*Buccheri, Monte Lauro


Il Monte Lauro, il rilievo più alto della catena montuosa dei Monti Iblei.

Il Monte Lauro, con i suoi 987 metri d’altezza, è la principale vetta dei Monti Iblei. Esso sorge ad ovest di Buccheri al confine tra le Province di Ragusa e Catania, in particolare con i territori comunali appartenenti alla città di Giarratana (RG) e Vizzini (CT). La sua vetta è raggiungibile dalla S.P. 6 Buccheri – Giarratana seguendo la sagoma delle antenne poste alla fine di una traversa posta alla nostra destra pochi km prima del confine con la Provincia di Ragusa.

Il Monte Lauro (chiamato così per la massiccia presenta dell’Alloro, una robusta pianta spontanea di tipo aromatico) è un rilievo di origine vulcanica formatosi milioni e milioni di anni fa in seguito ad esplosioni vulcaniche sottomarine che hanno fatto innalzare il fondo marino fino a formare la cuspide sud orientale della Sicilia in cui appunto vi svettano i Monti Iblei, che formano un vasto altopiano tagliato da profonde fratture, le cosiddette “Cave iblee”, scavate dall’azione erosiva delle acque meteoriche che con passare del tempo hanno creato le sorgenti che danno vita ai maggiori fiumi della Sicilia sud orientale (Gornalunga e Margi – Caltagirone nella Provincia di Catania; Irminio, Ippari e Acate – Dirillo in quella di Ragusa; San Leonardo, Cassibile, Asinaro, Tellaro, Carrubba – Mulinello e infine Anapo in quella aretusea).

Il Monte Lauro, assieme ai limitrofi rilievi iblei (Monte Contessa e Serra Casale), formava il principale vulcano sottomarino (la cui bocca era posta nella sottostante conca di Contrada Guffari) di quest’area che avrebbe dato origine ai Monti Iblei, difatti quando si innalzò il fondo del mare questo vulcano era ancora attivo formando con l’Etna una vera e propria “cintura di fuoco” da cui partirebbero alcune faglie che si intersecano con le viscere del vulcano catanese e con altre del Mediterraneo, in particolare con quella ubicata nel fondo dello Ionio, teatro dell’epicentro dei tragici terremoti che hanno sconvolto la Sicilia, tra cui quelli del 1693, del 1901 e del 1990 a testimonianza che l’attività vulcanica di scorrimento delle faglie situate in questo lembo siculo di crosta terrestre è tutt’altro che spenta.

Tornando a parlare del Monte Lauro, restiamo colpiti nel vedere un rilievo ibleo dalle irte e scure pareti in pietra lavica che stona con gli altri rilievi iblei, ma che possiede la stessa flora e fauna degli altri territori montani del siracusano. Il suo sottosuolo è caratterizzato da una grande riserva idrica e infatti qui vi sono molte sorgenti di corsi d’acqua di cui quelle più importanti sono le sorgenti del Fiume Anapo ubicate a sud del rilievo al confine col territorio di Buscemi nella cosiddetta “Contrada Guffari” che molto probabilmente era la “bocca” dell’antico vulcano. L’azione erosiva di questo fiume ha creato così l’inaccessibile (in alcuni tratti) ma fantastica “Valle dell’Anapo” in cui vi sono bellezze naturalistiche e archeologiche uniche al mondo (basti ricordare la Necropoli di Pantalica ubicata tra Ferla, Cassaro e Sortino divenuta “Patrimonio Unesco dell’Umanità”).

Le scure ma fertili pendici del Monte Lauro si presentano ricoperte da una fitta vegetazione boschiva di cui Bosco di Santa Maria risulta l’unico antropizzato mentre su buona parte delle sue pareti vi sono boschi appartenenti al demanio forestale siciliano utilizzati come aree di rimboschimento. Il Monte Lauro è ricco di numerose specie vegetali ed animali tra cui possiamo citare un numero imprecisato di specie ma quelle che interessano più da vicino il turista sono i tanti funghi commestibili e soprattutto la selvaggina (dove va citato il Cinghiale) anche se la raccolta di funghi e la caccia sono limitate dal Demanio forestale di cui il Monte Lauro e i suoi territori limitrofi (comprendenti anche quelli di Palazzolo Acreide, Carlentini, Buscemi e Ferla) per cui bisogna avere le opportune licenze sia per raccogliere funghi o per cacciare.


Il Monte Lauro fotografato dalla SS 124 Buccheri – Vizzini.

La sommità del Monte Lauro (raggiungibile come detto prima da una traversa semi sterrata che scavalca il tratto nuovo della SS 124 per Vizzini) è occupata dalle antenne adiacenti alla parte settentrionale della Pineta del Monte Lauro tra cui va citata la presenza di un importante ripetitore televisivo la cui copertura occupa gran parte del sud est siciliano. Qui vi sono le rovine di un piccolo edificio rurale (cappella?) da cui parte un sentiero che attraverso la pineta adiacente scende presso la zona di Santa Maria fino all’area dell’attiguo Eremo. Dalla cima del Monte Lauro possiamo ammirare buona parte delle vallate vizzinesi occupate da una centrale eolica (le cui lunghe torri di acciaio sono considerate come un obbrobrio che deturpa la selvaggia ma stupenda natura del Monte Lauro e delle sue vallate circostanti assieme ai ripetitori e alle antenne militari), ma anche parte della valle del Fiume San Leonardo e (in caso di cielo sereno) anche l’imponente sagoma dell’Etna, il maggiore vulcano attivo europeo.


La cima del Monte Lauro in cui sono posti dei ripetitori radiotelevisivi.

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