Vittoria, Palazzo Ricca

Vittoria

Palazzo Ricca

Al numero civico 13 di Via Nino Bixio troviamo il settecentesco Palazzo Ricca, appartenente alla famiglia dei Baroni Ricca della Scaletta (feudo posto in un’area ad ovest di Vittoria, che ora è nota come “Contrada Gaspanella”). L’edificio ora è abbandonato ma dovrebbe essere restaurato e riconvertito ad uso turistico – culturale (anche se una piccola parte di esso ospita un’abitazione privata).

Il Palazzo Ricca, costruito nel 700 ma con abbellimenti in stile tardoneoclassico e liberty, è collocato tra le Vie Nino Bixio (in cui è posto il prospetto principale), Marsala e Carlo Alberto ed è delimitato da imponenti pilastri che ne sorreggono i frontoni di coronamento.

Il prospetto di Via Nino Bixio presenta un’elegante facciata di due ordini orizzontali. Nell’ordine inferiore è posto al centro un’elegante portale arcuato inquadrato da due imponenti colonne a capitello tuscanico che sorreggono la parte centrale della balconata dell’edificio (sorretta anche da eleganti mensoloni), mentre a fianco vi sono due finestre rettangolari sormontate da travoni. La balconata posta sull’ordine superiore è racchiusa da inferriate in ferro battuto e reca cinque aperture rettangolari di cui quella centrale sormontata da un timpano spezzato mentre quelle laterali hanno travoni con fregi decorativi di tipo geometrico. Il prospetto di Via Marsala nel suo ordine inferiore presenta due aperture (una centrale che conduce ad un appartamento privato, e l’altra sul vertice sinistro della facciata che risulta murata) mentre in quello superiore vi sono cinque balconcini con elementi architettonici simili a quelli della balconata posta nel prospetto di Via Nino Bixio. Il prospetto di Via Carlo Alberto per un breve tratto presenta due ordini orizzontali (comprendenti accessi rettangolari con una finestrella rettangolare sopra di essi) posti ai lati degli accessi al cortile interno dell’edificio comprendenti tre aperture arcuate (di cui quella centrale deturpata) con sopra una finestrella arcuata, posti un un corpo ad unico ordine, sopra il quale vi è una veranda composta da pilastri che sorreggono inferriate in ferro battuto.

L’interno del palazzo possiede eleganti stanze abbellite da affreschi decorativi (opere dei pittori Alessandro Abate e Luigi Giordano) di cui va citato quello sul salone principale raffiguranti gli dei “Diana e Apollo”. Da citare anche la presenza di una piccola Cappella all’interno dell’edificio avente varie decorazioni ed un elegante Altare. Degno di nota è anche il cortile interno in cui si affacciano gli appartamenti interni del palazzo.

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