*Vittoria, Valle del Fiume Ippari; Rovine di Contrada Santa Rosalia – Cannavata (Sentiero “Trazzera dei Cappuccini”, Mulino Camera d’Aranci, Chiesa Rupestre di Santa Rosalia, Ruderi di Contrada Cannavata – Granaro)

Vittoria

Valle del Fiume Ippari

*Rovine di Contrada Santa Rosalia – Cannavata
(Sentiero “Trazzera dei Cappuccini”, Mulino Camera d’Aranci, Chiesa Rupestre di Santa Rosalia, Ruderi di Contrada Cannavata – Granaro)

Percorrendo la Via Girolamo Giardina da Vittoria arriviamo presso un casotto di legno in cui, alla nostra sinistra parte un sentiero noto come “Trazzera dei Cappuccini” poiché passa sotto il sito occupato dall’ex Monastero cappuccino vittoriese (posto presso Piazza Lombardo Radice). Da questa strada raggiungiamo l’area della Valle del Fiume Ippari nota col nome di “Contrada Santa Rosalia” chiamata così per la presenza delle rovine dell’omonima chiesa rupestre. La zona è raggiungibile anche dal sentiero “Vittoria – Comuni” seguendo però la stradina verso sud (vedi link “Rovine di Contrada Castello – Comuni – Lavinia” nella pagina precedente per saperne di più).

Percorrendo il sentiero della Trazzera dei Cappuccini notiamo varie rovine di tipo rupestri appartenenti ad antiche “case – grotta” altomedievali. Terminata la tortuosa stradina ci troviamo di fronte ai ruderi del “Mulino Camera d’Aranci”, antico edificio ospitante al suo interno un palmento formato da una macina di pietra mossa dalle acque del limitrofo Fiume Ippari che, convogliate tramite apposite canalizzazioni, mettevano in funzione una ruota che faceva funzionare la macina soprastante utilizzata per macinare i cereali (in maniera speciale grano) per ottenerne farine alimentari.

A poca distanza sono posti i ruderi della Chiesa Rupestre di Santa Rosalia, un tempo consacrata all’omonima “Santa Palermitana”. Questa chiesa venne eretta su di un preesistente oratorio rupestre e quindi risulterebbe già di per se molto antica, anche se le prime notizie su questo luogo sacro risalgono all’anno 1631. Molto probabilmente si tratterebbe di una “chiesa votiva” eretta intorno agli anni 1620 in seguito ad un “miracolo” (molto probabilmente la guarigione di Vittoria da un’epidemia di peste). Oggigiorno dell’antica chiesa rimane solo parte della caverna interna a fianco della quale vi è una nicchia trilobata con arco cuspidato di coronamento.

La zona limitrofa alla Chiesa di Santa Rosalia è nota col nome di “Cannavata” (dal nome degli appezzamenti di terreno a ridosso del Fiume Ippari noti come “I Cannavati “ ) ed è, oltre ad essere attraversata dal Fiume Ippari che la divide in due parti, occupata da appezzamenti di terreno tuttora coltivati in cui vi sono rovine di piccoli caseggiati rurali, canali irrigui, strade carraie e terrazzamenti posti sui limitrofi rilievi collinari di cui quelli posti ad ovest e ad est del fiume risultano noti come “Santa Rosalia” e “Granaro” (quest’ultima posta presso il territorio comunale comisano). In questa zona possiamo ammirare i ruderi di un esteso abitato rupestre di epoca bizantina formato da varie caverne artificiali disposte un po’ ovunque sulle limitrofe pareti rocciose.

Torna indietro

Torna alla pagina principale di Vittoria