*Sortino, Sito Archeologico di Sortino Diruta; Nucleo urbano, quartieri e strade di Sortino Diruta

Il sito di Sortino Diruta è posto sul versante meridionale del Monte Aita sulla valle solcata dal Torrente Guccione noto anche come “Torrente Ciccio” in un’altura formata da varie “terrazze” in cui erano dislocati i quartieri della vecchia città medievale sortinese. Va detto che l’esplorazione completa di questo sito è molto difficoltosa sia perché l’area non è stata del tutto studiata e antropizzata e quindi bisogna fare attenzione nell’esplorare questa vasta zona, ma anche perché molti siti elencati ricadono in terreni privati (anche se si sta cercando di renderli tutti quanti fruibili ai turisti per quanto ne sia possibile).

Dalla Via Dione si raggiunge quindi l’ingresso al sito archeologico posto presso la Villa delle Rose, nel posto in cui sorgeva il Castello di Sortino che dopo il terremoto del 1693 svolse le funzioni di Cimitero comunale fino a quando l’area non venne bonificata e riqualificata divenendo un punto di ritrovo oltre che l’ingresso ufficiale del sito medievale. Qui era posta la principale piazza dell’antica Sortino posta nel punto più alto della città collegata ai quartieri sottostanti da scalinate e da stradine tortuose. In quest’area erano collocate le Chiese di Santa Maria della Visitazione (posta all’inizio di Via Dione) e di Santa Maria di Loreto (posta nei pressi del Castello).

La “Strada Maestra” (nota anche come “Strada Saveria”) però passa sotto il sito del castello (iniziando da Via Dione) nel quartiere noto come “Curditta” costeggiando la Cappella di San Francesco di Paola in cui a poca distanza è posta un’antica fontana con un bassorilievo raffigurante il “Sacro Cuore”. Qui è posto il sito rupestre noto come “A Rutta ‘a Fezza” (“Grotta della Feccia”) il cui nome indica la presenza di un palmento rupestre per la lavorazione del vino; da qui scendiamo verso sud est toccando i siti ecclesiastici di San Leonardo, Sant’Agata, dei Benedettini; da qui scendiamo ad ovest verso il sito dell’antica Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista posta al centro del sito montano. Da qui ci muoviamo a sud presso il quartiere “Mandrazza” a sua volta solcata dalla “Strata do Cussu” (di cui ora non rimane altro che il sito occupato da terrazzamenti) nei siti di di Santa Maria Annunziata (in cui è posta anche una lunga scalinata nota come “Scala dell’Annunziata”) e di Sant’Antonio. Sortino Diruta era tagliata da nord andando verso sud dalla “Scala Nuova”, ossia una monumentale scalinata (di cui oggi restano pochi conci) che metteva in collegamento l’area di “Curditta” con quella di “Mandrazza”, che nella sua parte orientale presenta le rovine delle Chiese di San Lorenzo, di San Francesco e di San Sebastiano per arrivare al sito noto come “Porta Mprimmu” posto nell’estremità orientale di Sortino Diruta nei pressi della zona di Costa Giardini.

Da qui ci muoviamo verso ovest nel quartiere noto come “Carcaruni” in cui troviamo andando verso occidente le rovine delle Chiese del Carmine, di Santa Maria dell Itria, di Santa Maria Maddalena, di Santa Sofia e di San Rocco, posta sull’estremità occidentale del sito. A sud troviamo da est verso ovest le rovine della Porte di Gesù Nazareno, dei Canali e Guccione, e soprattutto le rovine delle Concerie Rupestri di Sortino Diruta. Degno di nota è anche il sito noto come Grotta Tramontana.

Presso la S.P. 54 ad ovest della Costa Giardini e quindi dei siti di Grotta Tramontana e della “Grotta Cannata” (posta ad oriente a strapiombo sulla Costa Giardini) troviamo le rovine della Chiesa Rupestre della Madonna delle Grazie e soprattutto l’unica chiesa medievale rimasta in piedi, quella della “Madonna del Soccorso”, poste al di fuori del tessuto urbano di Sortino Diruta.

Ad ovest presso la Contrada Rasso è posto l’Eremo di “Santa Sofia a’ Rassu” dove si presume abbia vissuto “Santa Sofia Martire” e dove è stata sepolta fino a quando le sue reliquie vennero portate prima a Sortino Diruta, poi presso l’odierna Sortino.

All’interno dell’intero sito di Sortino Diruta sono posti numerosi siti rupestri tra cui le cosiddette “case – grotta” sparse per il sito montano, rovine di antichi siti sepolcrali di varie epoche (neolitico – sicule e bizantine), di mulini e di “Carcare” e “Latomie” posti lungo il corso della Cava del Torrente Guccione.

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