Lentini, Feste di Santa Maria Immacolata, Santa Lucia e Natale Lentinese

Lentini

Feste di Santa Maria Immacolata, Santa Lucia e Natale Lentinese

I festeggiamenti natalizi lentinesi sono tra i più interessanti della Sicilia orientale per la ricchezza di riti, manifestazioni e prodotti tipici tipici del Natale siciliano, che comprende anche le festività dell’Immacolata e di Santa Lucia, molto sentite dagli abitanti di Lentini. Il periodo natalizio inoltre coincide con la raccolta degli agrumi nelle campagne lentinesi e a Lentini si preparano i tipici altarini votivi noti col nome di “Cone”, in cui al centro vi è posta una figura raffigurante la “Natività” (un’immagine o una statua) e tutto attorno vi sono rami di olivo intrecciati con arance, mandarini e limoni nonché ghirlande e addobbi tipici del Natale. Presso questi altarini si fermano i gli zampognari a suonare nenie natalizie durante i nove giorni che precedono il Natale. Va anche detto che il Natale è anche la festa dei prodotti da forno, dove il Pane di Lentini e le varie focacce ripiene (“Mpanate” o “Cudduruni”) nonché dolci di vario tipo fanno da padroni. Non meno importante la solennità legata a “Santa Lucia” in cui si tramanda ancora il rito della “Cuccìa” un dolce a base di grano che viene preparato ogni anno il 13 Dicembre, giorno in cui la “Santa Siracusana” venne martirizzata. Altra tipica usanza è quella di organizzare presso il sito del Castellaccio il tradizionale “Presepe Vivente” tipica rappresentazione natalizia siciliana sulla “Natività di Cristo”.

La Festa dell’Immacolata (8 Dicembre)

 La solenne Festa dell’Immacolata (7 – 8 Dicembre, per saperne di più sul suo culto clicca qui) è quella che fa da apripista alle festività natalizie nella città lentinese poiché è da questo giorno che i lentinesi cominciano a respirare la vera e propria aria natalizia cominciando ad addobbare le case con alberi, presepi e con le tipiche “Cone” (anche la città viene addobbata a festa con eleganti luminarie natalizie). I suoi riti cominciano il 29 Novembre con la consueta “Novena dell’Immacolata” che termina il 7 Dicembre, comprendendo solenni Messe pomeridiale verso le ore 18.00.

Alle 18.00 del 7 Dicembre, nella Chiesa dell’Immacolata iniziano i Vespri e la solenne Messa Vespertina in onore della “Madonna Immacolata”, e nel frattempo il Simulacro raffigurante la “Vergine Immacolata” viene sceso dall’Altare Maggiore della Chiesa divenendo oggetto di venerazione da parte dei fedeli.

L’indomani, la città si risveglia con un solenne scampanio che fa da preludio alle Messe mattutine che si terranno nella vecchia Chiesa francescana posta presso l’ex Ospedale di Lentini. Alle 15.00 il Simulacro della “Madonna Immacolata” esce in Processione dalla sua Chiesa d’appartenenza e girerà per le principali vie del centro storico lentinese seguito da migliaia di fedeli. Alla fine della Processione verso le ore 18.00 vi sarà una solenne Celebrazione in onore dell’ “Immacolata” presso la suddetta Chiesa e al termine di essa il Simulacro sarà risistemato sull’Altare Maggiore.

I giorni che seguono l’Immacolata, vedranno la città di Lentini addobbarsi a festa sia con gli addobbi tradizionali (luci, festoni, Alberi di Natale e Presepi) sia con pittoreschi altarini votivi. le “Cone” di cui abbiamo parlato prima.

La Festa di Santa Lucia (13 Dicembre) e la Novena (14 – 23 Dicembre)

Dopo la ricorrenza dell’Immacolata, arriviamo al 13 Dicembre giorno consacrato a “Santa Lucia” (per saperne di più sulla sua vita clicca qui), i cui festeggiamenti solenni sono però fatti nella limitrofa Carlentini, città di cui è Patrona. A Lentini la “Vergine Siracusana” in passato era festeggiata in maniera più fastosa ma il culto decadde agli inizi del 900 in seguito all’interramento di quella che secondo la tradizione era la grotta in cui “Santa Lucia” si riposò durante il suo viaggio da Siracusa a Catania (posta presso il quartiere “Rua Ranni”). Oggigiorno la “Martire Siracusana” viene ricordata con la consueta “Tredicina” (dall’1 al 12 Dicembre) e il 13 Dicembre con solenni Messe (in special modo nella Chiesa di Santa Lucia) che si tengono verso le ore 18.00. Bisogna dire che a Lentini il 13 Dicembre di ogni anno è usanza preparare la “Cuccìa”, una specie di dolce al cucchiaio a base di grano bollito e zuccherato, crema (o ricotta), cioccolato e canditi, che si consuma sempre per “Santa Lucia” un po’ in tutta la parte nord della Provincia.

L’inizio dei riti natalizi lentinesi

Passata la solennità di “Santa Lucia” Lentini si prepara alla celebrazione del “Santo Natale” riguardante la “Nascita di Gesù Bambino” (per saperne di più clicca qui). Nel periodo della “Novena” (i nove giorni che precedono il Natale), per le vie cittadine girano i suonatori “r’e Ciarameddi ” (nome siciliano che indica le zampogne natalizie) che suonano nenie natalizie popolari girando per la città lentinese e fermandosi davanti alle “Cone”, ricevendo un’offerta se si ha intenzione di sentirli suonare musiche natalizie popolari. Mentre per le strade e nelle scuole si tengono vari spettacoli natalizi per allietare i bambini.

Altra iniziativa è quella nota come “La Via dei Presepi” che vedrà l’esposizione di Presepi artistici presso tutto il centro storico di Lentini; oltre ai Presepi vi sono anche stand enogastronomici in cui verranno esposti i prodotti tipici lentinesi, ma anche banchi informativi in cui richiedere varie informazioni turistiche su Lentini e sulle aree limitrofe. 

I Festeggiamenti Natalizi Lentinesi e il Presepe Vivente al Castellaccio (24, 25, 31 Dicembre – 1, 6 Gennaio)

Terminata la Novena, giunge la “Vigilia di Natale” (24 Dicembre) che per tradizione si passa a casa invitando amici e parenti per cenare insieme. Prima della cena però il pomeriggio verrà passato preparando le vivande e giocando a carte (a Briscola, a Sette e Mezzo, a Scopa ecc…) o a Tombola. Arrivatala sera tutti si ritrovano assieme per cenare con le seguenti pietanze: “Cudduruni” (affine alle impanate del sud est siciliano e condito con spinaci, olive, acciughe o salsiccia), “Scacciuni” (focaccia condita con salsa di pomodoro, caciocavallo o “Ragusano”, olive, acciughe e infine cosparso con origano) e vari tipi di “Scacciate” condite a fantasia (con verdura, carne, salumi, formaggio ecc…) per poi finire con i vari dolci tra cui citiamo i “Cassateddi” (tortine a base di ricotta zuccherata aromatizzata con la cannella), i “Mustazzola” (pani dolci a base di miele), i “Viscotta Chini” (ripieni di confettura di frutta secca), i “Cuciddati” (che sono i “Bucellati”, biscotti a base di mandorle granellate), i torroni alle mandorle e alla “Giuggiulena” (i semi di sesamo) e i Torroncini a base di mandorle aromatizzati al limone, all’arancia, al pistacchio ecc… Dopo la cena è usanza giocare a carte fino a tarda notte oppure andare ad assistere alla Messa di Mezzanotte con cui si celebra la “Nascita di Gesù Bambino”.

L’indomani, “Giorno di Natale” (25 Dicembre), gli invitati della sera prima si ritrovano per il “Pranzo di Natale”; esso è prevalentemente a base di “Pasta al Forno” (vedi il paragrafo riguardante la Pasqua) a cui seguono varie preparazioni a base di carne (tra cui spiccano le carni arrostite in forno con contorno a base di verdure oppure gli involtini e gli arrotolati di carne quali il Falsomagro, che sono farciti con vari ingredienti quali formaggio, salumi, uova e verdure).

Nel pomeriggio si andrà tutti insieme alle rovine del Castellaccio di Lentini per ammirare il “Presepe Vivente” svolto presso le rovine dell’antica fortezza medievale lentinese. Questo è uno dei più belli della Provincia, poiché è basato sulla povera vita contadina del settecento e dell’ottocento siciliano. Essendo un Presepe popolare, non possono mancare le rappresentazioni degli antichi mestieri di un tempo tra i quali citiamo quello del “Pasturi” (il tradizionale pastore che porta al pascolo i suoi animali nei campi),  il “Ricuttaru” (colui che dal latte degli animali allevati dai “Pasturi ” ricava la ricotta e i formaggi), il “Furnaru” (colui che sforna il pane con ci la gente si sfamerà), u “Cannistraru” (colui che intreccia i “Panari” e le “Cavagne”, recipienti utilizzati per conservare i cibi o per la raccolta dei prodotti agricoli); altri lavori sono quello che raffigura i ferrai, i maniscalchi e i “Massari”, che sarebbero i contadini di un tempo. Sono anche importanti i lavori svolti dalle donne che cucinavano, tessevano, curavano gli animali da cortile (galline, anatre, oche ecc…) e aiutavano i loro mariti nella mondatura (pulizia) del grano e delle olive raccolti in campagna. Tutto questo crea un’atmosfera che ci riporta indietro nel tempo quando nella Sicilia di allora non esistevano problemi come la mafia, il degrado e la cattiva economia dei tempi attuali, ma unma vita semplice basata sull’onesto lavoro della gente che popolava le campagne e le periferie cittadine di allora. Ma l’attrazione principale di questo presepe non sono tutti questi lavori di un tempo, ma la cosiddetta “Capanna della Natività” in cui si svolge la scena della “Nascita di Cristo” rappresentata ora con i costumi popolari della Palestina di quei tempi. Accanto alla “Mangiatoia” dove vi è un bambolotto che raffigura “Gesù Bambino”, vi sono “San Giuseppe” e “Maria” (interpretati da due figuranti) con tanto di bue, asinello e Re Magi. Come in tutti i Presepi della provincia siracusana, anche in questo è possibile gustare le pietanze tipiche del territorio (in particolare formaggi, frutta e dolciumi) e dare piccoli contributi benefici per le famiglie bisognose.

Dopo una settimana, a Lentini sarà ora di festeggiare la “Vigilia di Capodanno” (31 Dicembre); amici e parenti riuniti tra loro usano trascorrere la Vigilia del nuovo anno proprio come quella di Natale, solo che si cena oltre che col tradizionale zampone (accompagnato da lenticchie), anche con pizze e focacce farcite a fantasia (con salumi, formaggi, pesce, pomodoro, ortaggi ecc…) e con i dolciumi natalizi sopraelencati; dopodiché si aspetterà la Mezzanotte giocando a carte ma avendo l’occhio rivolto agli orologi per vedere quanto manca. Scattata la Mezzanotte, dopo aver brindato, si esce tutti in strada a salutare il nuovo anno a suon di mortaretti, petardi e giochi pirotecnici. Dopo i tradizionali “Botti di Capodanno”, si ritorna a giocare a carte o a tombola, si va nei vicini locali notturni (Catania, Agnone Bagni e Brucoli) a ballare tutta la notte oppure si va nei bar a cercare i gustosi “Cornetti caldi” da gustare insieme per salutare il “Nuovo anno” in “maniera piuttosto dolce”.

Il 1 Gennaio, “Giorno di Capodanno”, verrà passato come il 25 Dicembre (pranzando tutti insieme); dopo si giocherà a carte tutti insieme per un’ultima volta oppure si va insieme nelle limitrofe località di Catania, Francofonte, Augusta, Melilli e Siracusa per passare un pomeriggio tutti assieme.

Le festività natalizie terminano il 6 Gennaio con l’Epifania; in città verranno organizzati una moltitudine di spettacoli ed escursioni a località archeologiche lentinesi (Castellaccio e Chiesa del Crocifisso in particolare) nonché l’ultima rappresentazione del Presepe Vivente al Castellaccio per salutare le lunghe e belle festività natalizie lentinesi.

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