*Melilli, Cava Baratta – Secchiera (Faro Militare e Necropoli Neolitica)

Melilli

*Cava Baratta – Secchiera
(Faro Militare e Necropoli Neolitica)

A nord della Cava Cantera, è collocata la Cava Baratta. nota anche come “Cava Secchiera”, collocata presso la Contrada nota come “Bagali” (o “Battali”) presentandosi solcata da un viadotto della SS 114 – A 18 CT – SR – Gela. La cava è riconoscibile per la presenza di un interessante faro militare le cui rovine sono sempre visibili dall’autostrada (alla nostra destra andando verso Catania). Il fondo della cava è raggiungibile dalla S.P. 96 Melilli – Augusta; arrivati ad un bivio dove a destra si va per Augusta mentre a sinistra si va presso lo svincolo autostradale per Sortino bisogna andare a sinistra immettendoci presso la S.P. 2 Santa Caterina – Passo di Ve in direzione Sortino (strada che ci conduce all’imbocco autostradale per Sortino e quindi alle S.P. 95 per Villasmundo e 60 per Sortino). Prima del sottopasso dell’autostrada alla nostra sinistra troviamo un piccolo sentiero che conduce nel fondo della Cava Baratta, in lontananza scorgiamo il faro militare.

 Presso la Cava Baratta sono dislocati vari siti funerari di epoca neolitica posti in entrambe le pareti della cava posti ad est e ad ovest del viadotto autostradale. Essi sono riconducibili all’età di Castelluccio (area posta in territorio di Noto in cui si sviluppò una particolare civiltà in epoca neolitica) comprendente una Necropoli di tipo rupestre comprendente una cinquantina di grotticelle scavate nella roccia. Molte di queste tombe sono di tipo “monumentale” e si presentano con vestibolo scavato nella roccia e apertura quadrangolare che conduce al vano sepolcrale, mentre altre sono delimitate da pilastri o hanno apertura “a forno”. Nei pressi vi sono le rovine di vari abitati di epoca neolitica riconducibili ad un villaggio abitativo. Lungo la cava (coltivata ad agrumeto) solcata dal Torrente Secchiera (che nasce presso la Contrada Santa Caterina) che si presenta come una “Fiumara” secca d’estate e interessata dallo scorrimento di acque meteoriche in inverno, vi sono inoltre i resti di piccole masserie e possiamo ammirare un’interessante vegetazione composta da una interessante macchia mediterranea.

Presso la parete meridionale della Cava Baratta sono poste le rovine del Faro Militare di Cava Baratta. Essa è un’interessante costruzione militare ampiamente visibile a sinistra (per chi proviene da Catania) dalla SS 114 – A 18 CT – SR – Gela, raggiungibile sia dalla Cava Baratta, sia dalla S.P. 96 (è facilmente individuabile in quanto esso è abbastanza visibile). Esso si presenta come un muro diroccato dietro al quale sorge una torretta in mattoni e cemento (che doveva essere molto più alta ed imponente), alla sommità della quale vi era una potente luce che segnalava alle città limitrofe (Melilli, Priolo Gargallo, Augusta, Siracusa, Carlentini, Lentini ma anche Catania e buona parte del suo circondario) l’avvicinamento di truppe nemiche intenzionate a bombardare (anche se dopo la conquista della Sicilia da parte degli angloamericani, esso servì anche per perlustrare lo specchio marittimo e aereo circostante). Sotto questa struttura a torre vi è un locale che serviva per la manutenzione del faro. A poca distanza vi sono le rovine di caseggiati che erano utilizzati come alloggi per i soldati di guardia, ma anche come magazzini per il cibo e le munizioni. Ebbe una funzione simile il limitrofo faro militare posto presso la Contrada Costa Gigia in territorio augustano.

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