*Villasmundo, Sorgente e Torrente San Calogero

Proseguendo per la S.P. 95 in direzione Carlentini, dopo aver oltrepassato le traverse che conducono al Monte Cassarà, entriamo presso la Contrada Alloro in cui, alla nostra sinistra, possiamo notare un’antica fonte di pietra lavica collocata sotto una piccola pineta, collocata nel punto in cui nasce il Torrente San Calogero. Infatti sotto la fonte comincia a delinearsi questo corso d’acqua che lambisce i territori nord di Villasmundo (Melilli) e Augusta sfociando nel Mare Ionio presso l’area di Costa Saracena – Castelluccio.

Il Torrente San Calogero non scorre in una vera e propria cava iblea ma in un “vallone” poco profondo circondato da coltivazioni varie (tra cui molti agrumeti) facendo da confine tra i territori comunali di Melilli e di Augusta per un buon tratto passando per le contrade villasmundesi di Porrazzito (collocata al confine con Carlentini con l’area di Roccadia e Fosso Damiano), Nocchiara, San Domenichello e quelle augustane di San Calogero – Frandanisi, Maldicente, Ficatazzi, Scandurra, Costa Saracena per poi sfociare in mare presso l’area di Villaggio Castelluccio (nota in passato come Castelluccio Siculo). Lungo il suo corso sono collocate rovine archeologiche in territorio augustano in cui il torrente tende ad infossarsi nelle pareti calcaree di cui vanno citate alcune caverne contenenti sepolcri di epoca neolitico – sicula ed un presunto oratorio rupestre di epoca bizantina dove secondo una tradizione locale vi ha dimorato “San Calogero di Agrigento” presso l’area di San Calogero – Casitte – Maldicente – Ficatazzi. L’area di maggiore interesse è quella della “Commenda di San Calogero”, borgata feudale sorta nel 1300 che poi divenne proprietà dei Baroni Gaetani di Sortino e infine della famiglia Matarazzo di Carlentini (vedi sezione riguardante Augusta per saperne di più). Tutte queste zone sono raggiungibili dalla S.P. 57 Carlentini – Brucoli il cui imbocco è posto in Contrada Porrazzito a destra della S.P. 95.

Il Torrente San Calogero noto localmente come “A Ciumara i San Caloggeru” si presenta secco o con uno scorrimento minimo di acque in estate mentre in inverno la sua portata idrica è buona (anche grazie alle piogge). Esso scorre per un buona parte del suo tratto iniziale (posta in territorio melillese) adiacente al Fosso Damiano, importante cava iblea che si immette più a nord presso il Fiume San Leonardo in territorio di Carlentini (vedi link nella pagina precedente).

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