*Melilli, Cava Cannatello e Rovine Archeologiche

Ad ovest di Melilli è posta la Cava Cannatello, il cui fondo cava è raggiungibile dalla strada che costeggia la Cava della Barriera di Melilli, al cui termine è posto uno “Scalandrinu” ossia un sentiero che scende presso la cava tipo una scala. Essa è raggiungibile anche dalla S.P. 30 Sortino – Melilli dalla Traversa Tenutazza (posta presso un’area in cui sono posti dei cassonetti) lambendone il suo versante settentrionale; l’accesso è posto su un tornante posto a sudovest della cava lungo una traversa posta alla nostra destra che conduce ad un sentiero che scende verso la cava.

Questa cava, che si origina in territorio melillese presso la Contrada Costa dei Porci è solcata da un corso d’acqua noto come Torrente Cannatello che si immette presso il Torrente Cantera presso la Cava dei Mulini. Questa lunga ed ampia cava è posta tra i rilievi di Costa dei Porci a sud, di Cozzo di Case e Coste di Sant’Antonio ad est, nonché dalla Costa Cosentino a nordovest, mentre a nordest si immette presso il Torrente Cantera.

La Cava Cannatello è ricca di numerosi siti rupestri dislocati in tutto il suo perimetro; si tratta di interessanti catacombe di epoca neolitica risalenti al periodo castellucciano composte da tombe a nicchia o a camera avente vari loculi al suo interno. Queste tombe erano anche utilizzate dapprima dai bizantini come siti abitativi ma anche in periodo medievale come rifugio rupestre.

Il fondo della cava è abbastanza praticabile visto che venne antropizzato parecchi secoli fa visto che l’area era (ed è ancora) fiorente dai pastori locali che mandano qui i loro animali a pascolare, e infatti molte di queste cavità funerarie appena citate fungevano anche come “ovile rupestre” per proteggere gli animali dall’assalto di predatori vari. Sono visibili anche tracce di carraie e di terrazzamenti nonché di insediamenti rurali.

Dal punto di vista geologico la Cava Cannatello, in particolare la Costa Cosentino, si presenta crivellata da varie caverne carsiche tipiche dei Monti Climiti; si tratta di diverse caverne ancora non del tutto esplorate ma catalogate da speleologi locali. Esse sono (da ovest ad est) le Grotte dell’Antro, del Caprifico, della Nicchia, del Finestrone e dei Gradoni. Sul versante opposto posto presso il Cozzo di Case, vi è posta la Grotta della Mannara. Risalendo verso nord nei pressi con la confluenza con la Cava dei Molini vi sono altre grotte poste rispettivamente a sinistra e a destra del Torrente Cannatello; si tratta rispettivamente delle Grotte del Cappero, di Cava dei Molini I e della Frana e della Grotta del Nerofumo.

L’ubicazione di queste grotte le rende più o meno inaccessibili e nonostante esse siano state catalogate, si presentano sconosciute (o conosciute solo dagli speleologi locali) per questo si consiglia di antropizzare la zona e di segnalare con più precisione la presenza di queste caverne.

Nonostante ciò la Cava Cannatello è anche importante dal punto di vista naturalistico vista la presenza di una folta macchia mediterranea che circonda il corso del torrente, che in estate è prevalentemente secco, mentre in inverno durante le piogge ha una buona portata idrica.

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