*Sortino, Cava dei Ladroni – Sorgente Cantera

A nord di Sortino è posta un’interessante cava iblea nota come “Cava dei Ladroni” chiamata così perché molto probabilmente dava rifugio a bande di briganti. Essa è posta ad est della Contrada Albinelli tra i Monti Cannizzoli ad ovest e Mussuto ad est ed è il tratto iniziale del lungo Torrente Cantera, il mitico “Fiume Alabon” che sfocia nel Mare Ionio in territorio melillese a poca distanza dal sito archeologico augustano di Megara Iblea; più a nord la cava assume il nome di Vallone Fontanella delimitando per un buon tratto il confine tra i territori comunali di Sortino e Melilli.

L’area è raggiungibile dalle S.P. 60 per l’autostrada SR – CT (Vie Platani, Adige oppure presso l’area di Cozzo San Giorgio tramite le traverse dopo la masseria prima del tornante posta alla nostra destra venendo da Sortino) e dalla S.P. 30 per Melilli (alla prima rotatoria andando verso Melilli andiamo a sinistra per poi proseguire nella prima traversa alla nostra sinistra costeggiando un’area di distribuzione elettrica). In entrambi i casi arriviamo sulle pareti superiori della cava, difficile da esplorare poiché possiede alte e lisce pareti a strapiombo di pietra calcarea (anche se si potrebbe tentare di scendere nel fondo cava dalle aree raggiungibili dalle Vie Platani o Adige).

La Cava dei Ladroni in ogni caso presenta numerose cavità rupestri (alcune di esse si possono ammirare dalle alture raggiungibili dalle strade sopraelencate) che formano importanti siti rupestri poco conosciuti che dovrebbero essere aree funerarie di epoca neolitico – sicula e bizantina (vista la presenza di alcune nicchie ad arcosolio poste sulle pareti ad est), mentre vi sono sugli altopiani che la delimitano rovine di insediamenti rurali e di terrazzamenti nonché antichi caseggiati agricoli (alcuni ormai caduti in rovina, altri che fungono la loro funzione abitativa e agricolo – pastorale). Nel fondo della cava scorre il tratto iniziale del Torrente Cantera, la cui sorgente è posta a nord di Sortino in Contrada Albinelli (l’area è raggiungibile dalla Via Platani); si tratta di una tipica “Fiumara” che in inverno ha una discreta portata idrica alimentata dalle piogge, mentre nei periodi caldi si presenta in prevalenza secca con infiltrazioni di acqua salmastra presso la sua foce.

Va detto che la cava è ricoperta da una fitta macchia mediterranea e presso i suoi terrazzamenti vi sono vasti oliveti e campi coltivati.

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