*Villasmundo, Poggio Manchitta

Dalla S.P. 95 Melilli – Villasmundo raggiungiamo l’incrocio con la S.P. 60 che collega Sortino allo svincolo dell’Autostrada SR – CT (ex asse attrezzato SS 114) all’altezza di due casematte di cemento costruite nel periodo della II guerra mondiale e percorrendo quest’ultima strada in direzione Sortino. Notiamo davanti a noi il rilievo posto più a nord della catena iblea dei Monti Climiti noto come “Poggio Manchitta”.

Si tratta di un rilievo calcareo molto difficile e pericoloso da visitare (e se ne raccomanda la visita ad esperti speleologi o in arrampicate) raggiungibile proprio dalla provinciale che conduce a Sortino visto che sorge alla sua sinistra (venendo da Melilli o da Villasmundo) in cui possiamo già notare alcune caverne poste sulle sue pareti. In questo rilievo sono poste le sorgenti del Torrente Cugno di Rio (che scorre presso il sito delle Grotte Villasmundo e Alfio) poste presso un vecchio ponte facente parte della vecchia provinciale 60 per Sortino (ora affiancato da un tratto più ammodernato) in cui possiamo ammirare una spaccatura che divide il rilievo montuoso in due versanti, quello nordest e quello sudovest. Difatti in queste zone sono state catalogate da speleologi locali molte grotte di tipo carsico collocate rispettivamente sul versante a nord est e a sudovest del rilievo montano. Esse sono le Grotte degli Affamati, del Carrubo, della Falesia, di Casa della Falesia (poste nel versante nordest andando da nord verso sud) di Poggio Manchitta I, II, III, IV, di Masseria Finocchio e del Cisternone (poste nel versante sudovest del rilievo sempre da nord verso sud). Una di queste grotte sorge presso una masseria colonica nota appunto come “Masseria Finocchio”. Quest’area molto vasta è raggiungibile da alcuni sentieri posti alla nostra sinistra salendo sempre verso Sortino (alcuni di essi sono di accesso vietato perché conducono a siti minerari per cui vi possono essere pericoli di cadere all’interno di cave estrattive).

Il versante nord del Poggio Manchitta noto come “Cugno di Rio” su cui sorge la S.P. 60, invece presenta vari siti rupestri di epoca molto probabilmente tombe di epoca neolitico – sicula (raggiungibili da un sentiero posto dopo il vecchio ponte citato prima sulla nostra destra, che conduce anche presso l’area di Pozzo Maltempo presso la Cava di Cugno di Rio).

Il versante meridionale del Poggio Manchitta è raggiungibile da una traversa posta sulla S.P. 95 in direzione Melilli (la prima alla nostra destra venendo da Villasmundo o dall’autostrada, a sud dell’incrocio tra la S.P. 60) attraversando alcuni campi coltivati. In questa zona troviamo altri siti rupestri ancora sconosciuti che si affacciano presso la limitrofa area iblea di Cava dei Molini (solcata dal Torrente Cantera).

Dalla sommità del Poggio Manchitta possiamo ammirare uno dei panorami più suggestivi della Sicilia potendo ammirare a sud la costa che va da Priolo Gargallo a Siracusa, e a nord il Golfo di Augusta, il Golfo di Catania con la grande città catanese con l’Etna sullo sfondo; in caso di tempo sereno si può anche ammirare la costa nordorientale della Sicilia e addirittura anche la punta meridionale della Calabria.

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