Sortino, Natale Sortinese

Sortino

Natale Sortinese

A Sortino la festività natalizie sono molto sentite sia per le antiche tradizioni popolari incentrate sulla preparazione di dolci tipici, sia sulle tradizionali usanze miste tra sacro e profano che vengono celebrate durante il periodo natalizio. I riti natalizi sortinesi, simili a quelli dell’area iblea della Sicilia sudorientale, sono molto interessanti e sono prettamente incentrati alla vita rurale del territorio che circonda la cittadina sortinese.

La Festa di Santa Maria Immacolata e l’inizio dei riti natalizi sortinesi

I festeggiamenti natalizi incominciano ufficialmente l’8 di Dicembre con la Festa ecclesiastica dell’ “Immacolata Concezione” (per saperne di più sul suo culto clicca qui) preceduta dalla consueta “Novena”) che si tiene presso le parrocchie sortinesi (Chiesa Madre di San Giovanni Evangelista, Santa Sofia e San Giuseppe) con solenni Messe che si tengono durante l’arco della giornata (ore 10.00 e 18.00 circa). In questo periodo la città di Sortino si riempie di decorazioni natalizie che addobbano degnamente ogni via e piazza del centro storico.

Dopo alcuni giorni, preso i cortili delle canoniche, dei palazzi e delle scuole, vengono esposti artistici Presepi caratterizzati da un pittoresco aspetto popolare e rustico poiché non viene raffigurata la Palestina, ma bensì si cerca di riprodurre l’ambiente montano intorno Sortino, difatti non a caso molti Presepi sembrano ispirarsi alla “Necropoli di Pantalica” proprio per la ricchezza di grotticelle in cui sono posti i cosiddetti “Pupi ro Presepiu” (stante per “Statuine del Presepe”).

I festeggiamenti natalizi sortinesi, i Presepi Viventi e la conclusione del periodo natalizio

Il periodo che precede il “Natale” consacrato alla “Nascita di Cristo” (per saperne di più clicca qui) prevede lo svolgimento di spettacoli di vario tipo incentrati sempre sul “Santo Natale”, tra cui la tradizionale “Novena”, cioè concertini organizzati dalla Banda Musicale di Sortino in cui vengono suonate canzoni natalizie, che si tengono per nove giorni fino alla Vigilia di Natale. La presenza degli zampognari non manca di certo.

La Vigilia di Natale (24 Dicembre) è il giorno più atteso per quanto riguarda il “Santo Natale”, poiché viene passata in allegria tra amici e parenti. Durante il pomeriggio mentre si lavora in cucina, si inganna il tempo giocando a carte (specialmente a “Sette e Mezzo”, a “Scala 40”, a “Briscola” e a “Scupuni”) o a “Tombola”. Arrivata l’ora di cena vengono servite le seguenti pietanze considerate specialità natalizie vere e proprie. Difatti troviamo “Impanati” o “Scacciati” (focacce farcite a fantasia con broccoli, salsiccia, caciocavallo “Ragusano”, prosciutto, erbette, spinaci, pomodori secchi, patate, ricotta fresca, baccalà ecc…), “Infigghiulati” o “Cassateddi” (simili alle “Impanati” ma farcite con ricotta zuccherata aromatizzata alla cannella, fichi secchi, strutto e nepetella chiamate in sortinese rispettivamente “Saimmi” e “Nebbita”) per finire con i dolci tipici del Natale rigorosamente a base di miele come i “Sfinci” (simili alle “Zeppole di San Martino” ma aromatizzate col miele sortinese), la “Pignuccata ” (palline di grano tenero o duro cotte al forno e agglomerate tra esse con miele e zucchero caramellato simile alla “Mpagnuccata”  netina), i “Sanfurricchi” (strisce di miele indurito di forma fantasiosa), i “Piretti” (biscotti secchi al miele), i “Cuddureddi” (biscotti al miele aventi forma di ciambella), i “Mustazzola” (pani dolci al miele aventi svariati formati) e i Torroni al sesamo (chiamati col nome di “Ciciurena” termine dialettale con cui sono denominati i semi di sesamo), alle mandorle e alle nocciole. Da citare anche la presenza della “Cutugnata”, confettura indurita a base di mele cotogne avente forme prettamente “natalizie” (ad albero, a stella ecc…). Oltre alle sopracitate specialità, sempre più gente si cimenta a preparare i “Pizzoli” (focacce formate da due dischi di pasta sottile aromatizzata con olio d’oliva, origano e sale) farciti con vari ingredienti salati (prosciutto e mozzarella, rucola e prosciutto crudo ecc…) e dolci (Nutella, crema di limoncello ecc…). Dopo aver mangiato si ritorna a giocare con i giochi sopracitati in attesa della mezzanotte, dove gli invitati si scambieranno i rispettivi doni natalizi. Dopo aver scartato i regali o si va alla Messa in cui si rimembra la “Nascita di Gesù”, oppure si resta a giocare, in certi casi pure fino alle prime ore dell’alba.

Il 25 Dicembre coloro che hanno passato la Vigilia assieme si ritrovano di nuovo stavolta per il “Pranzo di Natale” , la cui portata principale sono le già citate “Pasta al Forno” e le portate a base di carne (vedi paragrafo riguardante la Pasqua) proprio così come vuole la tradizione siciliana. Completano l pranzo i già sopracitati dolci della Vigilia.

Nel pomeriggio la gente di Sortino o si riunisce di nuovo per giocare oppure va a visitare i Presepi in cartapesta e quelli “Viventi” di Sortino, ma non è raro che si vada nelle località vicine ad ammirare altri Presepi Viventi (in particolare quelli di Cassaro, Ferla e Melilli).

I due Presepi Viventi che si tengono di solito il 25 e il 26 Dicembre, l’1 e il 6 Gennaio, allieteranno ulteriormente le festività natalizie sortinesi comunque rimangono piuttosto visitati dai sortinesi e dalla gente dei limitrofi centri urbani. Il primo Presepe Vivente viene organizzato presso l’Istituto Comprensivo Columba ed è animato dai bambini che frequentano l’istituto scolastico. Il secondo invece è organizzato dalle Azioni Cattoliche cittadine e si tiene presso il luogo in cui sorgeva l’antica Sortino chiamata “Sciurtinu Diruta” presso il sito noto come “A Rutta ‘a Fezza”. In questa rappresentazione si cerca si di inscenare la “Nascita di Cristo”, ma anche di riportare in vita antichi mestieri e usanze andate ormai scomparse. Tra i mestieri possiamo ammirare il duro lavoro del “Picuraru” (il pastore che allevava le pecore e, dal loro latte faceva così la Ricotta e il formaggio), il continuo martellare dei “Firrari” (i fabbri) e il complicato quanto paziente lavoro dei “Cannistrari” (coloro che intrecciavano i “Panari”, ossia le grandi ceste in vimini usate nelle raccolte agricole). Dentro una caverna poco distante vi è inscenata la “Natività di Gesù Cristo”, dove due ragazzi impersonano sia “San Giuseppe” sia la “Madonna” che, sono posti accanto alla “Mangiatura” in cui vi è deposta una statuina raffigurante “Gesù Bambino”. Dietro una staccionata vi sono il bue e l’asinello, come da tradizione natalizia. Presso questo Presepe è possibile gustare alcuni prodotti tipici sortinesi.

Passato il Natale, dopo una settimana vi saranno i festeggiamenti legati al Capodanno. Il 31 Dicembre, per la “Vigilia di Capodanno”, si usa sempre invitare amici e parenti a cena. Lo svolgimento della giornata e della serata sono gli stessi, cambiano solo le pietanze; difatti al posto delle “Impanati”, troviamo pizze caserecce (es. Margherita, Capricciosa, con tonno e cipolla, con le acciughe, con le melanzane, con le olive schiacciate ecc…) e pizzoli conditi a fantasia (vedi più sopra); l’immancabile zampone con le lenticchie e talvolta carne arrostita alla brace o allo spiedo (la celebre “Porchetta sortinese”). Dopo aver mangiato gli invitati aspettano la Mezzanotte del Nuovo Anno giocando a carte dando però un’occhiata agli orologi o alla televisione per vedere quanto manca. Arrivata la Mezzanotte partono grida di gioia e applausi tra brindisi e abbuffate di pandoro e panettoni, Dopo aver brindato con lo spumante, si esce tutti in strada a sparare botti (legali) di ogni dimensione per salutare chiassosamente il nuovo anno. Dopo i botti o si ritorna dentro a giocare (anche fino all’alba), o si va a ballare nei locali notturni di Augusta, Melilli, Solarino, Palazzolo Acreide, Siracusa e Fontane Bianche, oppure si va tutti insieme nei bar cittadini per gustare i cornetti caldi appena sfornati; quest’ultima usanza è chiamata “Iri a Cornetta Cauri”, cioè “Andare a (cercare i) Cornetti Caldi”.

L’indomani, per il “Giorno di Capodanno” (1 Gennaio), gli invitati della sera precedente pranzano tutti insieme (il menù è simile pressoché a quello del 25 Dicembre), dopodiché o si gioca un’ultima volta tutti assieme, o si esce in centro o a visitare i sopracitati Presepi, oppure si va tutti insieme in località turistiche limitrofe, preferibilmente a Palazzolo Acreide, Ferla, Melilli, Siracusa, Noto; ma anche località fuori provincia come Giarratana, Charamonte Gulfi, Monterosso Almo, Ragusa e Modica (in Provincia di Ragusa), Caltagirone, Vizzini e Militello (in Provincia di Catania).

Le festività natalizie finiscono il 6 Gennaio per l’Epifania. In questa giornata vi sono piccoli spettacoli per i bambini oltre all’ultima rappresentazione dei Presepi Viventi, con cui termina il periodo natalizio sortinese.

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