Vittoria, Parco Extraurbano di Serra San Bartolo (Parco San Bartolo – Feudo San Bartolo – Museo Regionale del Carrubo, delle Arti e degli Strumenti del Lavoro Rurale)

Vittoria

Parco Extraurbano di Serra San Bartolo
(Parco San Bartolo – Feudo San Bartolo – Museo Regionale del Carrubo, delle Arti e degli Strumenti del Lavoro Rurale)

Dalla S.P. 2 Vittoria – Acate, venendo dalla città vittoriese, arriviamo presso la rotatoria di Contrada Serra San Bartolo imboccando la S.P. 30 Rinelli – Coffitello in direzione Catania – Ragusa – Chiaramonte Gulfi (SS 514) trovando alla nostra destra le indicazioni per il Parco Extraurbano di Serra San Bartolo, che prende il nome della limitrofa contrada posta su di un piccolo rilievo, che deriverebbe o da una chiesa o da un monastero oggigiorno non più esistenti.

Questo parco è stato creato agli inizi degli anni 1990 adibendo un antico caseggiato feudale noto come “Case Licata” a vero e proprio spazio museale incentrato sulla civiltà contadina vittoriese con la costituzione del “Museo Regionale del Carrubo, delle Arti e degli Strumenti del Lavoro Rurale” ossia di uno spazio didattico incentrato sul mestiere contadino praticato nel territorio vittoriese, con particolare attenzione alla raccolta e alla lavorazione delle carrube, provenienti dai carrubeti dell’area iblea limitrofa alla città vittoriese.

Il parco di Serra San Bartolo presenta un ampio spazio aperto dotato di giochi per bambini e percorsi ciclopedonali.

Al centro del parco è collocata masseria feudale, nota come “Case Licata”, facente parte del Feudo di San Bartolo che un tempo apparteneva a varie famiglie vittoriesi di cui i Traina e comprendeva vari caseggiati rurali di cui molti di essi riadibiti a scopi abitativi (non perdendo del tutto la loro funzione agricola) mentre altri sono in rovina.

Possiamo ammirare l’antico caseggiato rurale comprendente la casa dei “Massari” (ossia coloro che lavoravano presso la masseria caratterizzata da un edificio a tetto spiovente con eleganti portoncini rettangolari), le stalle, i magazzini e i palmenti ora adibiti a spazio museale. Infatti qui vi è la sede del suddetto Museo Regionale del Carrubo, delle Arti e degli Strumenti del Lavoro Rurale in cui vi sono esposti molti oggetti utilizzati dai contadini e dalle loro famiglie (stoviglie, mobili, attrezzi agricoli ecc…).

Il museo è diviso in varie aree di cui le più importanti sono il palmento in cui vi sono posti torni per la spremitura delle uve per ottenerne il mosto (da cui si ricavava e si ricava tuttora il noto vino “Cerasuolo di Vittoria”) oltre alle botti in cui veniva lasciato a fermentare; la stalla e il laboratorio del fabbro ferraio in cui venivano prodotti i ferri per i cavalli, l’area in cui venivano prodotti cesti (“Panari”) e setacci, l’area della cucina con il forno a legna e l’antica cucina nota come “Tannura” in cui i contadini cucinavano per poi mangiare attorno ad una grande tavolata, oltre alla residenza feudale. In tutte le stanze, oltre agli oggetti agricoli utilizzati per la raccolta e la lavorazione delle carrube ma anche delle olive e del grano, vi sono raccolte di oggetti personali che i “Massari” utilizzavano anticamente per le faccende domestiche. All’esterno vi è posto il cortile noto come “Bagghiu” in cui è posto un pozzo che si collegava alla riserva idrica della masseria (“A Sterna”) e una piccola Cappella in cui gli abitanti della masseria si ritrovavano per pregare.

Il Museo di Serra San Bartolo è aperto dal Lunedì al Sabato dalle ore 09.00 alle ore 13.00; per sapere quando e come visitarlo telefonate al numero +39 0932 510 227 o visitando il sito web del Comune di Vittoria (www.comunevittoria.gov.it). 

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