Vittoria, Chiesa di Santa Maria delle Grazie e Ex Convento dei Frati Minori Osservanti (Società Operaia di Mutuo Soccorso “Ferdinando Iacono” – Biblioteca Comunale “Angelo Alfieri”)

Vittoria

Chiesa di Santa Maria delle Grazie e Ex Convento dei Frati Minori Osservanti
(Società Operaia di Mutuo Soccorso “Ferdinando Iacono” – Biblioteca Comunale “Angelo Alfieri”)


La barocca Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Presso il vertice settentrionale della Piazza del Popolo, di fianco al Teatro Comunale “Vittoria Colonna”, è posta la bella Chiesa di Santa Maria delle Grazie comprendente l’ex Convento dei Frati Minori Osservanti che è considerata assieme al vicino teatro come il monumento “simbolo” della città vittoriese, anche se non si tratta della chiesa più importante della città (che invece è la Chiesa Madre di San Giovanni Battista, posta poco più ad est in Piazza Ferdinando Ricca).

Questa chiesa col limitrofo convento francescano facente capo all’ordine dei Frati Minori Osservanti, venne eretta nel 1619 in un’area un tempo al di fuori del primo nucleo urbano seicentesco ma che da li a poco venne inglobata all’interno della crescente città vittoriese divenendo la cosiddetta “Piazza del Mercato” (attuale Piazza del Popolo). La costruzione del convento terminò nel 1634. Durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693 la chiesa ed il convento vennero gravemente danneggiati tant’è che nei primi anni del 700 venne ordinata la ricostruzione dell’intero edificio sacro, che terminò per intero solo nel 1769 (mentre nel 1754 la parte interna dell’edificio era molto probabilmente già aperta al culto); non si sa con certezza chi siano gli architetti che hanno progettato l’intero edificio sacro ma molto probabilmente sarebbero originari dell’attuale provincia ragusana. L’attiguo convento francescano venne utilizzato anche come istituto scolastico retto dai monaci. Nella seconda metà del 1800, in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dall’allora Regno d’Italia, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie venne chiusa al culto e i locali del limitrofo convento riutilizzati dal comune vittoriese come sede postale, pretura e caserma dei carabinieri, funzioni che vennero svolte anche durante la prima metà del 1900. Nel secondo dopoguerra a partire dall’anno 1946 alcuni monaci francescani dimorarono nuovamente presso il convento riaprendo al culto la chiesa per diversi anni. Oggigiorno la chiesa e parte del convento sono curati da preti provenienti dalla Diocesi polacca di Kielce che, in sinergia con quella di Ragusa, fanno in modo che la Chiesa di Santa Maria delle Grazie possa rimanere aperta al culto. Nel frattempo parte dell’ex convento divenne sede della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso intitolata al patriota vittoriese “Ferdinando Iacono” (istituita nel 1862) nonché della Biblioteca Comunale “Angelo Alfieri”.

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La barocca Chiesa di Santa Maria delle Grazie si affaccia presso un breve sagrato presentando un’elegante facciata curvilinea convessa verso il centro, divisa in tre ordini orizzontali. L’ordine inferiore, solcato da sei pilastri a capitello tuscanico che sorreggono un’elegante trabeazione merlata divide l’ordine inferiore da quello superiore, presenta al centro un elegante portale arcuato (recante due rosette in sommità) sormontato da uno scudo raffigurante lo stemma dell’ordine dei Frati Minori Osservanti, sorretto da figure di angeli svolazzanti. Ai lati del portale vi sono due nicchie arcuate. L’ordine centrale della facciata è contraddistinto da quattro pilastri con capitelli ionici che sorreggono la trabeazione posta sotto la torre campanaria (terzo ordine), la cui base risulta caratterizzata da bassorilievi di tipo floreale; anche i due contrafforti a spirale posti ai lati hanno questo tipo di base (oltre a balaustrini incavati nella parete). Al centro è posta la finestra arcuata delimitata da pilastri che sorreggono un elegante timpano semicircolare, mentre nella parte bassa vi sono balaustrini in pietra. Sopra vi è posto un’orologio meccanico, mentre ai lati vi sono due nicchie arcuate simili a quelle dell’ordine inferiore adiacenti al portale. L’ordine superiore della facciata comprende la torre campanaria la cui base è caratterizzata da balaustrini incavati nelle pareti, da cui partono quattro pilastrini a capitello corinzio che delimitano la nicchia campanaria di forma arcuata e che sorreggono l’elegante frontone triangolare della facciata; a lato vi sono eleganti contrafforti a spirale. La sommità della facciata, caratterizzata da un piccolo frontone con vari fregi decorativi, delimitato da due pinnacoli sferici di pietra, possiede una struttura in ferro battuto che sorregge la “Croce” fatta col medesimo materiale.

L’interno della chiesa possiede un’unica grande Navata con volta a botte adornata da eleganti stucchi policromi attribuiti ad allievi del maestro stuccatore palermitano Giuseppe Gianforma raffiguranti cartigli con versi biblici in latino sorretti da figure angeliche (posti sugli Altari laterali).

Qui possiamo ammirare la cantoria decorata con eleganti stucchi è posto un organo a canne; mentre ai lati della navata vi sono stupendi altari barocchi collocati dentro eleganti arcate che sono caratterizzati da eleganti colonne e frontoni con timpani spezzati, abbelliti con varie decorazioni in stucco. In quelli posti alla nostra sinistra sono consacrati a “Santa Elisabetta di Ungheria”, “Sant’Antonio di Padova”, “Sacro Cuore di Gesù” (recanti la statue raffiguranti i “Santi” omonimi), “Sant’Anna” (in cui è posta la tela raffigurante i “Santi Anna, Gioacchino e la Madonna Immacolata” del 1717 opera del pittore netino Antonino Manoli) e a “Santa Maria Immacolata” (in cui è posta la statua settecentesca portata in Processione a Vittoria l’8 Dicembre di ogni anno); quelli collocati alla nostra destra sono rispettivamente consacrati a “San Marco Evangelista”, alle “Anime del Purgatorio” (in cui sono collocati dipinti che raffigurano le omonime figure a cui questi altari sono consacrate), alla “Madonna del Lume” (tela del 1736 attribuita alla scuola del pittore Olivio Sozzi), a “San Francesco di Assisi” (dove è posta una statua raffigurante il “Santo Umbro”) e al “Santissimo Crocifisso” (in cui è posta una tela raffigurante “Santa Maria Addolorata” oltre ad un “Crocifisso” ligneo).

L’area presbiteriale, divisa dalla navata da un’elegante arcata agghindata da eleganti stucchi decorativi, presenta l’Abside solcata da pilastri che la dividono in quattro corpi aventi ciascuno le figure affrescate delle allegorie raffiguranti le “Virtù Cristiane” (“Carità, Fede, Speranza, Obbedienza”), in alto vi è una scultura in stucco raffigurante “San Francesco di Assisi” assieme a schiere di angeli.

Da ammirare l’Altare Maggiore in marmo abbellito da statue di angeli, sopra il quale è posta la tela raffigurante “Santa Maria delle Grazie tra San Giovanni e San Francesco” (opera attribuita alle scuole artistiche dei pittori Guglielmo Borremans o Olivio Sozzi).

Presso la Sacrestia della chiesa possiamo ammirare un casserizio in legno e due dipinti che raffigurano “San Diego di Alcalà mentre compie il Miracolo del Pane” (opera del pittore nisseno Sebastiano Alotti dipinta nel 1723) e “Santa Filomena” (opera del pittore calatino Francesco Vaccaro dipinta nel 1843).

L’ex Convento dei Frati Minori Osservanti

Di fianco alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, presso la Via Principe Umberto è posto l’ex Convento dei Frati Minori Osservanti, oggi sede sia della Società di Mutuo Soccorso “Ferdinando Iacono” che della Biblioteca Comunale “Angelo Alfieri”.

Il prospetto di due ordini orizzontali si presenta piuttosto semplice ed è delimitato da due pilastri ai vertici dell’edificio. L’ordine inferiore presenta una serie di portoncini rettangolari (tre nella parte sinistra dell’edificio, sede della società di mutuo soccorso, e uno nella parte destra) mentre al centro vi sono tre portali arcuati (due grandi con al centro uno più piccolo) presso la sede della biblioteca. L’ordine superiore presenta cinque balconcini e due finestrelle ad apertura rettangolare sormontate da travoni. I prospetti laterali presentano eleganti finestre e balconcini.

L’interno dell’ex Convento presenta ancora le stanze in cui dimoravano i monaci, il refettorio nonché i magazzini interni dell’edificio monastico (tutti restaurati e riutilizzati) mentre all’interno è posto un elegante chiostro con portici arcuati.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito santamariagrazie.wixsite.com/chiesavittoria, per saperne di più sulla Biblioteca “Angelo Alfieri” clicca qui.

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