*Avola, Area iblea di Cava San Giovanni – Cozzo Marotta – Meti

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Avola

Area iblea di Cava San Giovanni – Cozzo Marotta – Meti
(Necropoli di Cozzo Marotta – Cava San Giovanni – Cozzo Meti)


La Contrada Cozzo Marotta fotografata dal “Belvedere San Corrado” a Noto.

La Contrada Cozzo Marotta (dal nome dell’omonimo rilievo montano) è la zona iblea avolese più prossima alla città di Noto, tant’è che sorge proprio di fronte alla città netina da cui è divisa dalla Cava San Giovanni, all’interno della quaele scorre un torrente che delimita l’estremo confine meridionale del territorio comunale avolese, diviso appunto da quello netino.

Questa zona è delimitata da tre aree, il Colle Meti in cui è posta l’attuale città di Noto ubicata sulla sponda sinistra del Torrente San Giovanni, il “Cozzo Meti” (da non confondere con l’omonimo appena citato) e appunto il “Cozzo Marotta” collocati invece sulla sponda destra (e ricadenti all’interno del comune di Avola).

L’area del Cozzo Marotta è molto ampia e si può raggiungere dalla SS 115 Avola – Noto (traversa posta presso la rotatoria in cui è posto il parcheggio per gli autobus appartenente al comune netino da cui vi sono due traverse, quella alla nostra sinistra che conduce presso il Torrente San Giovanni e quella alla nostra destra che conduce invece sulla sommità del rilievo) o dalla S.P 15 Avola – Bochini – Noto da cui si possono raggiungere le aree del Cozzo Meti (tramite la Traversa Meti posta sulla nostra destra venendo dalla città avolese) e ovviamente del Cozzo Marotta nonché del Torrente San Giovanni (da traverse poste alla nostra sinistra collocate poco prima di entrare a Noto presso la Via Angelo Cavarra).

Questa zona la si può dividere in due aree: la prima molto probabilmente contenente rovine di epoca medievale collocata più a valle avente ruderi di insediamenti rurali collocati lungo il corso del Torrente San Giovanni; e la seconda riportante una necropoli di tipo rupestre posta sotto la cima del rilievo ibleo.

La necropoli (molto probabilmente di epoca neolitico – sicula) è composta da varie tombe “a forno” (visibili dal “Belvedere San Corrado” posto di fronte alla Villa Comunale di Noto assieme all’intera area circostante del Cozzo Marotta), ed è raggiungibile dalla traversa che sale fino al locale noto come “Villa Movida”.

Oltrepassato questo locale bisogna seguire il sentiero che va fino in cima e, davanti al costone che sorge di fronte a Noto, calarsi lentamente (meglio se con delle corde) o trovare un punto comodo da poter percorrere per esplorare le tombe rupestri.

L’area iblea di Cozzo Marotta fotografata da Via Angelo Cavarra a Noto.

La sottostante cavità iblea (nota anche come “Cava Lardia”) è solcata dal Torrente San Giovanni le cui sorgenti sono collocate sotto il rilievo noto come “Monte Sant’Elia” (anch’esso posto tra i territori di Avola e Noto) scorrendo poi sotto le aree di Lardia e del Colle Meti lambendo ad est la città netina.

Nella cava di questo torrente, il cui fondo è raggiungibile da Noto tramite alcuni sentieri posti ad est della città (di cui uno posto dietro l’Ospedale Trigona) e dalla S.P. 15 Avola – Bochini – Noto (traversa delimitata da un’edicola votiva adiacente ad una villetta, posta alla nostra sinistra venendo da Avola prima del ponte sul torrente, il quarto dopo quelli sui Torrenti Risicone, Eughini e Bochini, venendo sempre dalla città avolese), in sono presenti ruderi di terrazzamenti, strade carraie e insediamenti rurali.

La parte alta di questa cava posta in territorio avolese la si raggiunge dalla Traversa Meti (posta sulla S.P. 15 Avola – Bochini – Noto e avente l’omonima dicitura) che conduce presso l’area nota come “Cozzo Meti” (da non confondere con l’omonimo rilievo su cui è posta Noto) delimitata da sentieri posti a strapiombo sul fondo della cava.

Da qui si può ammirare un ottimo panorama della città netina, e ovviamente anche resti di insediamenti rurali, terrazzamenti e rovine rupestri.

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