.

Ad ovest dell’area di Lardia vi sono inoltre i ruderi di antichi terrazzamenti e di insediamenti fondiari, su cui ora sono posti vasti oliveti e varie colture stagionali.

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