Vittoria, Pasqua Vittoriese, “I Parti” e Festa della Resurrezione

Vittoria

Pasqua Vittoriese, “I Parti” e Festa della Resurrezione

La Pasqua Vittoriese è, dopo la festività consacrata al Patrono “San Giovanni Battista”, la più importante festività della città di Vittoria essendo composta da antichi riti svolti durante la “Settimana Santa” (per saperne di più clicca qui) che vengono ancora praticati, di cui il più importante è quello del “Dramma Sacro” meglio noto come i “Parti”, che si tiene la sera del Venerdì Santo presso l’Altare del Calvario in Piazza Sei Martiri della Libertà. I riti pasquali vittoriesi sono tra i più importanti della Provincia di Ragusa e i “Parti” recitati il Venerdì Santo durante il “Dramma Sacro” (opera ottocentesca del poeta vittoriese Alfonso Ricca) e la Domenica di Pasqua in occasione della “Resurrectio”, sono stati proclamati il 16 Ottobre 2007 “Bene Immateriale dell’Umanità” dall’Unesco all’interno del “Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana” divenendo noto come uno dei più importanti riti popolari legati alla tradizione popolare siciliana. Oltre a ciò va anche detto che in passato la Pasqua Vittoriese comprendeva altri toccanti riti che oggi non vengono più praticati come “A Prucissioni re Sciaccari”, il “Cristo alla Colonna” e “A Caruta ra Taledda” che si svolgevano rispettivamente il Mercoledì, il Giovedì e il Sabato Santo. Un altro rito collegato era la “scampagnata” effettuata il “Mercoledì delle Ceneri” che commemorava l’acquisizione di alcune contrade a nord di Vittoria (vedi link “Carnevale Vittoriese” per saperne di più). La Pasqua Vittoriese comprende infine la Festa parrocchiale della Resurrezione che si tiene nell’omonima moderna chiesa la prima Domenica dopo Pasqua.

La Via Crucis Cittadina (ultimo Venerdì di Quaresima)

L’ultimo Venerdì di Quaresima a Vittoria si tiene la “Via Crucis” cittadina che viene organizzata da varie parrocchie vittoriesi a rotazione tant’è che il suo percorso varia di anno in anno. Alle ore 19.00 circa dalla chiesa da cui partirà la Via Crucis comincerà la solenne Messa che prevede la partecipazione di un gran numero di fedeli. Al termine della funzione, alle ore 20.30 circa, inizia la “Via Crucis” formata da una processione di molti devoti che reciteranno i Misteri dolorosi del Rosario. Dopo circa un’ora la Via Crucis terminerà presso la Chiesa che funge da “tappa conclusiva” di questa processione.

La Domenica delle Palme, la “Via Crucis Vivente” e l’inizio della Settimana Santa

I riti pasquali a Vittoria iniziano in occasione della “Domenica delle Palme” con la Processione che commemora “L’Entrata di Cristo a Gerusalemme” in cui venne salutato dalla folla festante con rami di palma e di olivo (rispettivamente simboli di regalità e di pace). Alle ore 10.00 circa le principali parrocchie vittoriesi (della periferia e del centro storico) organizzano questa Processione i cui partecipanti recano in mano rami di olivo e di palma (questo ultimi finemente lavorati a mano) venduti o offerti presso le chiese in cui parte il corteo, che poi percorrerà il quartiere limitrofo alla parrocchia di appartenenza (ovviamente quella più importante è celebrata presso l’area appartenente alla Chiesa Madre di San Giovanni Battista). Al termine della Processione (ore 10.30 – 11.00 circa) presso il Sagrato delle chiese, i rami di palma e olivo vengono benedetti con una benedizione collettiva. Al rientro in chiesa verrà celebrata una solenne Messa seguita da molti fedeli con cui si commemora “La Passione e Morte di Cristo”.

Alle ore 17.30, presso la periferia di Vittoria, inizia la “Via Crucis Vivente”, toccante rappresentazione della “Passione e Morte di Gesù Cristo” ora organizzata dalla Parrocchia della Madonna delle Lacrime. Lungo il quartiere della limitrofa parrocchia (lungo la Via Rosolino Pilo nella periferia nord di Vittoria) viene inscenato da vari figuranti il commovente “Calvario di Cristo” che comprende parti della sua vita e ovviamente tutte le sue sofferenze fino alla sua morte in croce. Nel frattempo nel pomeriggio (ore 19.00 circa) verranno celebrate nelle chiese cittadine le Messe serali che concludono la solennità della Domenica delle Palme.

Il giorno successivo comincia la “Settimana Santa” ossia i sette giorni che precedono la Pasqua di Resurrezione in cui la città di Vittoria si prepara a celebrarne i principali riti.

Un tempo essi iniziavano il “Mercoledì Santo” con la “Processioni re Sciaccari” in cui un corteo di uomini incappucciati e vestiti con lunghe tuniche che recavano in mano lunghe torce (note appunto come “I Sciaccari” ) interpretavano la parte dei giudei che catturarono “Cristo” nell’Orto degli Ulivi. Questo rito non viene più celebrato da moltissimi anni e oggigiorno la serata di questo giorno vede la sistemazione e la collocazione degli “Altari della Reposizione” (meglio noti come “I Sepolcri”) all’interno delle chiese vittoriesi, che dura sino a tarda sera.

Inoltre nelle giornate del Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo, molti vittoriesi che professano la religione cattolica compiono il “Precetto Pasquale” comprendente la Confessione e il ricevimento dell’Eucarestia in modo che per il periodo di Pasqua i peccati possano essere cancellati. Va detto inoltre che per tutto il periodo della Settimana Santa viene esposta “A Taledda” presso la Chiesa Madre di Vittoria, ossia una grande tela dipinta nel 1861 dal pittore vittoriese Giuseppe Mazzone raffigurante la “Passione di Cristo”, che un tempo veniva fatta poi cadere il “Sabato Santo” (vedi più sotto).

Il Giovedì Santo; “I Sepolcri”

I riti della Settimana Santa vittoriese entrano nel vivo nella giornata del “Giovedì Santo” in cui un tempo era celebrata la “Processione del Cristo alla Colonna” il cui simulacro (posto presso la Chiesa Madre di Vittoria) dopo la Messa serale, veniva portato in Processione per le vie del centro storico vittoriese dalla “Congregazione del Cristo alla Colonna” venendo seguito da molti devoti, concludendosi poi a tarda serata. Oggigiorno questa processione non si tiene più poiché l’ex Vescovo della Diocesi di Ragusa (a cui appartiene Vittoria) Angelo Rizzo la vietò per motivi ecclesiastici.

Oggigiorno il “Giovedì Santo” vittoriese viene celebrato con la Messa “In Coena Domini” che inizia alle ore 19.00 circa in gran parte delle chiese vittoriesi. Questa celebrazione comprende il rito della “Lavanda dei Piedi” che commemora appunto l’atto compiuto da “Gesù Cristo” che lavò i piedi ai suoi Apostoli facendo presagire loro l’intento della sua missione divina che si sarebbe poi conclusa con la sua passione e morte.

Al termine di questa Messa inizia la visita ai sopracitati “Altari della Reposizione”, meglio noti come “I Sepolcri” (preparati la sera prima). Si tratta di composizioni che raffigurano “L’Ultima Cena” riproducendo vari passi del Vangelo o utilizzando vari simbolo cristiani legati al sacramento dell’Eucarestia (oltre che alla “Passione e morte di Cristo”). Vengono inoltre deposti i “Lavureddi” ossia piccole composizioni con germogli di grano (o di legumi quali lenticchie) di colore giallo paglierino poiché vengono fatti crescere in assenza di luce solare, raffigurando appunto “la luce di Cristo che sconfigge le tenebre della morte”. Verso le ore 22.00 di fronte ai Sepolcri inizia la veglia di preghiera che commemora “L’Ultima Cena”, “L’agonia di Cristo nell’Orto degli Ulivi” e “La cattura di Cristo” (avvenuta grazie al tradimento dell’apostolo Giuda Iscariota). Questa veglia , seguita da molti fedeli, termina intorno alle ore 00.00 concludendo i riti del “Giovedì Santo”.

Il Venerdì Santo; La Processione del “Cataletto”, “Il Dramma Sacro” (i “Parti” ), la Deposizione e la Processione del “Cristo Morto”

Passata la solennità del Giovedì Santo, Vittoria si appresa a celebrare quella luttuosa del “Venerdì Santo” con cui si commemora la “Passione e morte di Cristo” comprendente la Processione del “Cataletto”, il toccante “Dramma Sacro” comprendente i “Parti” e la Processione serale del “Cristo Morto”.

Alle ore 11.00 presso la Chiesa Madre di San Giovanni Battista avviene la sistemazione del “Cataletto” (ossia un’urna in legno e vetro di fattura ottocentesca) all’interno del quale viene posta la statua del “Cristo Morto” (una statua di tipo snodabile che verrà posta poi sulla Croce durante la rappresentazione dei “Parti” ), e del Simulacro di “Santa Maria Addolorata” ad opera della “Congregazione del Santissimo Crocifisso” di Vittoria (i cui esponenti vengono chiamati “I Crucifissari” ). Nel frattempo presso la Piazza Sei Martiri della Libertà il monumento del Calvario viene sistemato per la rappresentazione del “Dramma Sacro”.

Alle ore 12.00 dalla Chiesa Madre di Vittoria i Simulacri del “Cataletto” col “Cristo Morto” e della “Madonna Addolorata” usciranno in Processione portati con devozione dai confratelli del “Santissimo Crocifisso” venendo seguiti da un ampio numero di fedeli. Il corteo percorrerà buona parte del centro storico per arrivare presso Piazza Sei Martiri della Libertà in cui, dopo una breve preghiera, i simulacri verranno collocati sull’Altare del Calvario per tutta la giornata, mentre la sistemazione per la rappresentazione dei “Parti” continuerà per buona parte del pomeriggio. Nel frattempo viene issato il “Crocifisso” recante la statua del “Cristo” martoriato.

Alle ore 20.30 circa inizia il “Dramma Sacro” di Vittoria, il rito più atteso della Settimana Santa Vittoriese. Si tratta di una toccante rappresentazione scenica curata dalla Parrocchia della Chiesa Madre che si basa su antiche trascrizioni seicentesche rielaborate dal marchese Alfonso Ricca (studioso, scrittore e poeta vittoriese) nei primi anni del 1800. Questa rappresentazione (che venne migliorata nel 1989) è nota come “I Parti” ed è, come detto prima, iscritta dal 2007 nel registro dei beni immateriali della Regione Sicilia dall’Unesco. Il testo originale del marchese Ricca è composto in tutto da 450 versi ed è una vera e propria “opera drammatica” incentrata sulla “Passione e morte di Cristo” e sulla sua valenza religiosa, filosofica e umana. Dei “Parti” fa inoltre parte la “Resurrectio” recitata la sera della Domenica di Pasqua in Chiesa Madre.

L’interpretazione del “Dramma Sacro” viene affidata ai seguenti personaggi (interpretati da attori teatrali locali): “Maria”, “Maria Maddalena”, “Giovanni Evangelista”, “Misandro”, “Nizech”, “Longino”, “Giuseppe”, “Nicodemo” e “Il Centurione” (oltre a vari figuranti). Questi nove personaggi recitano i “Parti” a seconda dei versi a loro affidati. La toccante interpretazione viene ascoltata dai molti presenti con attenzione e devozione.

Al termine del Dramma Sacro, alle ore 21.30 circa, avviene la toccante “Deposizione di Cristo” dalla Croce, in cui la statua di “Gesù Crocifisso” viene deposta nel “Cataletto” e portata in Processione per le vie del centro storico di Vittoria assieme alla statua della “Madonna Addolorata”, venendo seguita da un grande numero di fedeli. A tarda serata i due simulacri rientreranno presso la Chiesa Madre di San Giovanni Battista terminando così i solenni riti del Venerdì Santo.

Il Sabato Santo, “A Risuscita”

Con l’arrivo del giorno noto come “Sabato Santo”, la città di Vittoria si appresta a celebrate il rito della “Risuscita” con cui si commemora la “Resurrezione di Gesù Cristo dalla morte”. Un tempo questo rito avveniva alle ore 12.00 del Sabato Santo con “A Caruta da Taledda” ossia della grande tela ottocentesca del pittore Giuseppe Mazzone raffigurante la “Passione di Cristo”, che veniva fatta “cadere” alla fine della Messa celebrata in Chiesa Madre. Oggigiorno questo rito non viene più celebrato dato che il rito ecclesiastico della “Resurrezione di Cristo” è stato spostato nella tarda serata del Sabato Santo.

Infatti “A Risuscita” viene celebrata a tarda serata (ore 22.00 circa) presso le principali chiese vittoriesi con solenni Messe (con la partecipazione di un alto numero di fedeli) in cui avvengono le Benedizioni del Fuoco e dell’Acqua, nonché con l’apparizione di una statua o di una sagoma raffigurante “Cristo Risorto” a metà celebrazione, salutata dallo scampanio notturno delle campane delle chiese vittoriesi che, creando un effetto irreale squarciando il silenzio notturno, annunziano la vittoria delle tenebre della morte da parte di “Cristo”.

La Domenica di Pasqua, la “Resurrectio” e la conclusione dei riti pasquali vittoriesi

L’ultimo giorno della Settimana Santa, la “Domenica di Pasqua”, vede lo svolgersi presso le chiese di Vittoria di solenni Messe che si celebrano la mattina (ore 11.00 circa) e il pomeriggio (ore 19.00 circa).

Il rito principale della Domenica di Pasqua è però lo svolgimento della rappresentazione teatrale nota come “Resurrectio”, facente parte dei “Parti” (e molto probabilmente attribuiti sempre al poeta Alfonso Ricca) che si svolge all’interno della Chiesa Madre di San Giovanni alle ore 20.30 circa. Questa rappresentazione, al contrario del “Dramma Sacro”, è incentrata sulla “Resurrezione di Cristo” e, dopo il rinvenimento del suo testo originale, viene di nuovo recitata dal 2008. La recitazione dei versi di quest’opera vengono affidati a turno ai seguenti personaggi, “Maria Maddalena”, “Caifa”, “Misandro”, “Pilato”, “Il Centurione”, “Giuseppe”, “Giovanni” e “Giuda”, interpretati sempre da attori locali come per il sopracitato “Dramma Sacro”. Con il termine della “Resurrectio”, la Settimana Santa e i riti pasquali vittoriesi si concludono del tutto.

Dal punto di vista gastronomico, la Pasqua Vittoriese è ovviamente importante per la presenza di molti piatti tipici preparati durante il pranzo della Domenica di Pasqua di cui vanno citati la tradizionale Pasta al forno (lasagne, cannelloni ecc…) disposta tra strati di sugo di carne di maiale, formaggio, salumi e ingredienti vari oltre a vari formati di pasta casereccia (semplice o farcita) cotta in un saporito sugo al pomodoro. Segue la carne di agnello che può essere infornata con patate e verdure miste, “Abbuttunata” (ossia un pezzo sano di carne di agnello farcita con vari ingredienti quali verdure, salumi, formaggi ecc…) o posta dentro i “Mpanati” (focacce di forma tondeggiante cotte nel forno a legna). Oltre alla carne di agnello sono diffuse varie preparazioni, sempre a base di carni varie di cui vanno citati i “Pastieri” (focaccine farcite con un ripieno a base di fegatini di pollo). I dolci tradizionali della Pasqua sono i “Cassateddi” (focacce di ricotta dolce aromatizzata con la cannella), i “Pasti Fuorti” (biscotti duri a base di cannella e chiodi di garofano a forma di colomba, simili alle “Ossa di Morto”), e i “Panarini cu l’Ovu” (pani dolci di varie forme cosparsi di zucchero colorato, al cui interno vi è posto un uovo sodo, simboleggianti la “vita” e quindi la “Resurrezione”).

L’indomani della Domenica di Pasqua, vi è la ricorrenza del “Lunedì dell’Angelo” nota come “Pasquetta”, passata compiendo scampagnate nelle campagne limitrofe al territorio vittoriese o scoglittese in cui si passa la giornata con amici e parenti mangiando carne arrostita alla brace, focacce e pizze (talvolta cotte nel forno a legna se si ha la possibilità di averne uno a disposizione) ecc…

Sia per la Domenica di Pasqua che per la Pasquetta è anche usanza fare passeggiate nelle località limitrofe del ragusano o della Sicilia sudorientale in generale.

La Festa della Resurrezione (prima Domenica dopo Pasqua)

La “Festa della Resurrezione” si tiene presso la moderna Chiesa della Resurrezione ed è la più “moderna” celebrazione sacra vittoriese dato che ha origine con la costituzione della parrocchia avvenuta negli anni 2000 e consacrata al dogma cristiano della “Resurrezione di Cristo”. Si tratta di una vivace festività sacra organizzata dai giovani della sopracitata parrocchia che viene celebrata la prima Domenica dopo Pasqua nota come “Domenica in Albis”.

Il periodo di festa inizia proprio in occasione della Domenica di Pasqua con le solenni Messe delle ore 11.00 e 19.00 seguite da molti devoti. Al termine della Messa serale si terrà uno spettacolo musicale all’interno della chiesa che inizierà verso le ore 20.30.

Durante la settimana seguente (comprendente anche il Lunedì di Pasquetta) verranno recitate alle ore 09.30 Messe mattutine nelle mattinate di Lunedì, Mercoledì e Venerdì, mentre quelle serale delle ore 19.00 saranno recitate per tutti i sei giorni che precedono la festa.

Il Sabato di Vigilia, alle ore 19.00 presso la Chiesa della Resurrezione viene recitata una solenne Messa che apre i festeggiamenti parrocchiali con la presenza di molti fedeli. Al termine della funzione presso i limitrofi locali parrocchiali si terranno vari eventi e spettacoli organizzati dai giovani della parrocchia, che dureranno fino a tarda serata.

La prima Domenica dopo Pasqua verrà celebrata la Messa mattutina delle ore 09.30 che apre la vivace festa parrocchiale, seguita da manifestazioni sportive e da vari giochi per i ragazzi della parrocchia che iniziano verso le ore 10.00.

Alle ore 18.30 viene celebrata la Messa serale caratterizzata dalla presenza di molti devoti, al termine della quale inizia la Processione della “Via Lucis” per le vie del quartiere parrocchiale in cui vengono commemorati la “Resurrezione di Cristo” e gli eventi successivi fino alla “Pentecoste”, avente un grande seguito di fedeli. Al termine della Processione la festività si conclude, e con essa i solenni riti pasquali vittoriesi.

Per saperne di più visitate le pagine della Chiesa Madre di San Giovanni, della Congregazione del Santissimo Crocifisso e della Chiesa della Resurrezione.

Torna indietro