Sortino, Festa di Santa Sofia

Sortino

Festa di Santa Sofia

La Festa di Santa Sofia, è l’evento più atteso dall’intera città di Sortino, poiché questa è la festa consacrata alla “Patrona della città”. Essa viene festeggiata ogni anno il 10 di Settembre, giorno in cui la città si riempie di gente proveniente dalle città limitrofe (in particolare Ferla) nonché dei sortinesi emigrati al nord o all’estero che ritornano nella loro città per festeggiare la loro “Santa”. L’evento si ripete il 17 Settembre durante l’Ottava della festa in cui terminano ufficialmente i festeggiamenti consacrati alla “Santa Patrona di Sortino”. È una delle più interessanti feste patronali del siracusano sia per la ricchezza di tradizioni popolari e sacre che si uniscono a vari eventi (musicali, enogastronomici) con cui si conclude l’estate sortinese, sia per la compattezza dei sortinesi che venerano in massa la loro “Santa” facendo si che la festività sia una delle più allegre della Provincia di Siracusa. È anche una festa piuttosto importante dal punto di vista pirotecnico vista la buona quantità di fuochi artificiali utilizzati durante i festeggiamenti.

Storia di Santa Sofia

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Secondo la storia ufficiale, Sofia nacque a Bisanzio (l’attuale città turca di Istanbul, conosciuta in passato col nome di Costantinopoli) nel 192 d.C. Fin da giovane Sofia soffrì per la perdita prematura della madre e per la cattiveria del padre Costanzo, un mercante pagano fortemente avverso nei confronti dei Cristiani. Sofia anch’ella “pagana”, dopo aver pregato inutilmente gli dei romani sia perché voleva essere consolata dalla perdita della madre, sia per placare la cattiveria e l’avidità del padre (che pensava più alle ricchezze che alle sofferenze della figlia), un giorno della venne a conoscenza delle opere di “Gesù Cristo” e, delusa dal paganesimo decise di diventare Cristiana a tutti gli effetti. La giovanissima Sofia decise inoltre di andare a predicare pubblicamente la fede cristiana facendo così andare su tutte le furie il padre Costanzo che si sentiva umiliato da sua figlia.

Lui allora fece catturare la propria figlia e non esito neanche a farla brutalmente torturare affinché preferisse restare pagana pur di non soffrire immense sofferenze corporali date dalle continue flagellazioni a cui la giovane Sofia era di continuo sottoposta. Visto che le frustate non davano l’effetto sperato, allora Costanzo decise di rinchiudere Sofia dentro una prigione assieme a malfattori della peggior specie.

Questa prigionia durò dodici anni finché “Gesù Cristo” apparve a Sofia che, nonostante la lunga prigionia, aveva sempre pregato in Lui non abbandonando la Fede Cristiana. “Gesù Cristo” fece in modo che Sofia scappasse dal carcere e, che con un gruppetto di cristiani fuggiaschi, sbarcasse nelle coste siciliane, adiacenti alla vecchia città sicula di Tapso (le cui rovine si trovano presso Priolo Gargallo). Da lì Sofia risalì il corso dell’Anapo per poi rifugiarsi vicino all’antica “Hybla”, precisamente in una caverna situata nell’attuale Contrada Rasso (si tratta della “Grotta di Santa Sofia” situata accanto all’Eremo di “Santa Suffia a’Rassu “). Sofia e i suoi seguaci stentavano molto a vivere da fuggiaschi per le montagne attorno Pantalica, anche perché il padre Costanzo aveva allertato la guarnigione romana che allora occupava Siracusa e la sua attuale Provincia chiedendo loro di riportargli Sofia viva o morta.

Un giorno d’estate c’era molto caldo e la sete si faceva sentire anche per Sofia e i suoi seguaci; la giovane Sofia non ebbe esitazioni, tagliò allora una ciocca dei suoi capelli e pregò “Cristo” affinché da questa sua ciocca sgorgasse una fonte d’acqua; subito dopo avvenne il miracolo, appena la ciocca cadde per terra, si aprì una voragine da cui uscì fresca acqua (questa fonte, da cui sgorga un piccolo ruscello, esiste ancora ed è posta vicino all’Eremo di Santa Sofia; essa è meta di pellegrinaggi nel mese di Settembre, consacrato appunto a “Santa Sofia”). Da allora molti pellegrini giunsero dalle vicine città di Leontinoi (Lentini), Akrai (Palazzolo Acreide) e Siracusa per conoscere la giovane Sofia, che cercava di evangelizzare i discendenti delle antiche popolazioni sicule che abitavano Pantalica operando anche numerose guarigioni miracolose. Un giorno il padre di Sofia, il cattivo Costanzo, venne a conoscenza sia di queste guarigioni miracolose operate dalla figlia, sia del nascondiglio in cui lei si rifugiava per non essere catturata. Sofia appreso questo, stanca di fuggire, decise di ritornare a Bizanzio per affrontare il perfido padre e zittirlo una volta per tutte, anche a costo di farsi uccidere. I suoi seguaci decisero allora di partire con lei ma Sofia li esortò a rimanere a Pantalica per continuare la sua opera di evangelizzazione. Loro, sapendo che quella era l’ultima volta che vedevano Sofia viva, accettarono a malincuore.

Ritornata a Bisanzio accolta come un’eroina dai suoi concittadini, Sofia andò subito ad affrontare il padre dicendogli che mai avrebbe accettato il paganesimo e che preferiva morire pur di non rinunciare alla sua fede cristiana. Costanzo non sopportò quest’ultima umiliazione e fece brutalmente torturare la figlia, ma un’Aura Divina la proteggeva dalle dolorose sevizie a cui era sottoposta. Costanzo allora non ebbe rimorsi e fece si che venisse condannata a morte per decapitazione. Sofia, sapendo che così raggiungeva il suo “Maestro”, accettò subito la sentenza e non vide l’ora che il giorno della su esecuzione arrivasse. Costanzo rimase stupito ma non si tirò indietro, pur di salvare la sua lucrosa attività di mercante, barattò la vita di sua figlia in cambio dell’onore e del rispetto delle autorità pagane. Sofia, dopo aver perdonato suo padre, venne così decapitata intorno al 214 d.C. e proprio durante la sua esecuzione avvenne il miracolo, perché dal collo reciso non uscì sangue ma latte, e di questo tutti se ne stupirono. Dopo che il corpo di Sofia venne totalmente incenerito (e le ceneri nel frattempo nascoste in un luogo segreto fin quando i Crociati le portarono dapprima a Siracusa poi a Sortino), Da allora Costanzo capì tardivamente che aveva rovinato la vita all’ultima persona cara che le era rimasta, sua figlia Sofia; per espiare le sue colpe decise di dare tutti i suoi beni ai poveri e di lasciare la sua lucrosa attività di mercante per ritirarsi come eremita presso un luogo deserto (forse proprio a Pantalica) passando da adesso in poi a ripetere il nome “Sofia” per tutto il resto della sua vita.

Dopo un periodo di tempo sua figlia Sofia (che nel frattempo era stata proclamata “Santa” poiché “Martire in nome di Cristo”) gli apparve in sogno dicendogli che era già stato perdonato sia da lei sia da “Cristo”, però lui doveva totalemnte aprire il suo cuore alla “Parola di Dio”, solo così lei sarebbe stata contenta di suo padre. Costanzo non ebbe esitazioni e, divenuto i fervente Cristiano a tutti gli effetti, sfidando le autorità romane, costruì un tempio cristiano in onore della figlia, “Santa Sofia”. Quel luogo secondo i sortinesi si trova nel punto in cui tuttora sorge l’Eremo di “Santa Suffia a Rassu “, che durante i secoli divenne meta di pellegrinaggi e di numerose guarigioni attribuite al potere mistico dell’ “Acqua Santa” della “Fonte di Santa Sofia”.

[riduci]

Il culto sortinese di “Santa Sofia”

Nelle antiche terre che tuttora circondano Sortino, in epoca bizantina. “Santa Sofia” era molto venerata tanto che il suo culto era posto a pari merito con quello di “Santa Lucia” di Siracusa e di “Sant’Agata” di Catania (quest’ultima considerata la “Prima Martire siciliana” venerata addirittura dalla stessa “Santa Lucia”). Per cui proprio i Bizantini, nella “Grotta di Santa Sofia” posta nei pressi dell’Eremo di Santa Sofia a Rasso, iniziarono ad evangelizzare le popolazioni circostanti e ad far espandere il culto della “Martire Bizantina”.

Facendo un salto millenario, si nota che la dominazione araba non ha cancellato il culto alla “Giovane Santa”, ma ha contribuito a rafforzarlo ancor di più tanto che gli stessi Arabi, seppur non condividendo la religione cristiana, ammirarono molto e rispettarono “Santa Sofia” proprio per la sua tenacia e per il suo coraggio di “Manifestare la propria cristianità al mondo fin ora conosciuto”.

Dopo la cacciata degli Arabi dalla Provincia di Siracusa ad opera del guerriero Maniace da Bisanzio e la venuta di Normanni, Svevi, Angoini e Aragonesi, il culto alla “Santa” crebbe ancor di più tanto che i sortinesi vollero proprio “Santa Sofia” come “Patrona della Città”, e vista l’insistenza della popolazione che un tempo abitava presso la medievale città di Sortino (le cui rovine oggi sono note col nome di “Sortino Diruta”), le autorità ecclesiastiche di allora acconsentirono. A “Santa Sofia” vene così eretta una nuova Chiesa posta nella zona occidentale dell’antica Sortino che, oltre a quella dell’Eremo (di aspetto settecentesco ma di origini ben più antiche), contribuiva ad attirare molti pellegrini dalla Sicilia e da Costantinopoli. Dopo il terremoto del 1693 la chiesa crollò e l’Eremo venne danneggiato, comunque grazie alla ricostruzione settecentesca guidata dai Gaetani, venne ricostruita sia una nuova chiesa barocca consacrata alla “Patrona” (secondo fonti storiche molto più imponente dell’originaria situata nella vecchia Sortino), sia l’Eremo di Contrada Rasso.

A partire dalla seconda metà del settecento fino agli ultimi dell’ottocento, i festeggiamenti divennero davvero fastosi tanto che la festa attirasse numerosi fedeli dalla Provincia. Dopo le tragedie che hanno caratterizzato la prima metà del novecento, la festa è andata man mano a riprendere quell’antico fasto che la contraddistingueva in tutta la provincia aretusea. Oggigiorno la Festa di “Santa Sofia” è una delle feste più rappresentative della Provincia di Siracusa, in cui la “Patrona di Sortino” viene degnamente portata in trionfo dalla cittadinanza venendo gioiosamente acclamata, ma nel frattempo “Santa Sofia” viene pregata segretamente e profondamente affinché lei allevi le sofferenze di chi la prega o affinché interceda presso “Cristo” per i loro cari, afflitti da sofferenze di natura fisica o spirituale, anche donandole oggetti personali di valore come “Ex Voto”.

L’inizio della Festa di Santa Sofia

La Novena (30 Agosto – 7 Settembre) e “L’Esposizione di Santa Sofia” (8 Settembre)

La festività vera e propria di “Santa Sofia” inizia il 30 Agosto con la “Novena a Santa Sofia” che si tiene presso la Chiesa consacrata alla “Santa Patrona di Sortino” che si tiene fino al 7 Settembre. La “Novena” comprende preghiere, rosari e solenni Messe che si tengono alle ore 07.50 e 18.30 presso la Chiesa di Santa Sofia.

La Prima Domenica di Settembre inoltre si tiene presso la S.P. 28 Sortino – Solarino la cronoscalata automobilistica nota come “Slalom Città di Sortino” che inizia verso le ore 09.00 del mattino.

 L’8 Settembre, la città verrà svegliata alle ore 08.00 a suon di salve e mortaretti nonché da un solenne scampanio. Nel pomeriggio presso la Piazza Santa Sofia di fronte all’omonima chiesa si tengono gare sportive che iniziano verso le ore 15.00. La sera, dopo una solenne Celebrazione Eucaristica (che di solito inizia verso le ore 18.00), vi è l’ “Esposizione ai fedeli” della Statua di “Santa Sofia”, aspettata da un anno dai sortinesi e accolta da essi con squarcianti grida di invocazione e da numerosi applausi. Nel frattempo, dopo un festoso scampanio, verso le ore 19.00 viene accesa l’artistica illuminazione che abbellisce ulteriormente la Piazza Santa Sofia e le vie del centro storico.

Dopo questa Funzione dalle ore 20.00 iniziano presso la Piazza Santa Sofia vari spettacoli musicali di musica sacra e di artisti locali per cominciare ad allietare le serate in onore di “Santa Sofia”.

La Processione del “Reliquiario” e il bacio delle “Reliquie di Santa Sofia” (9 Settembre)

Alle ore 08.00 del 9 Settembre, un fitto sparo di moschetteria ed uno scampanio solenne di tutte le chiese sortinesi risveglia la popolazione che, si recherà in pellegrinaggio prima a “Santa Suffia a Rassu”, poi nella Chiesa cittadina consacrata alla “Giovane Martire” in cui durante la mattinata si terrà una solenne Messa al cospetto del Simulacro. Per tutta la mattinata dalle 8.00 alle 11.00, sfileranno per le vie cittadine i corpi bandistici di Sortino e di alcune città limitrofe. Alle 12.00 precise dalla Piazza Santa Sofia comincerà uno spettacolo pirotecnico diurno che, secondo la tradizione, rimembra la “Condanna a morte della giovane Sofia”.

Dopo un pomeriggio piuttosto festoso animato dalle voci provenienti dal passeggio alle bancarelle, e da altre manifestazioni sportive (che si tengono di fronte al sagrato della Chiesa di Santa Sofia verso le ore 15.00) nonché dalla sfilata della banda musicale per il Corso Umberto I (alle ore 18.00 circa), alle 18.30 presso la Chiesa di San Pietro inizierà una solenne Celebrazione Eucaristica al termine della quale, verso le ore 19.00 partirà la Processione del “Reliquiario argenteo di Santa Sofia”, avente forma di braccio poiché contenente un piccolo frammento osseo forse appartenente ad uno dei due bracci di “Santa Sofia”, (chiamato “A Manuzza ri Santa Suffia” significante “La Manina di Santa Sofia”) portato a spalla dalle “Devote di Santa Sofia” fino alla Chiesa intitolata alla “Santa Patrona di Sortino”. Dopodiché vi sarà la solenne Benedizione con la Reliquia seguita dal tradizionale bacio dei due “Reliquiari”; sia di quello a forma di braccia, sia della più grande “Cassa Reliquiaria” raffigurante il mezzo busto della “Martire Sortinese”, contenente le ceneri e quel che resta dei frammenti delle ossa di “Santa Sofia”.

Dopo questa solenne funzione, presso il Sagrato della Chiesa sarà effettuato un piccolo spettacolo pirotecnico in onore di “Santa Sofia”. Al termine di esso, verso le ore 21.00 vi saranno vari spettacoli musicali e teatrali che si protrarranno fino a tarda serata.

I festeggiamenti solenni in onore di “Santa Sofia” (10 Settembre)

“A Nisciuta ri Santa Suffia”, “U Sparu re Zavaretri”, la Vendita all’Asta e la Processione diurna di “Santa Sofia”

Arrivata la solenne giornata del 10 Settembre Sortino si risveglia verso le ore 08.00 con un frastornante sparo di salve di grossa potenza a cui seguirà un corale scampanio da parte di tutte le chiese sortinesi, che chiama a raccolta il popolo di Sortino presso la Chiesa di Santa Sofia per far si che venga dato omaggio alla “Patrona” nel suo giorno di festa. Dopo il corteo della Banda Musicale di Sortino per le vie cittadine che si tiene sempre verso le ore 8.00, le massime autorità politiche e militari della città andranno a rendere onore a “Santa Sofia” partendo in corteo dalle ore 09.30 da Piazza Giovanni Verga risalendo il Corso Umberto verso la Chiesa intitolata alla “Santa Patrona”.

Alle ore 10.00 inizia la solenne Messa mattutina consacrata alla “Patrona di Sortino”, cui parteciperanno le sopraelencate autorità cittadine oltre a numerosi fedeli.

Al termine della Messa alle 11.30 inizia l’acclamato e aspettato rito della “Nisciuta ri Santa Suffia” segnalata da un solenne scampanio. Dalla Chiesa di Santa Sofia uscirà per prima la “Varetta” della “Manuzza” portata a spalla dalle “Devote di Santa Sofia” e poco dopo uscirà la monumentale “Vara” in cui vi è ubicata sia la Statua di “Santa Sofia”, sia l’ “Urna Cineraria” contenente le ceneri della “Martire Sortinese”. Appena escono i due simulacri, partirà lo scenografico sparo degli “Zavaretri” (strisce di carta multicolore sparate all’aria da piccole cariche, chiamate presso le città limitrofe con il nome di “Nzareddi” ) che rende ulteriormente fastosa l’uscita della Processione diurna di “Santa Sofia”.

Alle 12.00 dopo l’uscita di “Santa Sofia” e delle sue “Reliquie”, presso il Sagrato della Chiesa avviene una folcloristica “Vendita all’Asta” di prodotti tipici del territorio sortinese e siracusano (verdura, frutta, olio d’oliva, vino, liquori, formaggi, dolciumi, miele, salumi) e prodotti prettamente sortinesi come i “Fasci ri Nebbita” (mazzi di nepetella, erba aromatica autoctona), i “Chiappiri” (capperi sott’aceto o sotto sale), i “Buatti” (conserve alimentari sott’olio e sott’aceto, ma anche conserve di pomodoro), “Ficazzi e Bastaddi” (varietà locali di Fichi d’India), “Nfigghiulati” (focacce a base di ricotta dolce) e doni vari ricalcando così un antico rituale folcloristico prettamente basato sulle tradizioni agricole della popolazione sortinese che, per la “Festa di Santa Sofia”, trovava il modo di vendere a buon prezzo i prodotti agricoli ai sia ai sortinesi sia ai “Frustieri” (i forestieri ossia coloro che non erano originari di Sortino). Tutti i guadagni di questa folcloristica “Vendita all’Asta” vengono devoluti interamente in beneficenza e in parte servono per pagare i festeggiamenti.

Alle ore 13.00 un altro lancio di fuochi d’artificio diurni, dalla Piazza Santa Sofia incomincia la faticosa Processione diurna di Santa Sofia verso la Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista che verrà seguita da molti fedeli che durante il tragitto che toccherà la parte nordoccidentale del centro storico di Sortino invocheranno la loro “Santa” con commoventi grida di invocazione, mascherate a fatica dalla musica della banda musicale.

I portatori con molta fatica portano a spalla il pesantissimo Simulacro di “Santa Sofia” venendo profondamente provati dal caldo umido di Settembre ancora troppo afoso e dall’azione cocente dei raggi solari; e non è da meno l’immane sforzo delle Portatrici della “Varetta” del “Reliquiario”. Ma nonostante tutto l’amore per la loro “Santa” vince le difficoltà e, Portatori e Portatrici, fedeli al loro “Voto di Grazia Ricevuta” verso “Santa Sofia”, continuano imperterriti a portare i loro rispettivi “Simulacri” rigorosamente a “Spadda Nura” ma certe volte anche “Scausi” (“Scalzi”) per “mortificarsi” ancor di più nei confronti di “Santa Sofia”.

Dopo circa due ore di Processione, i Simulacri di “Santa Sofia” e della sua “Reliquia” entrano presso la Chiesa Madre di Sortino salutati prima dallo sparo di potenti salve e poi dagli scroscianti applausi dei fedeli. Dopo la solenne entrata (salutata dallo scampanio delle campane della Chiesa Madre nonché dal lancio di fuochi pirotecnici), la gente corre ad acclamare “Santa Sofia” con forti grida di invocazione in dialetto sortinese che fanno rabbrividire chi non ha mai assistito a così tanta dimostrazione di affetto e devozione verso la “Patrona di Sortino”.

La Processione Serale di Santa Sofia

Dopo la Processione diurna, il pomeriggio a Sortino scorre allegramente allietato dalla gara ciclistica nota come “Coppa Santa Sofia” che si tiene all’interno della città sortinese che inizia verso le ore 16.00 e continua per buona parte del pomeriggio. Questa coppa ciclistica attira corridori da buona parte della Sicilia orientale. Al termine della gara alle ore 18.00 la banda musicale sfila lungo il Corso Umberto I suonando allegre marce; e nel frattempo grazie alle grida dei venditori ambulanti delle bancarelle molta gente accorre alle bancarelle del consueto mercatino per comprare ogni genere di merce.

Presso la Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista, alle ore 19.00 inizia la seconda Messa Solenne in onore della “Patrona”, a cui parteciperà gran parte della popolazione sortinese devota a “Santa Sofia” (in contemporanea si terranno altre solenni Messe presso le Chiese del Purgatorio e di San Giuseppe). Dopo la Funzione vi sarà la “Benedizione collettiva” fatta con la “Manuzza”, cui seguirà la sistemazione del Simulacro della “Patrona” sul fastoso Carro trionfale.

Verso le 20.00 un solenne scampanio segnala ai sortinesi l’inizio della solenne Processione serale di “Santa Sofia”; la cui uscita dalla chiesa è salutata con lo sparo di variopinti fuochi artificiali ma soprattutto dalle urla di invocazione dei fedeli sortinesi.

Il giro della “Santa” comprenderà stavolta la zona sudoccidentale del centro storico di Sortino, in cui “Santa Sofia” verrà salutata da un gran numero di fedeli, ma anche da persone che guardano il corteo dalle proprie case. Molta gente al passaggio della “Santa” lancerà petali di fiori o accenderà  mortaretti e fuochi d’artificio per renderle omaggio.

Terminato il giro processionale, “Santa Sofia” ritornerà presso la Piazza Santa Sofia verso le ore 22.00 dove verrà salutata da un breve ma intenso spettacolo pirotecnico prima di rientrare in chiesa tra gli applausi e tra le forti invocazioni dei fedeli.

Dopo l’entrata, alle 22.30 presso la Piazza Santa Sofia vi saranno degli spettacoli musicali curati da cantanti e musicisti (che possono essere nazionali o locali) che allieteranno la serata in onore di “Santa Sofia”. Alla fine delle esibizioni musicali verso le ore 24.00, tutta la popolazione sortinese corre presso la Contrada Lago (zona “California”) per assistere ad un sontuoso spettacolo pirotecnico di immensa potenza balistica che concluderà l’intensa giornata di festa dedicata alla “Santa Patrona di Sortino”.

 L’Ottavario di Santa Sofia e la conclusione dei festeggiamenti

Il Pellegrinaggio a “Santa Suffia ‘a Rassu” (14 Settembre)

Il giorno successivo alla Festa del 10 Settembre inizia l’Ottavario di Santa Sofia che precede l’Ottava della festa che si tiene il 17 Settembre di ogni anno, comprendente solenni Celebrazioni presso la Chiesa di Santa Sofia che si tengono alle ore 19.00.

Il 14 Settembre la popolazione sortinese si ritrova verso le ore 16.00 presso il Sagrato della Chiesa di Santa Sofia per muoversi in pellegrinaggio verso l’Eremo di Santa Sofia a Rasso andando così presso i luoghi in cui visse “Santa Sofia” prima di essere martirizzata. Questo pellegrinaggio penitenziale che si tiene sotto il caldo sole estivo è praticato da molti fedeli alla “Santa” che vogliono chiedere a lei alcune grazie oppure per ringraziarla in caso di “grazia ricevuta”. 

L’Ottava di Santa Sofia e la conclusione dei festeggiamenti (17 Settembre)

Il 17 Settembre inizia l’Ottava della festa di “Santa Sofia”, l’ultimo giorno di festa a Lei consacrato in cui i fedeli sortinesi hanno modo di festeggiare solennemente la Patrona prima della prossima festa che si terrà l’anno venturo. Presso la Chiesa di Santa Sofia in mattinata si terranno solenni Celebrazioni in onore della “Santa”.

Alle ore 17.00 di pomeriggio un solenne scampanio e il lancio di fuochi pirotecnici saluta l’uscita in Processione del Simulacro di “Santa Sofia” che viene portato verso la periferia nord di Sortino presso la Chiesa di San Giuseppe andando quindi a toccare i quartieri periferici cittadini, rientrando poi presso la Chiesa di Santa Sofia salutata da un solenne scampanio. Al termine della Processione (verso le ore 20.00) viene celebrata una solenne Messa presso la Chiesa di Santa Sofia.

Dopo la Messa, alle ore 21.30 la Processione esce di nuovo dalla Chiesa di Santa Sofia percorrendo l’area ad est del centro storico di Sortino con una lunga sosta presso Monastero di Montevergini dove riceverà un omaggio dalle suore che stanno presso il convento. La Processione risale poi il Corso Umberto I rientrando in Chiesa salutata da un solenne scampanio. Dopo il rientro presso la sua chiesa di appartenenza, la Statua di “Santa Sofia” viene deposta nella nicchia posta a sinistra dell’Altare Maggiore tra gli applausi, canti liturgici e le commoventi invocazioni della gente che, salutano la loro “Patrona” con la mente rivolta già ai festeggiamenti dell’anno venturo.

Dopo l’entrata del Simulacro, presso il Sagrato della Chiesa di Santa Sofia vi sarà un sontuoso spettacolo pirotecnico che chiuderà i festeggiamenti consacrati alla “Santa Patrona di Sortino”.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Chiesa di Santa Sofia di Sortino.

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