*Avola, Area iblea di Chiusa Pagliaro – Cugno Spineta

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Avola

*Area iblea di Chiusa Pagliaro – Cugno Spineta
(Cozzo Pagliarelli – Sorgente Eughini – Vallone Fiumarella – Cugno Spineta – Cava Spineta inferiore – Canaletto)


Il rilievo ibleo del Cugno Spineta visto da Avola Antica.

Percorrendo la S.P. 15 Avola – Bochini – Noto arriviamo al bivio con la Via Padre Giuseppe Tavolacci (posta alla nostra destra) e il restante tratto della provinciale (alla nostra sinistra) percorrendolo andando in direzione di Noto superando il corso del Torrente Risicone, oltrepassando anche il bivio per l’agriturismo “Sciatula Ammatula” per arrivare così presso un altro ponticello che va a scavalcare il corso iniziale del Torrente Eughini, al termine del quale è posto un sentiero che conduce all’area iblea nota come Chiusa Pagliaro.

La Contrada Chiusa Pagliaro (o dei Pagliarelli) è posta in prossimità del Cugno Spineta, rilievo montano di tipo ibleo che, assieme al limitrofo Cozzo Pagliarelli, forma il Monte di Sant’Elia (riconoscibile per la presenza di antenne che fungono da ripetitori televisivi, impiantate dagli anni 1960) collocato ad ovest dei rilievi montani su cui è posta la frazione di Avola Antica (Monte Aquilone e Cozzo Tirone).

Da questi rilievi si originano tre cavità di tipo ibleo: il tratto iniziale del Torrente Eughini (e quindi dell’omonima cavità), il Vallone Fiumarella e più a nord la Cava Spineta inferiore (divisa dall’omonimo rilievo da quella superiore che è collocata in territorio netino).

Le tre cave si uniscono dando vita alla cosiddetta “Ciumara re Mammaneddi” che solca la sottostante omonima area sfociando presso il litorale meridionale di Avola in Contrada Cicirata.

Le tre cave sono poste rispettivamente da ovest verso est, in cui è posta l’area nota come “Canaletto” che separa questa zona dalla valle dell’antico Fiume Erineo (ora noto come Torrente Risicone)

Presso i rilievi di Cozzo Pagliarelli e Cugno Spineta lungo queste tre cavità di tipo ibleo sono poste varie rovine di tipo rupestre appartenenti a presunte necropoli neolitico – sicule o bizantine, oltre a sepolcri di epoca greca – ellenistica.

Proseguendo per antiche “Trazzere” delimitate da muri a secco si possono risalire i limitrofi rilievi trovando caseggiati abbandonati oltre ad altre rovine di tipo rupestre (ovili fortificati).

Oltre a ciò presso le aree più impervie vi sono stati rinvenuti fossili marini risalenti al periodo preistorico e appartenenti ad organismi che un tempo vivevano nel fondo marino che, sollevandosi, andò a formare i Monti Iblei.

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