*Melilli, Cava dell’Acqua e Rovine Archeologiche

A nord di Melilli si apre la Cava dell’Acqua, oltrepassata dal tratto ammodernato della S.P. 37 “Scala di Melilli” tramite un viadotto posto sulla cava e da gallerie poste nei limitrofi siti montani.

Questa cavità nota anche come “Cava dei Cappuccini” vista la vicinanza al sito monastico melillese si presenta sin da subito come una profonda cavità di tipo ibleo che parte ad ovest di Melilli dalla sorgente posta in località “Torre Moncada” (in cui erano collocati i ruderi di un bastione difensivo che da il nome al limitrofo “Quartiere della Torre”) ed è raggiungibile da più punti di cui quelli principali sono l’accesso da Via Fontanelle da Melilli (da Piazza Umberto I) da cui parte il “sentiero di mezzacosta” che costeggia il piccolo torrente che si immetterà più a valle presso il Torrente Cantera passando sotto il viadotto della S.P. 37 (da cui possiamo ammirare un ottimo panorama di questa breve ma interessante cavità iblea); un altro punto di accesso è collocato al termine di una “Trazzera” collocata lungo la strada che costeggia la Cava della Barriera.

In entrambi i casi si raggiunge il fondo della cava in cui scorre il piccolo torrente. In questa cava sono presenti diversi siti rupestri di cui un’interessante Necropoli neolitico – sicula certamente riadattata e riutilizzata in periodo bizantino come abitazioni rupestri. L’area presenta anche altre cavità rupestri utilizzate in vari modi (come riparo rupestre per greggi o come “casa – grotta”).

Nei tratti più antropizzati della cava (che sono quelli più a monte rispetto a quelli più a valle, visto che la cavità si origina proprio nei pressi di Melilli) sono presenti rovine varie di insediamenti rurali e di antichi terrazzamenti, mentre presso l’area di Torre Moncada, raggiungibile dalla Via Rudinì. è posto l’acquedotto ottocentesco che alimenta tuttora Melilli. Si tratta di una palazzina all’interno della quale è posta una “Travella” che convoglia le acque della “Sorgente dell’Acqua” a Melilli e nei dintorni (l’accesso è vietato a chi non è abilitato ad entrare). Della Torre Moncada e della limitrofa fortificazione non rimane più niente anche se l’ubicazione esatta pare essere all’esatto inizio della cavità iblea (Via Fontanella – Ronco Zecca).

Un’altra “torre” era posta presso l’area di Costa Gissara in cui era posta anche la masseria feudale della famiglia Moncada, ora soppiantata da moderne palazzine.

Più a valle (nel tratto più impervio) possiamo ammirare notevoli concrezioni rocciose tipiche dei Monti Climiti” oltre allo sbocco della cavità presso la Cava Cannatello che a sua volta si immette a sud del Torrente Cantera nel suo tratto interno corrispondente alla “Cava dei Mulini” di Melilli, ossia la più interessante cavità iblea melillese che comprende vari siti archeologici. Questa zona la si può raggiungere dalla “Trazzera” posta presso la strada che costeggia la Cava della Barriera di Melilli.

Anche in questa zona sono poste varie cavità rupestri (molto probabilmente appartenenti ad epoche neolitico – sicule e bizantine) utilizzate sempre come aree abitative o sepolcrali.

Dal punto di vista naturalistico la Cava dell’Acqua, seppur breve nel suo corso, si presenta colma di flora di tipo ibleo tipica delle aree iblee della Sicilia sudorientale.

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