*Carlentini, Monte Pancali (Versanti Nord e Sud – Masseria Vuturo e Rovine – Bosco Pancali – Cillepi e Spiaggia dei Fossili)

Dopo aver parlato l’area a nord del Monte Pancali, posta quasi interamente lungo la S.P. 10 Lentini – Francofonte, ma in un’area appartenente al comune di Carlentini, non ci resta che salire in cima al Monte Pancali o dalla stessa S.P. 10 tramite la traversa che conduce al Cugno Carrubba (posta di fronte all’azienda di autotrasporti Ruggieri) costeggiando i limitrofi siti archeologici di tipo rupestre (i resti di una Necropoli siculo – bizantina) oppure a sud di Carlentini da Via Madonna degli Scout, o dal sito di Leontinoi tramite il sentiero che si unisce a quello che si mette in comunicazione col Colle Ciricò e con la città di Lentini scavalcando le Cave di San Mauro e di Sant’Eligio, nel’area occupata dall’area archeologica di Leontinoi con le relative rovine archeologiche.

Questi tre sentieri sono tutti comunicanti tra loro e costeggiano quasi per intero tutto il Monte Pancali, il principale rilievo montuoso dell’area lentinese che sovrasta i centri abitati di Lentini e Carlentini. In tutti i casi i sentieri conducono ad un bosco di roverelle che sorge nelle pareti del rilievo, che è di chiara origine vulcanica viste le stratificazioni laviche che lo compongono; ma va detto che non è un vero e proprio “vulcano spento” a differenza del Monte Lauro (la vetta principale della Sicilia sudorientale posta in territorio di Buccheri), ma un rilievo formatosi in seguito ad un gigantesco affioramento lavico avvenuto milioni di anni fa. Nonostante ciò sul Monte Pancali sono poste varie sorgenti che alimentano vari torrenti come i corsi d’acqua noti come “Torrenti Cugno Carrubba, Mercadante, Canneddazza e Cillepi”, piccoli corsi d’acqua che si immettono quasi tutti presso il Fiume San Leonardo più a nord.

Il Monte Pancali è una delle mete preferite degli escursionisti che qui tramite questi sentieri compiono escursioni (un po’ faticose ma ne vale la pena, ovviamente vietate a chi ha limiti motori) ammirando ottimi panorami sia della Piana di Catania, della città catanese e dell’Etna sullo sfondo arrivando persino ad ammirare parte della costa della Sicilia nordorientale; sia dell’area lentinese dominata dal Biviere di Lentini, ma anche dei rilievi settentrionali dei Monti Iblei, di cui fa parte il Monte Santa Venera sotto il quale sorge la frazione carlentinese di Pedagaggi.

Molte rovine di insediamenti abitative sono poste lungo il Monte Pancali, di cui citiamo la Masseria Vuturo, dimora di campagna (appartenente ai Baroni Beneventano di Lentini) che molto probabilmente venne edificata sui basamenti di un torrione di avvistamento di epoca medievale che serviva per controllare la zona grazie all’altezza del rilievo, posta sul versante occidentale del monte. Quelle più antiche sembrerebbero essere di epoca neolitica sempre poste nell’area della Masseria Vuturo e comprenderebbero un villaggio abitativo e una necropoli semi rupestre. Il versante meridionale del Monte si affaccia di fronte a Pedagaggi e quindi all’estremità settentrionale degli Iblei, diviso da essi dalla Cava Paradiso, che si immette presso il torrente noto come “Cava di Stomaco” (affluente del Torrente Margi – Ragameli). Tantissime altre rovine sembrerebbero poste lungo le pareti del rilievo montano, che andrebbe studiato dal punto di vista archeologico visto che quest’area si presenta piuttosto interessante.

Dal punto di vista naturalistico il Monte Pancali offre piccoli boschi di Querce da Sughero spontanee e di Roverelle, che secondo alcune voci locali si starebbe cercando di salvaguardare istituendo quanto prima un’area demaniale nominata “Bosco Pancali” e quindi di antropizzare il più possibile i sentieri che percorrono il rilievo montano facilitando così la sua visita ed esplorazione. Da ammirare anche un’interessante macchia mediterranea di tipo ibleo che cresce tra le alture del rilievo.

Va detto infine che ad ovest del Monte Pancali vi è un’altopiano brullo posto nella Contrada nota come “Cillepi” noto come “Valle di Ternullo”. Si tratta di un ampio tavolato che si affaccia presso la valle del Torrente Margi – Ragameli (che nasce nell’estremo territorio ad ovest di Carlentini tra le aree di Ferla e Buccheri) dove secondo la leggenda legata ai tre “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino”, il terribile Console Ternullo ossia colui che martirizzò loro nonché la maggior parte della popolazione cristiana dell’attuale zona settentrionale della Provincia di Siracusa occupata dall’antica Leontinoi, morì sbranato da bestie feroci (lupi?) mentre stava inseguendo un gruppo di cristiani (vedi link della “Festa di Sant’Alfio” situato nella pagina riguardante le feste e le tradizioni di Lentini). Presso quest’area vi è un luogo chiamato “Spiaggia dei Fossili” in cui sono stati ritrovati appunto molti resti fossilizzati di animali preistorici d molti di essi erano di natura marina (alcuni di essi sono esposti alla Casa Museo di Carlentini). Si presume che l’area sarebbe risalita dal fondo del mare in seguito all’eruzione vulcanica che formò il Monte Pancali facendo in modo che gli animali preistorici morissero e venissero man mano ricoperti da vari sedimenti fossilizzandosi. Difatti quest’area è attualmente sotto osservazione poiché si potrebbero nascondere altri importanti fossili, per cui è severamente vietato scavare in quest’area per cercare fossili a meno che non si abbia un apposito permesso rilasciato dalle istituzioni in merito.

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