Ispica, Natale Ispicese

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Ispica

Natale Ispicese
(Festa di Santa Maria Immacolata, Festa di Santa Lucia, Natività di Cristo e Presepe Vivente alla Cava di Ispica, Festa della Sacra Famiglia, Capodanno e Epifania)

Il “Natale Ispicese”, è il contenitore degli eventi natalizi che si tengono presso la città di Ispica da Dicembre a Gennaio, legati al culto della “Nascita di Cristo” (per saperne di più clicca qui).

Dal punto di vista religioso e tradizionale, esso è più importanti della Provincia di Ragusa poiché comprende le importanti festività religiose di “Santa Maria Immacolata”, “Santa Lucia Martire” (quest’ultima comprendente l’accensione dei falò noti come “Cascaruni” ), e della “Sacra Famiglia”, celebrate rispettivamente l’8, il 13 e il 30 Dicembre.

A ciò si aggiungono i riti della Vigilia e del Giorno di Natale (24 e 25 Dicembre) consacrati alla “Natività di Cristo”, le celebrazioni del Capodanno (31 Dicembre e 1 Gennaio) e la festa dell’Epifania (6 Gennaio).

Inoltre il periodo natalizio ispicese coincide con lo svolgimento del “Presepe Vivente alla Cava d’Ispica”, che per la sua bellezza e tipicità è considerato come uno dei più belli della Sicilia.

Esso si svolge tra la zona più antica del centro storico cittadino (area nordorientale di Ispica), e il sito archeologico di “Parco Forza” posto lungo la Cava d’Ispica, essendo anche uno dei più vasti “Presepi Viventi” italiani.

A ciò si aggiungono anche l’allestimento di artistiche luminarie e addobbi per la città, Presepi in vetrina e di Mercatini di Natale, comprendendo infine eventi natalizi di vario tipo che allietano la cittadina ispicese durante il suddetto periodo.

Festa di Santa Maria Immacolata

La solennità di “Santa Maria Immacolata” è celebrata l’8 Dicembre di ogni anno, fungendo da “apertura” del periodo natalizio.

Questa festa un tempo era consacrata alla “Madonna della Medaglia” il cui simulacro è posto all’interno della Chiesa della Santissima Annunziata, ma oggi vede protagonista la statua della “Madonna Immacolata” all’interno della “nuova” Chiesa di Sant’Anna posta presso il “Quartiere 167” in Via della Tecnica.

Le celebrazioni liturgiche in onore della “Madonna Immacolata” vengono comunque celebrate in tutte le chiese ispicesi.

Il culto ispicese a “Santa Maria Immacolata” e alla “Madonna della Medaglia”

Il culto ispicese consacrato alla “Madonna Immacolata” (per saperne di più clicca qui) era praticato presso l’antica città di Spaccaforno all’interno della Chiesa della Santissima Annunziata, all’interno della quale era posta una statua che la raffigurava.

Questa statua è stata poi rinvenuta tra le macerie dell’edificio sacro crollato in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693, e posta all’interno dell’odierna Chiesa della Santissima Annunziata.

Nel secolo 1800 all’interno di questa chiesa venne posta la statua raffigurante la “Madonna della Medaglia” (scolpita dall’artista napoletano Enrico Pedace), consacrata al culto di “Santa Maria Immacolata”.

Questo simulacro ad Ispica venne festeggiato la terza Domenica di Ottobre e ovviamente l’8 Dicembre.

Le celebrazioni in onore della “Madonna della Medaglia” vennero curate dalla comunità dei Padri Salesiani, che operarono all’interno della Chiesa della Santissima Annunziata dal 1945 al 1951.

Dopo la partenza dei Padri Salesiani, questa festa non si è più disputata; ad oggi sopravvivono i riti liturgici celebrati l’8 Dicembre mediante i quali si onora anche la sopracitata statua della “Madonna dell’Immacolata” o “dei Raggi” sopravvissuta al sisma del 1693, oggigiorno posta nella sacrestia della Chiesa della Santissima Annunziata.

Il culto a “Santa Maria Immacolata” era praticato anche all’interno della cinquecentesca “Chiesa della Sciabica” un tempo consacrata alla medesima “Madonna”.

La figura “Madonna Immacolata”, viene comunque venerata anche all’interno di altre chiese poste all’interno di Ispica.

Tra esse vanno citate la Chiesa Madre di San Bartolomeo all’interno della quale è posto il gruppo scultoreo raffigurante “Santa Maria Immacolata e San Domenico”, a cui si aggiungono la statua posta all’intero della Chiesa di Santa Maria di Gesù venerata dalla comunità dei Frati Minori di Ispica, e le moderne statue poste all’interno delle Chiese di San Giuseppe e Sant’Anna di Via della Tecnica.

Il simulacro di quest’ultima chiesa, oggigiorno è quello che viene celebrato l’8 Dicembre con una “Festa Esterna”.

Questa ricorrenza prevede lo svolgimento di una partecipata processione, durante la quale il simulacro della “Madonna Immacolata” viene portato in corteo dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Chiesa di Sant’Anna, posta presso il cosiddetto “Quartiere 167”.

I festeggiamenti in onore di “Santa Maria Immacolata”

La Novena alla “Madonna Immacolata” e la “Veglia di Preghiera” (29 Novembre – 7 Dicembre) 

Il 29 Novembre di ogni anno inizia la “Novena dell’Immacolata”, ossia i nove giorni che fungono da “periodo preparatorio” alla solennità dell’8 Dicembre.

La “Novena” prevede la recita del Rosario e le solenni Messe celebrate alle ore 18.00 / 18.30 all’interno delle chiese ispicesi, in particolare quelle all’interno delle quali si venera la “Madonna Immacolata, a cui segue la Messa delle ore 18.30 / 19.00.

Alle ore 21.00 del 7 Dicembre, all’interno della Chiesa di Santa Maria di Gesù verrà celebrata la veglia di preghiera alla “Madonna Immacolata”.

Il periodo preparatorio alla solennità della “Madonna Immacolata”, mediante la quale inizia ufficialmente il periodo natalizio, coincide anche con l’addobbo a festa della città ispicese, il quale comprende l’installazione di artistiche luminarie e di addobbi natalizi, che adorneranno le strade e le piazze di Ispica.

La Festa della Madonna Immacolata

I riti liturgici e la Processione di “Santa Maria Immacolata” (8 Dicembre) 

L’8 Dicembre ricorre la memoria liturgica legata a “Santa Maria Immacolata”, mediante la quale Ispica comincia a celebrare il periodo natalizi.

All’interno di tutte le Chiese di Ispica, in particolare quelle al cui interno sono posti i simulacri raffiguranti la “Madonna Immacolata” (Chiesa Madre di San Bartolomeo, Chiesa della Santissima Annunziata, Chiesa di Santa Maria di Gesù, Chiesa di San Giuseppe e Chiesa di Sant’Anna di Via della Tecnica), vengono celebrate solenni Messe alle ore 09.00 / 09.30 e alle ore 10.30 / 11.00

Di pomeriggio verso le ore 17.30 avviene la traslazione della statua raffigurante la “Madonna Immacolata” dalla Chiesa di Sant’Anna di Via della Tecnica alla Chiesa di Santa Maria Maggiore.

All’interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore nella quale è posta la suddetta statua della “Madonna Immacolata”, a partire dalle ore 18.00 circa inizia la recita del Rosario, a cui seguirà la solenne Messa delle ore 19.00 seguita da molti devoti.

Dopo la solenne Messa, il Simulacro della “Madonna Immacolata” esce in Processione posto su di un piccolo fercolo trasportato “a spalla” con molta devozione dai suoi portatori, che a sua volta sarà seguito dalle associazioni parrocchiali, dai membri dell’Arciconfraternita “Santa Maria Maggiore” e dall’associazione dei “Fazzoletti Rossi”.

Il corteo, partendo dalla Piazza Santa Maria Maggiore, si dirige verso il Quartiere 162 fino alla Chiesa di Sant’Anna di Via della Tecnica.

Qui avverrà il rientro della statua di “Santa Maria Immacolata” salutato dall’accensione di fuochi artificiali e dall’applauso caloroso dei fedeli presenti.

Termina così la festa ispicese consacrata a “Santa Maria Immacolata”.

Festa di Santa Lucia

La festività ispicese in onore di “Santa Lucia” è celebrata nel periodo che precede il Natale dalla comunità appartenente alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, posta presso l’area nordorientale della città in adiacenza del medievale quartiere noto come “Cartidduni”.

Questa è una delle più allegre feste di Ispica che, oltre ai riti sacri consacrati alla “Martire Siracusana” e alla processione del suo simulacro, comprende l’accensione di falò noti come “Cascaruni” all’interno di gran parte della cittadina ispicese.

I festeggiamenti in onore della “Santa Siracusana”, risultano appunto come i più importanti dell’area nordorientale del centro storico ispicese, secondi per importanza solo alla festa consacrata alla “Madonna del Carmine” (Patrona di Ispica).

Essi prevedono lo svolgimento della solennità liturgica del 13 Dicembre, e della “Festa Esterna” la Domenica limitrofa alla suddetta data (o il 13 Dicembre stesso se ricadente di Domenica).

Quest’ultima comprende la Processione della statua di “Santa Lucia” per le vie di Ispica, l’accensione dei cosiddetti “Cascaruni”, spettacoli pirotecnici e eventi di vario tipo.

I festeggiamenti in onore di “Santa Lucia” sono organizzati dall’Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate.

Il culto ispicese a “Santa Lucia”

La venerazione degli ispicesi verso “Santa Lucia” e l’accensione dei “Cascaruni”

La festività in onore di “Santa Lucia”, celebrata il 13 Dicembre di ogni anno nella data in cui la “Santa Siracusana” venne martirizzata nel 304 d.C. presso la città aretusea (per saperne di più clicca qui), è molto diffusa in Sicilia.

Infatti dalla città siracusana, il culto alla giovane “Martire” si è man mano diffuso in varie aree dell’isola siciliana, e da qui in gran parte dell’Italia varcando anche i confini nazionali.

Quindi il culto si è diffuso anche nell’attuale Provincia di Ragusa (che un tempo apparteneva a quella di Siracusa), di cui fa ovviamente parte Ispica.

Infatti “Santa Lucia” è molto venerata ad Ispica, collocandosi con “San Biagio” e “San Sebastiano” tra i “Martiri” celebrati dai cittadini ispicesi.

Il culto sicuramente era diffuso presso l’antica Spaccaforno (le cui rovine sono poste in adiacenza alla Cava d’Ispica).

Esso era praticato all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate, costruita nel 1515 presso l’area nota come “Cartidduni” posta sulle pendici del Colle Calandra, a sud dell’originario sito urbano medievale di Spaccaforno. 

Molto probabilmente l’usanza di accendere i falò noti come “Cascaruni”, comune anche ad altri centro urbani siciliani, risalirebbe a quel periodo.

All’interno dell’edificio sacro che crollò in parte durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693 per poi essere ricostruito nel 1710, era sicuramente posta un’antica statua di “Santa Lucia”.

Nel 1876, venne commissionata allo scultore napoletano Francesco Biangardi (che all’epoca lavorava a Mussomeli, vicino Caltanissetta) la costruzione di una nuova statua raffigurante “Santa Lucia”.

Alla costruzione del simulacro della “Vergine Siracusana”, seguì la collocazione del medesimo all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate che avvenne il 13 Dicembre del 1879.

Oggigiorno questo simulacro raffigurante appunto “Santa Lucia”, viene venerato con molta fede all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate da un buon numero di fedeli.

La statua rappresenta quindi il fulcro del “culto” ispicese alla “Santa Siracusana”.

Infatti sono in molti gli ispicesi che la celebrano liturgicamente il 13 Dicembre, o manifestando pubblicamente la propria fede verso la “Martire” seguendo la statua in processione durante la “festa esterna”, che come detto in precedenza si tiene la Domenica limitrofa alla suddetta data.

Oltretutto questa festività consacrata a “Santa Lucia”, se si vanno ad escludere i riti prettamente liturgici verso “San Sebastiano” e “San Biagio” (celebrati rispettivamente il 20 Gennaio e il 3 Febbraio), o le manifestazioni della Pasqua Ispicese riguardanti appunto la “Passione e morte di Cristo” commemorata tramite i culti al “Santissimo Cristo alla Colonna” e al “Santissimo Cristo con la Croce”, rappresenta inoltre la “principale” forma di devozione praticata ad Ispica verso un cosiddetto “Santo Martire”.

Tornando ai falò noti come “Cascaruni”, essi sono composti da cataste di rami secchi raccolti nelle campagne durante il periodo della “Rimunnata” (potatura), sul quale viene posta un’immagine raffigurante “Santa Lucia”.

L’accensione di questi falò è legata al martirio di “Santa Lucia” durante il quale venne torturata col fuoco, rimanendone illesa.

L’accensione di questi falò però sarebbe anche riconducibile al nome di “Lucia” associato alla “Luce”, e di conseguenza alla tradizione secondo la quale il 13 Dicembre consacrato alla “Martire Siracusana” corrisponderebbe alla giornata dell’anno più corta (e quindi con meno luce solare).

Infatti l’usanza di accendere lampade o falò durante la data del 13 Dicembre, è abbastanza diffusa in Sicilia come in Italia.

Oggigiorno, i “Cascaruni” vengono accesi la Domenica in cui ricade la “festa esterna”, esattamente al passaggio della processione di “Santa Lucia”.

“U Cascaruni” diviene anche sito di aggregazione, poiché coloro che contribuiscono alla costruzione del medesimo si ritrovano attorno ad esso compiendo la tradizionale “Arrustuta”, ossia la grigliata di carne, verdure ecc… utilizzando la legna infuocata del falò.

In alcuni casi, in concomitanza all’accensione del “Cascaruni” durante il passaggio di “Santa Lucia”, vengono accesi anche petardi e fuochi d’artificio.

Un tempo l’allestimento dei “Cascaruni” era diffuso in gran parte del centro storico ispicese, ma in seguito alla sempre più crescente presenza di autoveicoli, cavi elettrici ecc… questi falò sono diminuiti come ampiezza e come numero.

Nonostante ciò, sono in molti che allestiscono “in sicurezza” questi particolari falò.

Va detto inoltre, che un’usanza simile ai “Cascaruni” ispicesila si ha a Vittoria, con l’accensione della cosiddetta “Vampanigghia ri Santa Lucia”.

Infine, ad Ispica alcune famiglie preparano la “Cuccìa”, il dolce tipico della festa in onore di “Santa Lucia” la cui origine risale ad un miracolo legato proprio alla “Santa Siracusana” avvenuto il 13 Dicembre 1646 a Palermo o a Siracusa nel 1763.

Esso consisteva nell’arrivo di una nave carica di grano, mediante la quale cessò una grave carestia; quel grano venne frettolosamente bollito dando origine alla cosiddetta “Cuccìa”.

Questo dolce è composto appunto da grano bollito in acqua zuccherata, che viene quasi sempre arricchito con ricotta dolce, scaglie di cioccolato e frutta candita.

Inoltre durante le messe mattutine delle feste del 13 Dicembre e della limitrofa Domenica, viene distribuito il pane benedetto ai fedeli presenti alle suddette funzioni.

La Festa Liturgica di “Santa Lucia”

Il periodo preparatorio alla Festa Liturgica di Santa Lucia (Seconda Domenica di Dicembre – 12 Dicembre)

I riti liturgici in onore di “Santa Lucia” iniziano la seconda Domenica di Dicembre, posteriore o coincidente con la solennità di “Santa Maria Immacolata” (quest’ultima celebrata come ben sappiamo l’8 Dicembre).

All’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate viene celebrata la solenne Messa mattutina delle ore 09.30, seguita dai membri dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate e da un buon numero di devoti.

Dopo la funzione, verso le ore 10.30 all’interno della chiesa viene traslata la cosiddetta “Vara”, ossia il fercolo mediante il quale la statua di “Santa Lucia” verrà condotta in Processione per le vie di Ispica.

Dopo di ciò, segue la “Scinnuta” ossia la discesa del simulacro di “Santa Lucia” dal suo altare, che viene così posto al centro del presbiterio della chiesa.

Con queste celebrazioni, si apre il periodo consacrato a “Santa Lucia”.

I tre giorni che precedono la data del 13 Dicembre, coincidono con lo svolgimento del “Triduo di Preparazione” alla solennità liturgica in onore di “Santa Lucia”.

In questo periodo di tempo che va dal 10 al 12 Dicembre, all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate alle ore 18.00 viene recitato il Rosario, a cui segue la Messa delle ore 18.30.

In questi giorni si tengono (se in programma) eventi religiosi e / o di vario tipo presso la Chiesa di Sant’Antonio, mentre all’interno dei locali parrocchiali ci sarà il sorteggio di beneficenza per tutta la durata dei festeggiamenti.

La Festa Liturgica in onore di “Santa Lucia” (13 Dicembre)

Il 13 Dicembre viene celebrata la “Festa Liturgica” di “Santa Lucia” in cui, come detto in precedenza, si commemora il “Martirio della Santa Siracusana” avvenuto nel medesimo giorno dell’anno 304 d.C.

La mattina della suddetta data, alle ore 06.30 lo sparo di 13 colpi di cannone e vivaci scampanii annunziano l’inizio della ricorrenza liturgica consacrata a “Santa Lucia”.

La Chiesa di Sant’Antonio Abate viene aperta ai fedeli, i quali cominciano a rendere omaggio al Simulacro della “Santa Siracusana”.

Alle ore 07.00, 08.00, 10.00 e 10.30 si tengono solenni Messe mattutine in onore della “Vergine Martire”.

Al termine di queste funzioni viene benedetto il pane votivo di “Santa Lucia”, che viene poi distribuito ai fedeli presenti.

Di pomeriggio, alle ore 18.00 viene recitato il Rosario, a cui seguirà verso ore 18.30 la solenne Messa in onore di “Santa Lucia”, a cui parteciperà l’Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate e un gran numero di fedeli.

Dopo la celebrazione eucaristica, presso il sagrato della Chiesa di Sant’Antonio Abate avviene la benedizione collettiva accendendo un “Cascaruni”, ossia un falò votivo tipico della festività ispicese consacrata alla “Martire Siracusana”.

Come detto in precedenza, durante la giornata del 13 Dicembre alcune famiglie ispicesi preparano la sopracitata “Cuccìa”, il dolce tipico della festa di “Santa Lucia”.

La Festa Esterna di “Santa Lucia”

Il periodo preparatorio e la Vigilia della Festa

Passata la solennità liturgica del 13 Dicembre, il periodo tra quest’ultima e la Domenica in cui viene celebrata la “Festa Esterna” in onore di “Santa Lucia” può variare a seconda del calendario annuale.

Ovviamente va detto che se la data del 13 Dicembre ricade di Domenica, essa comprenderà lo svolgimento dei riti liturgici e della suddetta festività esterna.

Il periodo preparatorio alle celebrazioni esterne, è caratterizzato dallo svolgimento della Messa alle ore 18.30.

Il Sabato di Vigilia inizia con le lodi mattutine recitate alle ore 09.30 all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate, a cui segue l’esposizione del “Santissimo Sacramento” in adorazione fino alle ore 12.00.

Durante le ore pomeridiane, dopo il Rosario delle ore 18.00 viene celebrata la solenne Messa delle ore 18.30.

Dopo la funzione eucaristica, alle ore 20.00 circa inizia prevede lo svolgimento di vari eventi parrocchiali comprendenti spettacoli curati da artisti locali.

I Festeggiamenti in onore di “Santa Lucia”

I riti mattutini e la competizione sportiva “Cammina e Corri per Santa Lucia”

La Domenica limitrofa alla data del 13 Dicembre (o il 13 Dicembre stesso se ricadente di Domenica), inizia la tanto attesa “Festa Esterna” in onore di “Santa Lucia”.

Alle ore 06.30 vengono sparati sempre 13 colpi di cannone che annunziano l’inizio dei festeggiamenti tanto attesi in onore della “Santa Siracusana”, accompagnati da vivaci scampanii.

Alle ore 07.30 e 09.00 all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate vengono celebrate solenni Messe, dopo le quale viene benedetto e distribuito il pane votivo ai fedeli presenti.

Alle ore 10.30 circa, viene celebrata la principale Messa diurna in onore di “Santa Lucia”, che vedrà la presenza di un alto numero di fedeli.

Nel frattempo per le vie dell’area nordorientale del centro storico ispicese e della limitrofa Cava d’Ispica, si tiene la competizione sportiva “Cammina e Corri con Santa Lucia”, organizzata dall’associazione sportiva locale “Ispica Running”.

Questo evento comprende la partecipazione di molti sportivi ispicesi e no.

Alle ore 08.30 dalla Piazza Sant’Antonio inizia il “FitWalking”, ossia una specie di “camminata veloce” non competitiva lungo l’area nordorientale del centro storico ispicese e la limitrofa Cava d’Ispica (Strada della Barriera – Belvedere “Lungocava”).

Alle ore 09.15 inizia la gara podistica di “Urban Trail” compresa all’interno di un “circuito” corrispondente sempre all’area nordorientale del centro storico ispicese e alla vicina Cava d’Ispica (“Lungocava” e Strada della Barriera), presso il quale verranno effettuati tre giri.

Al termine di questa gara, ci sarà la premiazione degli atleti partecipanti alla competizione.

Per saperne di più visita la pagina facebook Ispica Running.

La Processione del simulacro di “Santa Lucia” e “I Cascaruni” (Domenica successiva al 13 Dicembre)

Dopo i riti mattutini, lungo il tragitto che la Processione di Santa Lucia compirà all’interno del centro storico ispicese, vengono allestiti i “Cascaruni”.

Infatti durante le ore pomeridiane, notiamo gente che sistema ampi mucchi di legna e rami secchi sui quali è posta un’immagine raffigurante “Santa Lucia”.

I “Cascaruni” illumineranno le strade limitrofe al percorso che la “Santa Siracusana” compirà.

Nel frattempo ore 16.00 la festa comincia ad entrare nel vivo con la solenne Messa pomeridiana che precede la Processione della statua di “Santa Lucia”, seguita da moltissimi fedeli e ovviamente dai membri dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate.

Dopo la funzione, la statua di “Santa Lucia” viene posta sul fercolo mediante il quale verrà condotta in Processione per le vie di Ispica.

Alle ore 17.30 un vivace scampanio e l’accensione di fuochi d’artificio salutano l’uscita in Processione del Simulacro di “Santa Lucia”, che viene acclamato dalle grida di invocazione dei fedeli.

Il fercolo sarà portato faticosamente e devozionalmente a spalla per buona parte del centro storico ispicese, essendo seguito dai membri dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate, da esponenti delle altre confraternite religiose ispicesi, dalla banda musicale cittadina. e ovviamente da moltissimi devoti. 

La Processione partirà dalla Piazza Sant’Antonio per poi procedere in corteo lungo una buona parte del centro storico cittadino, effettuando anche delle soste di preghiera.

Lungo il percorso verranno accesi i “Cascaruni”, e al passaggio del fercolo ci saranno anche varie accensioni pirotecniche. 

Dalla suddetta piazza, il corteo percorrerà il Corso Vittorio Emanuele presso la quale effettuerà due soste di preghiera presso l’istituto delle Ancelle Missionarie Camilliane e la sede dell’associazione “Casa Chiara”.

Dopodiché la processione percorrerà le Vie Amari, Sant’Ilarione, Ispica, Guerrazzi e nuovamente Via Ispica, dalla quale si dirigerà lungo le Vie Fratelli Bandiera e Mancini.

Il corteo, imboccando nuovamente la Via Ispica, tramite il Corso Garibaldi arriva nella centrale Piazza Unità d’Italia.

Da qui la processione percorrerà il Corso Umberto I imboccando la Via Verdi, dove effettuerà una sosta di preghiera presso la casa di riposo della Suore della Sacra Famiglia.

Dopo la suddetta sosta, il corteo proseguirà verso la periferia meridionale di Ispica lungo le Vie Micca, Capri, delle Regioni, Benedetto Croce, Lombardia, Ragusa, Papa Giovanni XXIII e Largo Cesare Bruno di Belmonte.

La processione attraverso le Vie Pellico, Spadaro, Brindisi, Pisa e Brescia arriva a Piazza Caduti di Nassirya (ingresso sud di Ispica).

Il corteo si dirigerà verso settentrione percorrendo poi le Vie Statale, Costanzo Ciano, delle Madonie, Neghelli, Fois, Michelini, Marconi, Manzoni, Cantù e Goldoni per poi percorrere un breve tratto della cosiddetta “Strada della Barriera” (che conduce alla Cava d’Ispica).

Dopo di ciò la processione percorrerà il Corso Vittorio Emanuele ritornando in Piazza Sant’Antonio.

Al termine della Processione, verso le ore 21.00 avviene il rientro della Statua di “Santa Lucia” presso la Chiesa di Sant’Antonio Abate, che viene salutato da un bello spettacolo pirotecnico.

Al termine dei fuochi la statua di “Santa Lucia” viene condotta all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate, essendo di conseguenza risistemata nel suo Altare dove sarà venerata per tutto l’anno in attesa dei festeggiamenti dell’anno venturo.

I festeggiamenti termina con premiazione del sorteggio benefico il cui ricavato, andrà in beneficenza.

Termina così la bella festa ispicese in onore di “Santa Lucia”, sancendo però l’inizio del periodo più importante del Natale Ispicese, comprendente i principali riti legati alla “Nascita di Cristo”.

Il Natale a Ispica (24 – 25 Dicembre)

L’inizio del periodo Natalizio e i Mercatini di Natale

In parallelo alle festività consacrate a “Santa Maria Immacolata” e a “Santa Lucia”, Ispica entra in pieno clima natalizio con la celebrazione ufficiale dei riti del “Santo Natale” (per saperne di più clicca qui).

Durante il mese di Dicembre, la città ispicese viene ovviamente decorata da artistiche luminarie, Alberi di Natale e Presepi artistici; questi ultimi posti perlopiù all’interno delle chiese o nelle vetrine dei negozi.


Illuminazioni natalizie presso Piazza Santissima Annunziata.


Presepi artigianali esposti presso Ispica.

Presso l’area di “Vignale San Giovanni” ubicata nei pressi dello sbocco della Cava d’Ispica (in adiacenza alla SS 115 “Ispica – Rosolini” e alla S.P. 47 “Traversa Barriera”), viene invece allestito l’interessante “Presepe Rupestre”.

In Piazza Unità d’Italia troviamo invece i “Mercatini di Natale”, formati da artistiche “capanne” all’interno delle quali vengono venduti oggetti artigianali, addobbi natalizi e prodotti tipici locali.

I mercatini sono aperti al pubblico di solito il 7, 8, 15, 22, 26 e 29 Dicembre.

In concomitanza con lo svolgimento dei mercatini natalizi, all’interno dell’ex Mercato di Ispica di Corso Umberto I, viene invece allestita la “Casa di Babbo Natale”.

Per tutto il periodo natalizio tra Dicembre e Gennaio, a seconda del programma natalizio annuale ad Ispica si tengono spettacoli musicali e teatrali in Piazza Unità d’Italia, oppure all’interno delle scuole o delle Chiese di Ispica (inizio ore 19.00 – 20.00 circa)

A ciò si aggiungono rassegne artistico – culturali, eventi benefici ed escursioni turistiche presso Ispica e la sua limitrofa Cava.

Il “Santo Natale” e il Presepe Vivente alla Cava d’Ispica

La Novena di Natale (16 – 24 Dicembre)

Dal 16 al 24 Dicembre inizia il periodo preparatorio della “Novena di Natale”, comprendente i nove giorni che precedono la data del 25 Dicembre in cui si celebra la “Nascita di Gesù Bambino”.

Essa prevede vari riti ecclesiastici celebrati all’interno delle parrocchie ispicesi che iniziano verso le ore 18.00 con la recita del Rosario, a cui segue la Messa delle ore 18.30 / 19.00. 

Durante il periodo della Novena, in giro per la città di Ispica troviamo bande di musicisti che suonano melodie natalizie.

La Vigilia di Natale (24 Dicembre)

Il 24 Dicembre è l’ultimo giorno della “Novena”, durante il quale si celebra la solennità della “Vigilia di Natale”.

Questa ricorrenza la si trascorre in famiglia con la classica “cena” a base di piatti tipici della tradizione ispicese, comuni a quelli di gran parte dei centri limitrofi.

Durante la cosiddetta “Cena della Vigilia” vengono servite le tradizionali “focacce” il cui impasto è a base di farina di grano duro, che vengono preferibilmente cotte nel forno a legna.

I formati delle medesime sono noti come “Mpanati”, “Caitta” , “Scacce” “Cucchi”

I “Mpanati” si presentano di forma tonda, essendo formate da due dischi di pasta uniti dal caratteristico bordo chiamato “Rieficu”, il cui interno è farcito con ingredienti di vario tipo.

La più “tradizionale” è “A Mpanata che Miliddi” , dal ripieno formato dai cosiddetti “Miliddi” (un formato di pasta simile a spaghetti piuttosto grossolani ) che sono conditi con sugo di pomodoro, ricotta, broccoli, carne di maiale e salsiccia.

Altre “Mpanati” tipiche sono quelle con patate, prezzemolo, baccalà o anguille. 

I “Caitti” (o “Caitta” ), sono simili alle “Mpanati” essendo però di forma semicircolare, essendo farciti di solito con patate e salsiccia, spinaci o bietole selvatiche e pomodori secchi (o “Capuliati” ), broccoli e salsiccia, baccalà (o anguille) e patate ecc…

Le “Scacce” sono piuttosto simili a quelle preparate in gran parte del ragusano, presentandosi come focacce farcite con vari ingredienti che vengono arrotolate su se stesse, per poi essere essere cotte.

Esse possono essere farcite con salsa di pomodoro e formaggio, salsa di pomodoro e melanzane, salsa di pomodoro e cipolla, spinaci (o bietole selvatiche) e pomodori secchi, ricotta e salsiccia, ricotta e cipolla, ricotta e patate, prezzemolo e acciughe ecc…

I “Cucchi” (o “Vutati” ) si presentano a forma di rosa, e risultano farcite al loro interno con salsiccia, formaggio (di solito “Ragusano DOP”), ricotta e/o pomodoro secco “Capuliatu”.

Oltre alle tradizionali “focacce”, si possono trovare anche la gelatina di maiale (“Liatina”), salumi, formaggi e conserve a base di verdure o olive che fungono da antipasto, pizze caserecce condite con ingredienti di vario tipo, pesce pastellato e fritto (di solito merluzzo o baccalà) ecc… il tutto accompagnato con ottimo vino locale.

 La cena termina con i tipici dolci natalizi.

Tra essi citiamo i “Mustazzoli” (biscotti con impasto morbido a base di mandorle, miele o vino cotto di carrube), i “Viscotti Scaurati” ossia bolliti (aromatizzati con semi di finocchio selvatico), i biscotti “glassati” di varie forme, i “Nucatuli” (biscotti glassati e farciti al loro interno con un composto di mandorle e frutta candita) e vari tipi di biscotti al pistacchio, al latte e al burro (con glassa al cioccolato) ecc…

Va citata anche la “Gghiggiulena” ossia il torrone duro al miele a base di semi di sesamo (preferibilmente il “Sesamo di Ispica”), e vari tipi di torrone alle mandorle, ai pistacchi, alle nocciole ecc…

A ciò si aggiungono le “Mpanatigghie” modicane (diffuse anche ad Ispica) ossia dolci a base di farina di grano tenero e strutto, farciti con uno speciale ripieno dolce a base di carne tritata di manzo.

Talvolta possono essere preparate le focacce dolci tipiche del periodo pasquale che sono i “Cassateddi” a forma di raggiera con farcitura a base di ricotta dolce aromatizzata alla cannella, e i “Ramazzati” simili ai “Cucchi” ma farcite ricotta zuccherata e cioccolato.

Non mancano i tradizionali “Panettoni” o “Pandori” natalizi (molti di essi prodotti artigianalmente dalle locali pasticcerie).

Dopo la cena, il resto della serata viene trascorso giocando a carte, oppure verso le ore 23.00 si va presso le principali chiese ispicesi per assistere alla Messa notturna mediante la quale si celebra la “Nascita di Gesù”.

Il Santo Natale e il Presepe Vivente alla Cava d’Ispica

Il “Santo Natale” (25 Dicembre)

Il 25 Dicembre, giorno detto appunto “di Natale”, si celebra la “Nascita di Cristo” mediante varie funzioni religiose celebrate all’interno delle chiese ispicesi.

Questa giornata culmina col tradizionale “Pranzo di Natale” tra amici e parenti.

Di solito coloro che hanno passato insieme la serata della “Vigilia”, si ritroveranno nuovamente tutti insieme per pranzare celebrando così il 25 Dicembre.

Di solito durante questo pranzo viene preparata la tradizionale pasta al forno (lasagne o cannelloni ripieni di carne macinata o con ricotta e verdure), oppure vari formati di pasta casereccia (“Cavatieddi”, “Gnucchitti”, i già citati “Miliddi”,  Ravioli di ricotta ecc…) conditi con sugo di pomodoro arricchito da pezzi di carne.

Come secondo piatto vi è il tradizionale “Tianu” cotto dentro un recipiente di terracotta che da il nome alla preparazione, formato da strati di carne mista, salsicce di maiale, sugo di pomodoro, cipolla e olio d’oliva.

In alternativa ad esso viene preparato il “Falsomagro” (grossa di fetta di carne farcita con ingredienti vari, che viene arrotolata e cotta nel sugo di pomodoro) o altre preparazioni solitamente di carne.

I dolci con cui termina il pranzo sono i medesimi della Vigilia.

Il resto della giornata del 25 Dicembre continua giocando a carte tutti insieme, visitando parenti e amici, oppure andando ad assistere al Presepe Vivente che si tiene presso la Cava d’Ispica (o ad altri organizzati nei centri limitrofi).

Il Presepe Vivente alla Cava d’Ispica 

La rappresentazione della “Natività” presso l’area archeologica di “Parco Forza” (Domenica anteriore alla Vigilia di Natale – 25 – 26 – 29 Dicembre, 1 – 6 Gennaio)

Nel pomeriggio del 25 Dicembre, tra il quartiere del centro storico ispicese noto come “Cartidduni” (posto nell’area a nord del Corso Vittorio Emanuele) e la zona della Cava d’Ispica nota come “Parco Forza”, inizia la rappresentazione del “Presepe Vivente di Ispica”.

Questo Presepe Vivente, organizzato sin dal 1998, è considerato tra i più grandi e importanti della Sicilia.

I giorni in cui questo Presepe Vivente variano di anno in anno a seconda del calendario annuale, ma di solito esso si svolge la Domenica anteriore alla data del 24 Dicembre, il 25 Dicembre (giorno di “Natale”), il 26 Dicembre (giorno di “Santo Stefano”, l’ultima Domenica di Dicembre, l’1 Gennaio (Capodanno), la Domenica di Gennaio anteriore alla data del 6 Gennaio (Epifania), e il 6 Gennaio stesso.

Le date più in cui esso viene maggiormente visitato sono comunque quelle del 25 e del 26 Dicembre, dell’1 e del 6 Gennaio.

Il Presepe Vivente di Ispica, è la rappresentazione scenica della “Natività di Cristo” che viene interpretata da vari figuranti.

Essi sono collocati all’interno dell’area compresa tra il quartiere medievale del “Cartidduni” (area limitrofa alla Chiesa di Sant’Antonio Abate), al “Parco Forza” passando per l’area nota come “Barriera”, interpretando gli antichi mestieri che un tempo venivano svolti in Sicilia sudorientale.

Tra i vari mestieri citiamo “U Falignami” (falegname), “U Firraru” (fabbro), “U Campagnolu” (contadino), “U Curdaru” (costruttore di corde), “U Pasturi” (pastore), “U Massaru” (fattore), “U Raricciaturi” (innestatore), “U Cufinaru” (colui che lavorava le giuncaglie per costruire “Cufini” o “Panari”), “U Cannizzaru” (colui che costruiva manufatti con le canne di fiume), “U Scarparu” (calzolaio), “U Carrittieri” (conducente di carretti), “U Lantirnaru” (stagnino), “U Sigghiaru” (costruttore di sedie), “A Sarta” (sarta), “A Ricamatrici” (ricamatrice), “A Tissitrici” (tessitrice), “U Ferracavaddi” (maniscalco), “U Furnaru” (fornaio), “U Ricuttaru” (casaro – produttore di ricotte e formaggi), “U Vuttaru” (costruttore di botti), “U Mietituri” (mugnaio), “U Zimmilaru” (colui che produceva i sacchi di iuta) ecc…

I figuranti indossano inoltre costumi che non si basano su quelli del periodo in cui nacque “Gesù”, ma si rifanno all’epoca tra i secoli 1700, 1800 e la prima metà del 1900, durante la quale molta gente praticava i suddetti lavori.

Le grotte del “Parco Forza” inoltre fungono da ambientazione ideale per lo svolgimento di questa rassegna di antichi lavori, la quale va a formare il classico “Presepe Vivente” siciliano.

Al termine del percorso è posta la “Stalla della Natività”, nella quale vi sono coloro che interpretano la “Sacra Famiglia” (“San Giuseppe, Maria e Gesù Bambino”) in compagnia di un bue e di un asino, insieme agli immancabili “Re Magi”.

Il Presepe Vivente di Ispica rimane aperto ai visitatori dalle ore 16.30 alle 21.00 circa.

Per saperne di più visita il sito web www.presepeviventeispica.com.

Foto del Presepe Vivente alla Cava di Ispica (vari anni)


Varie foto del Presepe Vivente di Ispica.

Capodanno, Epifania e fine del periodo natalizio

La Festa Liturgica della “Sacra Famiglia” (30 Dicembre)

Terminate le celebrazioni legate alla “Nascita di Cristo”, il periodo natalizio ispicese prosegue con le celebrazioni del “Capodanno”.

Il 30 Dicembre, all’interno della Chiesa Madre di San Bartolomeo Apostolo viene celebrata la solennità liturgica consacrata alla “Sacra Famiglia di Nazareth” con una solenne Messa alle ore 18.30.

Questa solennità fa parte dei festeggiamenti in onore della “Sacra Famiglia” curati dai devoti al religioso umbro “Beato Pietro Bonilli” (fondatore dell’ordine delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto), celebrati ad Ispica durante il mese di Gennaio (vedi link “Festa della Sacra Famiglia” nella pagina precedente per saperne di più).

Il Capodanno Ispicese (31 Dicembre – 1 Gennaio)

Il 31 Dicembre è l’ultimo giorno dell’anno durante il quale si celebra la “Vigilia di Capodanno” nota anche come “Notte di San Silvestro”.

Questo evento lo si festeggia invitando amici e parenti a cena, dopo la quale si “aspetta la mezzanotte”.

A mezzanotte si festeggia il capodanno brindando tutti insieme, accendendo anche petardi e fuochi d’artificio per salutare l’anno.

Se in programma, si celebrano anche eventi pubblici in Piazza Unità d’Italia comprendenti spettacoli musicali e danzanti, e accensioni di fuochi artificiali.

L’1 Gennaio, giorno di “Capodanno”, gli invitati della sera precedente si ritrovano per pranzare insieme; dopodiché o si rimane a giocare a carte oppure si va a visitare il Presepe Vivente di Ispica o a passeggiare presso i centri limitrofi del ragusano o del siracusano.

L’Epifania e la fine del Natale Ispicese (5 – 6 Gennaio)

Dopo le celebrazioni dei Capodanno, il periodo natalizio si appresta a terminare.

Durante i primi giorni di Gennaio, ad Ispica continuano a tenersi rassegne e spettacoli di vario tipo.

Il 5 e il 6 Gennaio, quest’ultimo giorno corrispondente alla ricorrenza dell’Epifania con cui si commemora la visita dei “Re Magi” a “Gesù Bambino”, si conclude ufficialmente il Natale Ispicese.

In questi giorni, oltre a varie Messe che vengono celebrate presso le chiese ispicesi, si tengono varie manifestazioni per i bambini.

Inoltre presso il Presepe Vivente di Ispica viene rappresentata proprio la visita dei “Re Magi”, che con i loro doni onorano la figura di “Gesù Bambino”.

Termina così il lungo periodo del “Natale Ispicese”, che verrà celebrato nuovamente a partire dal venturo mese di Dicembre.

Per informazioni più dettagliate sul Natale Ispicese visitate i siti web www.presepeviventeispica.com (pagina facebook) annunziata-ispica.it (pagina facebook), associazionecattolicadonbosco.it (pagina facebook), e le pagine facebook Parrocchia Santissima Annunziata – Sant’Antonio Abate, Basilica – Parrocchia Santa Maria Maggiore, Arciconfraternita “Santa Maria Maggiore”, Associazione Cattolica “Fazzoletti Rossi”, Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate, Santuario della Madonna del CarmineVicariato di Ispica, Ispica in Festa e Mercatini di Natale Ispica.

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