Vittoria, Museo Italo – Ungherese (Ex Campo di Concentramento di Vittoria – Cappella di Santa Barbara)

Vittoria

Museo Italo – Ungherese
(Ex Campo di Concentramento di Vittoria – Cappella di Santa Barbara)

Il Museo Italo – Ungherese di Vittoria è situato presso l’area in cui era collocato il campo di concentramento costruito negli anni della I guerra mondiale per condurvi i prigionieri di guerra facenti parte dell’esercito austro – ungarico, avversario di quello italiano lungo quella che era nota come “grande guerra”. Esso è collocato nella vasta area – parcheggio facente capo all’attigua “Fiera EMAIA” comprendendo anche la sede cittadina dell’AVIS ossia dell’associazione italiana dei donatori di sangue in cui è posta pure una piccola Cappella consacrata a “Santa Barbara”.

Il campo di concentramento venne costruito nel Dicembre del 1915 cominciando ad “ospitare” detenuti prevalentemente di origine ungherese che, dopo esser stati arrestati lungo le operazioni di guerra sul “fronte italiano” (collocato tra l’Italia nordorientale, l’Austria e la Slovenia), dopo un lungo viaggio in treno venivano condotti in questa struttura carceraria collocata in Sicilia meridionale lontana dal teatro di guerra. A differenza di altri carceri di guerra, il campo di concentramento vittoriese non era noto per crudeltà e crimini di guerra vari ma anzi secondo le testimonianze di alcuni carcerati di origine ungherese, in questo spazio detentivo i prigionieri venivano trattati abbastanza bene anche dalla popolazione locale e (anche se controllati) veniva permesso loro di andare in giro per la città vittoriese avendo comunque la possibilità di effettuare alcuni lavori manifatturieri e agricoli retribuiti con speciali “buoni” (per saperne di più clicca qui). In questo campo di concentramento (uno dei più grandi tra quelli italiani costruiti durante la I guerra mondiale) vennero rinchiusi circa 20000 prigionieri di etnia ungherese.

Dopo la I guerra mondiale il campo venne chiuso e ovviamente requisito dall’amministrazione fascista cittadina anche se molto probabilmente non espletò funzioni particolari né nel primo dopoguerra, né durante la II guerra mondiale.

Nel secondo dopoguerra l’area venne riqualificata divenendo sede dei primi impianti sportivi cittadini e, a partire dagli anni 70, cominciò ad ospitare la Fiera EMAIA. Nonostante ciò nell’unica “baracca” (per la precisione la numero 16) dell’ex campo di concentramento rimasta in piedi si pensò di allestire uno spazio museale in memoria della funzione passata di “campo di prigionia”. Dopo i dovuti restauri e le donazioni di vari “reperti”, il 14 Dicembre 1995 venne inaugurato il “Museo Italo – Ungherese” con la partecipazione dei ministri della difesa di Italia e Ungheria facendo si che questo luogo venga considerato come “monumento alla pace tra i popoli”. Nel 1999 il presidente della repubblica ungherese visitò questo museo. Oggigiorno dopo un periodo di chiusura il “Museo Italo – Ungherese” è aperto ai turisti e alle visite didattiche curate da locali associazioni turistico – culturali (come ad esempio l’associazione “Grotte Alte”).

L’accesso al museo è collocato presso la Via Garibaldi (ingresso “C” del parcheggio della “Fiera EMAIA”) e vi è anche l’indicazione di colore marrone con la scritta “Museo Italo – Ungherese”. Il capannone è collocato immediatamente alla nostra sinistra e si presenta come un lungo edificio dal tetto spiovente riportante l’insegna che indica il limitrofo sito museale.

L’interno dell’edificio possiede ampie esposizioni di cimeli di guerra di cui armi (innocue), documenti, fotografie, vessilli di guerra, divise italiani e austro – ungarici nonché vari manufatti, opera dei detenuti ungheresi; vi sono anche alcuni “buoni” utilizzati dagli stessi detenuti per poter effettuare compere all’interno della città (che venivano guadagnati lavorando all’interno o all’esterno del campo di prigionia).

All’esterno del campo possiamo ammirare ancora il cortile interno ed una “torretta” di avvistamento a sezione cilindrica, posta a poca distanza da un campo di calcio facente parte degli impianti sportivi posti all’interno dell’area della Fiera EMAIA. Nella zona collocata presso l’AVIS vi è una piccola area verde nonché un’edicola votiva.

Qui è posta anche una piccola Cappella consacrata a “Santa Barbara”, al cui interno è collocata una statua raffigurante la “Santa Martire”, che viene portata in Processione all’interno dell’ex campo di concentramento il 4 Dicembre di ogni anno.

Il Museo Italo – Ungherese rimane di solito aperto dal Lunedì al Venerdì dalle ore o9.00 alle 13.00, per saperne di più su come e quando visitarlo bisogna telefonale al numero +39: 0932 865 994.

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