Montesano, Area di San Giacomo

HomepageIl Ragusano – Modica – MontesanoArea S. Giacomo

Montesano
(Frazione di Modica)

Area di San Giacomo
(Bellocozzo – Albaccara – Mulino – Torre – Montesano)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;
  • Indicazioni stradali da San Giacomo Montesano per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

Il territorio noto come “Montesano” appartenente al comune di Modica, confina con la località nota come “San Giacomo” che invece appartiene al territorio comunale di Ragusa.

In dialetto siciliano, l’area viene chiamata “San Gnacupu”.

Un tempo quest’area faceva parte di un vasto feudo chiamato “San Giacomo Belmineo”, appartenente un tempo ai baroni Impellizzeri detti appunto di “San Giacomo”.

Di questo feudo esiste ancora la principale tenuta feudale oggi nota come “Fattoria Musso – Iacono” (per saperne di più sulla sua storia vedi il link “San Giacomo” all’interno della sezione “Ragusa”).

L’intero territorio di “San Giacomo” apparteneva al comune di Noto facendo appunto parte della Provincia di Siracusa.

Dal 17 Maggio 1952, quest’area rurale cominciò a far parte della Provincia di Ragusa assieme alla limitrofa località di Frigintini.

Frigintini venne data a Modica assieme all’area nord di “Montesano” e ai territori lungo la sponda occidentale del Fiume Tellaro (che cominciò a delimitare il confine con la provincia siracusana posta ad oriente) corrispondenti all’omonimo feudo appartenente ai baroni Cultrera sin dal 1719 facente capo alla “Torre Montesano”.

San Giacomo, o per meglio dire i suoi territori occidentali, invece appartennero a Ragusa.

Oggigiorno l’area di “San Giacomo” appartenente al territorio ragusano, ma confinante ad est con la porzione “modicana” posta lungo la valle solcata dal Fiume Tellaro, è suddivisa nelle cinque località di San Giacomo Bellocozzo, San Giacomo Albaccara, San Giacomo Mulino, San Giacomo Torre e San Giacomo Montesano.

La località più a sud è “San Giacomo Bellocozzo”, raggiungibile da Modica tramite la S.P. 59 “Modica – Giarratana” (e da Ragusa tramite la S.P. 58 “Ragusa Ibla – Noto I tratto” seguendo le indicazioni per “San Giacomo” dalla SS 194 per Giarratana arrivando presso la S.P. 59 all’altezza di Balata di Modica), dalla quale imbocchiamo la traversa recante l’indicazione “Contrada Bellocozzo” attraversando l’area di “Contrada Cozzo Bello” posta a nord di Balata di Modica.

Quest’area è lambita dall’estremo tratto nord del Fiume Tellesimo che scorre all’interno della Cava Milispina (ubicata a nord della Cava dei Servi), e dalla Cava Bellocozzo (o Belcozzo) posta invece ad ovest e visibile dalla suddetta traversa.

In quest’area possiamo ammirare l’altopiano di Contrada Bellocozzo, presso il quale sono posti vari latifondi contraddistinti da muri a secco e da distese di oliveti, nei quali sono poste varie fattorie antiche e moderne comprendenti stalle, palmenti e magazzini che fungono anche da industrie lattiero – casearie all’interno delle quali vengono prodotti formaggi e latticini.

Alcuni caseggiati rurali piuttosto datati sono ridotti allo stato di rudere, come ad esempio quello posto presso l’imbocco di Via del Tellesimo.

Dalla traversa che dalla S.P. 59 conduce alla Cava dei Servi e alla “Via del Tellesimo” (S.P. 55 “Giarratana – Noto” per Rosolini e per le altre aree che fanno parte dell’area di San Giacomo) possiamo raggiungere la piccola Chiesa consacrata alla “Madonna di Lourdes” nel 1953 (alla nostra sinistra venendo dalla S.P. 59).

Poco più ad est della suddetta chiesa ammiriamo il tratto iniziale del Fiume Tellesimo.

A meridione possiamo ammirare i rilievi noti come “Monte Castigo di Dio” e “Cozzo Croce”, dai quali il Fiume Tellesimo scorre all’interno della “Cava dei Servi” raggiungibile dalla “Via del Tellesimo” andando sempre verso sud.

Da qui possiamo anche raggiungere i territori di Rosolini, Noto e Palazzolo Acreide (Provincia di Siracusa) tramite il tratto orientale della S.P. 55 (andando in direzione “Noto”), in particolare le aree delle Contrade Carbonaro, Granieri, Castelluccio, Mucia, Benesiti e Falabia (tramite la S.P. 90 “Palazzolo – Falabia – Castelluccio”).

Poco più a nord troviamo la località di “San Giacomo Albaccara”, che possiamo raggiungere dalla “Via del Tellesimo” (tratto nord della S.P. 55) percorrendo la S.R. 46 “Circo – Albaccara” in direzione “Contrada Tellaro” (S.P. 90 per Palazzolo Acreide).

Quest’area comprende le Contrade Carbonaro, Cozzo Freddo (Sud e Nord), Gisira Alberini (in territorio modicano), e la Cava Albaccara – Menta che è la principale cavità iblea del territorio di San Giacomo la quale si immette più ad est nel Fiume Tellaro.

Qui è posta anche la borgata rurale nota come “Borgo San Giacomo”.

L’area di San Giacomo Albaccara comprende sempre la presenza di caseggiati rurali posti all’interno di terreni delimitati da muri a secco, coltivati a foraggio, cereali o ortaggi.

Tramite le S.P. 53 e S.P. 59 raggiungiamo “San Giacomo Mulino”, che per certi versi è il centro abitato più importante di quest’area.

Esso è chiamato così per la presenza di un grande impianto molitorio ubicato lungo la Via del Mulino, che si raccorda alle Vie degli Artigiani e Giafante (S.P. 59 tratti sud e nord) e alle Vie del Tellesimo (S.P. 55), della Torre e San Giacomo (S.P. 53 “San Giacomo – Montesano”).

Qui possiamo ammirare la moderna Chiesa della Madonna di Lourdes (posta lungo la S.P. 59 – tratto Via degli Artigiani), e interessanti costruzioni rurali divenute sede di piccoli esercizi commerciali.

Seguendo la Via Torre (S.P. 53 in direzione “Palazzolo”), a nordest raggiungiamo la località di “San Giacomo Torre”.

Essa fu la principale sede dell’antico Feudo di San Giacomo Belmineo esistente sin dal periodo medievale, di cui i principali feudatari furono i baroni Impellizzeri di San Giacomo che risiedevano a Noto (SR).

In base a ciò la località appartenne al comune netino fino al 1952, anno in cui cominciò ad appartenere al territorio ragusano.

Dalla Via Torre imbocchiamo una traversa posta alla nostra destra (venendo da sud) dalla quale raggiungiamo la novecentesca “Fattoria Musso – Iacono” oggi di proprietà privata, ma che un tempo apparteneva al feudo di San Giacomo Belmineo.

Qui possiamo ammirare la piccola Chiesa consacrata certamente al culto mariano (in quanto avente un bassorilievo raffigurante un monogramma mariano posto sul portale d’ingresso) affiancata ad un caseggiato rurale caratterizzato da un portico che conduce al cortile interno della masseria.

In prossimità della Fattoria Musso – Iacono lungo la S.P. 53 è posto un interessante lavatoio.

Al bivio tra la S.P. 53 e la S.C. “San Giacomo – Tellaro” per Noto e Palazzolo, percorrendo quest’ultima dalla prima traversa alla nostra destra possiamo raggiungere la tenuta feudale di “San Giacomo Torre”.

Essa è formata da un agglomerato di caseggiati rurali che facevano sempre parte del suddetto feudo di “San Giacomo Belmineo” appartenente un tempo alla famiglia dei baroni Impellizzeri.

L’area di San Giacomo Torre possiede anche piccoli agglomerati urbani composti da edifici in stile rustico posti lungo le Vie Torre e Fontana (strada che collega la S.P. 53 alla S.P. 59).

Qui possiamo ammirare anche i rilievi noti come “Cozzo delle Forche” (ad ovest dell’ingresso per la Fattoria Musso – Iacono),”Cozzo Giafante” (a nordovest lungo la S.P. 59 per Giarratana) e “Colle Montesano” lungo la S.C. “San Giacomo – Tellaro” (in territorio modicano), adiacente alla piccola “Cava San Giacomo” (anch’essa affluente del Fiume Tellaro).

A nord di “San Giacomo Torre”, seguiamo la S.P. 53 andando in direzione “Contrada Montesano”, dalla quale raggiungiamo la piccola località detta appunto “San Giacomo Montesano”.

Essa si presenta come una piccola borgata formata da varie costruzioni in vari stili architettonici, solcata dalla stessa S.P. 53.

A nord è posto il territorio modicano in cui è ubicata la frazione di “Montesano” a cui appartengono le limitrofe aree delle Contrade Trezzeria, Piane, Piano Lago, Cava De Lobbis (piccola cava che confluisce ad est nel Fiume Tellaro), Piano Pozzi (posta in territorio giarratanese) e l’area in cui sono poste le sorgenti del Fiume Tellaro (tra i territori comunali di Buscemi e Palazzolo Acreide).

Essa faceva parte di un feudo noto come “Pulichi” o “Pulici” appartenente alla famiglia dei Deodato, ma che dal 21 Agosto 1719 passò al barone Paolo Cultrera, il quale era esponente della famiglia dei baroni di Fontanazza di Chiaramonte Gulfi (RG).

Il feudo prese successivamente il nome di “Montesano”, da cui derivò l’attuale toponimo.

Ad oriente del territorio di San Giacomo, vi è  infine il corso settentrionale del Fiume Tellaro che si può raggiungere dalla S.P. 55 per Noto e Rosolini, o dalla S.C. “San Giacomo – Tellaro” per Palazzolo Acreide (vedi link “Valle del Fiume Tellaro – Tratto Nord” nella pagina precedente per saperne di più).

Torna su – Ricarica pagina