*Sperlinga – Mazzarronello – Fegotto, Area iblea di Sperlinga (Torrente Sperlinga – Rovine archeologiche di Sperlinga – Cupola Araba)

Sperlinga
(Mazzarronello – Fegotto)

*Area iblea di Sperlinga
(Torrente Sperlinga – Rovine archeologiche di Sperlinga – Cupola Araba)

L’area iblea appartenente alla frazione chiaramontana di Sperlinga è posta immediatamente a nord della medesima ed è raggiungibile dalla S.P. 5 Vittoria – Cannamellito – Pantaleo andando in direzione di Licodia Eubea (e quindi della SS 514 Ragusa – Catania).

L’area si presenta colma di appezzamenti di terreno coltivati a vigneto, oliveto ed agrumeto ed è solcata dal Torrente Sperlinga, corso d’acqua di tipo meteorico con scorrimento idrico consistente soltanto in caso di pioggia, che si origina in Contrada Chiusa Macchia nell’estremità settentrionale del territorio comunale di Chiaramonte Gulfi presso la frazione di Donnagona – Piano dell’Acqua di cui lambisce l’area nota come Chiavola, scendendo verso sudovest lambendo le Contrade Serra Berreta, Fegotto, Cicimia, appunto Sperlinga e Mazzarronello, in cui riceve l’omonimo torrente, andandosi ad immettere più a sud in Contrada Fossa Rotonda presso il Torrente Para dando origine al Torrente Paratore, immissario del Fiume Dirillo presso l’area di Scornavacche (collocata a poca distanza dalla località di Roccazzo). Lungo questo torrente sono stati rinvenuti i ruderi di sparuti siti sepolcrali di epoca tardosicula risalente al 600 a.C. composti da tombe a fossa collocate nelle aree non interessante da attività agricole (alcune di esse sono state localizzate a sud della Contrada Fegotto).

Presso il ponte della S.P. 5 che scavalca il torrente, alla nostra destra vi è una traversa che segue il vecchio tracciato della provinciale che conduce alla SS 514, percorrendolo notiamo alla nostra sinistra una curiosa costruzione con tetto conico simile a quello di un trullo pugliese. Si tratterebbe di un edificio che si ispira a edifici in stile arabo situati nell’Africa settentrionale il cui stile è riscontrato nelle costruzioni rurali note come “Cubburi” o “Muragghi” di cui alcune di esse diffuse in territorio ibleo tra il calatino e il ragusano (come “a Muragghia” di Contrada Maurino a Ragusa). Questa costruzione a sezione cilindrica con tetto conico e accesso ad arco cuspidato in realtà era una postazione di guardia appartenente al limitrofo feudo di Fegotto, appartenente alla famiglia dei baroni Rizza.

Un’altra area interessante sempre di Contrada Sperlinga la si può raggiungere dalla prima traversa alla nostra destra dopo il rifornimento di carburante con lo spiazzale grande (venendo da Sperlinga) andando in direzione dell’oleificio Gulino fino ad un bivio, percorrendo la strada alla nostra sinistra arriviamo presso un breve rilievo che domina la Contrada Sperlinga. In questa zona contraddistinta da oliveti, sempre in prossimità delle sponde del Torrente Sperlinga vi sarebbero le rovine di un abitato di epoca tardobizantina risalente al secolo VI d.C. (periodo tra il 501 e il 600 d.C.) oltre ad una necropoli di epoca greca composta da una ventina di sepolcri a fossa da cui provengono anche vari reperti che sono posti all’interno del Museo Archeologico di Ragusa. Comunque sia l’area è molto interessante dal punto di vista archeologico e andrebbe studiata in maniera più approfondita.

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